mercoledì 29 luglio 2009

Spunta l'ombra dei Templari dietro il mistero della Sindone


I Templari, l'ordine religioso-militare piu' potente del Medioevo, probabilmente per un certo periodo custodirono la Sindone oggi conservata a Torino. Dopo l'importante libro di Barbara Frale, 'I Templari e la Sindone di Cristo' (Il Mulino), il nuovo numero della rivista 'Storia in Rete' (luglio-agosto) diretta da Fabio Andriola si occupa di come e' arrivata la Sindone in Europa e soprattutto del ruolo giocato dai Cavalieri del Tempio in questa vicenda. Lo fa tenendo conto del legame fra il 'Demone Barbuto' chiamato Baphometto, l'effigie che in segreto i templari avrebbero venerato, e il Sacro Lino che pochi anni dopo il loro rogo comparve a Lirey. Un articolo a firma di Massimo Centini, 'I Templari distrutti per la Sindone', dalle pagine della rivista spiega infatti che i Templari forse veneravano in segreto il Mandylion di Edessa, che dopo il 1300 sara' chiamato 'Sindone'.

Nella primavera 2010 sara' nuovamente possibile vederla dal vivo. Ma per secoli il 'Sacro lino' non era accessibile che a pochissime persone. La Sindone, spiega 'Storia in Rete' e' storicamente 'monitorabile' a Lirey in Francia a partire dal 1353-'56: in quel breve periodo sappiamo che la reliquia era di proprieta' della famiglia francese de Charny; fu un membro di questa nobile famiglia, Margherita de Charny, che la cedette ai Savoia. Prima di allora abbiamo tutta una serie di tracce ed indizi che collocano la Sindone in varie localita' tra loro prive di apparenti legami. Un cavaliere crociato, Robert de Clary, presente alla presa di Costantinopoli, nel 1204, scrisse nelle sue memorie ('Prologues de Costantinoble') di aver visto la Sindone nella chiesa di Santa Maria di Blacherne. Dopo il sacco di Costantinopoli non si ebbe piu' alcuna notizia della Sindone in quella citta'.
E' stato ipotizzato che a portare la Sindone in Europa abbiano contribuito i Cavalieri Templari: infatti e' tesi abbastanza diffusa, anche se non confermabile, che insieme al gran maestro templare Jacques de Molay, nel 1314 a Parigi fu bruciato anche Goffredo di Charny (Charnay), governatore di Normandia. Forse un antenato della famiglia di Lirey che possedeva la Sindone. Altra famiglia con presunti esponenti Templari era quella dei de La Roche: si dice che uno di essi, Ottone de La Roche, avrebbe prelevato la Sindone a Costantinopoli per inviarla in Europa.
Vi e' chi sostiene un legame di parentela tra Goffredo di Charny templare, arso nel 1314 a Parigi, e la famiglia omonima che risultera' essere in possesso della Sindone a Lirey. L'aspetto piu' singolare della questione e' relativo al presunto idolo barbuto, che si diceva fosse adorato dai Templari con devozione feticistica. Quest'idolo era conosciuto come Baphometto', ma non abbiamo fonti certe sul suo aspetto effettivo. Da un punto di vista etimologico e' stato interpretato come una corruzione di Maometto, ma si tratta comunque di illazioni non supportate da un fondamento storico. Ebbene, si suggerisce la possibilita' che il mitico Baphometto in realta' fosse un'effigie di Cristo, probabilmente il Mandylion, ovvero la Sindone ripiegata.