venerdì 25 settembre 2009

VIAREGGIO SI SCOPRE “FUCINA” DELLA MASSONERIA: VIAGGIO NELLA “FELICE ORSINI”, LA LOGGIA PIU’ ANTICA DELLA CITTA’ PRESENTE FIN DAL 1864


di Andrea Mazzi


Venti settembre 1870. Per la storia è la data della “breccia di porta Pia”, la fine dello Stato della Chiesa e del potere temporale papale. Per la Massoneria è la festa della “libertà di pensiero e religiosa”. E in passato capitava di vedere qualche manifesto appeso in città a ricordare questa data. Ma quanto è presente, nella nostra città, la Massoneria? Che ruolo ha avuto ed ha oggi? Lo abbiamo chiesto ad alcuni noti massoni appartenenti alla Loggia Felice Orsini, la più antica della città. I nostri interlocutori fanno parte del Grande Oriente d’Italia, la più numerosa ed importante “famiglia” italiana; l’altra obbedienza presente sul territorio è quella della Gran Loggia d’Italia – Piazza del Gesù. Il Grande Oriente a Viareggio conta su due logge: la Felice Orsini e la Dante Alighieri. Una quarantina gli iscritti a ciascuna di esse per un totale di circa ottanta persone che si riferiscono al GOI (Grande Oriente d’Italia). Più numerosi gli iscritti alla Gran Loggia d’Italia, suddivisa in più Logge. Poi ci sono, anche Logge che appartengono ad altre obbedienze (le così dette “spurie” od “irregolari”).La Versilia dunque fucina massonica: perché? “Per due motivi – è la risposta – : il primo è il frutto dell’ansia di modernismo che ha sempre caratterizzato questa terra. La Massoneria, pur vivendo di antiche tradizioni, ha sempre sentito in sé la voglia di modernità. Ecco perché, tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento fu la Massoneria, attraverso amministratori, imprenditori, artisti, lavoratori, a far ospitare e a creare a Viareggio le prime manifestazione mondane e sportive, e a farvi nascere l’ippodromo, gli alberghi, le prime società sportive. Lo stesso Carnevale, che ha avuto tra gli organizzatori esponenti di spicco della nostra loggia, può essere considerato figlio della Massoneria. Pure la Croce Verde è stata creata dalla Massoneria. Era una risposta ai cattolici che avevano la Misericordia (come è scritto nel libro di Alessandro Volpi “Viareggio laica” ndr). La Massoneria è sempre stata per l’apertura, anche nel settore dell’economia turistica cittadina e a Viareggio ha dato l’impulso allo sviluppo in tal senso. I nomi di coloro che hanno costruito i primi bagni, alberghi e ritrovi eleganti, li troviamo tutti, o quasi, negli elenchi della Felice Orsini. L’altro motivo, più storico e politico, è legato al fatto che la Versilia si trova tra le tradizioni libertarie di Carrara e di Livorno, dove la Massoneria è molto presente, portata nell’Ottocento dai flussi culturali e commerciali inglesi. Il monumento a Shelley, omaggio allo spirito libero del poeta cremato sulla spiaggia di Viareggio e al culto prometeico dell’uomo è monumento massonico. A tutto ciò va aggiunto il contesto storico della Toscana leopoldina. Risultato: Viareggio possiamo dire che è il crogiuolo della Massoneria” Da quanto tempo è attiva la Felice Orsini? “La presenza della loggia è documentata dal 1864: prima si chiamava “Fratellanza Universale”, poi “Ciro Menotti” e, infine, dal 1874, “Felice Orsini”. Tanto che è la numero 134 in ordine di fondazione in tutta Italia”. La Dante Alighieri, come è scritto nel sito del Goi è la numero 932 ed è quindi più recente. Nel Goi non sono ammesse le donne, mentre lo sono nelle Logge di Piazza Del Gesù. “L’esclusione delle donne dalle nostre logge per antiche tradizioni iniziatiche, non ha significato né significa, antifemminismo o indifferenza per i problemi delle donne, ché – ci viene spiegato – l’emancipazione femminile, dall’ultimo scorcio dell’Ottocento fino al fascismo, fu portata avanti quasi esclusivamente da uomini della Massoneria. Ricordiamo le lotte di Bovio e di Ghisleri condotte insieme ad Anna Maria Mozzoni, la prima moderna femminista italiana”.Sindaci e amministratori del passato sono stati iscritti alla Felice Orsini, attualmente ci sono amministratori iscritti? “Non risulta”.Ma è vero che in Massoneria è vietato parlare di politica? “Sì, durante i “lavori” massonici è vietato parlare di politica e di religione. Istituzionalmente non ci occupiamo né di politica né di religione. Ciò anche per elementari motivi di convenienze e di tolleranza. Nel tempio (o officina) questo argomento è tabù. Ma è naturale che chiuse le nostre riunioni se ne possa parlare, siamo tutti cittadini, in fin dei conti, e vogliamo bene al nostro Paese e alla nostra città. Comunque da noi ci sono elettori sia del centro sinistra che del centro destra, anche se la sensazione è che attualmente ci siano più elettori di centro destra”.Chi sono gli iscritti alla vostra Loggia? “Sono professionisti, medici, avvocati per lo più. Ma ci sono anche operai e dipendenti pubblici e privati; ci sono inoltre un musulmano e un ebreo. Il più giovane ha 27 anni e lavora in un ufficio tecnico, il più anziano è un ex operaio ultranovantenne. Come le altre associazioni abbiamo una quota annua di iscrizione. Il Maestro Venerabile ed i suoi più stretti collaboratori vengono eletti ogni anno e possono essere riconfermati per tre volte consecutive”.Dov’è il tempio oggi? “Si trova a Torre del Lago, in passato era in via Sant’Andrea, sopra una banca, poi è stato in via Indipendenza”.Quante domande di ammissione ci sono ogni anno alla Felice Orsini? “Dalle tre alle quattro domande. Ma tra la presentazione all’iniziazione possono passare anche due anni. E poi c’è il rischio di essere esclusi. Abbiamo avuto casi di non accolti eccellenti, esponenti di spicco dell’imprenditoria cittadina che non sono stati ammessi perché poco trasparenti. Su una cosa siamo ferrei: da noi non si possono fare affari. Tanto che è vietato che due fratelli si mettano in affari insieme. Proprio per evitare rischi di speculazione. E comunque esistono tribunali massonici interni che controllano tutto questo. E’ capitato anche il caso di neo-iscritti, entrati per essere aiutati in un concorso, che sono stati subito allontanati”.