martedì 20 ottobre 2009

“Eppur la nostra idea è solo idea d’amor…”


di ALDO CHIARLE

Le religioni si occupano delle relazioni che debbono avere gli uomini con Dio per raggiungere la felicità eterna dopo la morte. La Massoneria invece ricerca i mezzi che possono permettere a ogni essere umano di conseguire il maggior benessere morale e materiale nella vita terrena. Essa crede in un principio unico e immanente, al quale tutto si deve e nel quale tutto si trova, non secondo un ordine teologico, dogmatico, cioè con fini prestabiliti, ma per evoluzione dello stesso principio, si chiami esso materia, spirito, idea, Dio, secondo le varie tendenze e opinioni. Per la Massoneria questo principio universale significa evoluzione, progresso continuo e inarrestabile, legge di luce, di verità e di amore; e in omaggio alla libertà di pensiero si compendia nella formula convenzionale di AGDGADU, alla gloria del Grande Architetto dell’Universo.

È il principio che illumina tutti gli intelletti virtuosi che lottano per l’emancipazione e per la giustizia, fra le tenebre della schiavitù e della superstizione e unisce tutti gli uomini che vogliono un mondo libero e adatto all’esatta comprensione della vita. La Massoneria non ha mai detto agli uomini: la libertà che insegno è vuota di divinità. Ha detto: abbiate un Dio, ma che sia Dio di libertà, che sia l’alito animatore dei grandi ideali. Abbiate una fede divina che respinga e abbatta la grande menzogna della deità dogmatica e sacerdotale, un senso del divino che allarghi l’orizzonte agli uomini, che accenda gli occhi dei popoli col raggio che accese gli occhi dei grandi Massoni, di Voltaire, di Kipling, di Goethe e di quel grande magnifico fratello che fu Giuseppe Garibaldi. Per questo la Massoneria ha innalzato il vessillo dell’universale diritto al libero pensiero; per questo accoglie tutti gli uomini di ogni fede.
Il grande Architetto dell’Universo è il primo simbolo della Massoneria: non è il Dio dei cattolici, non è la divinità pagana o di altre credenze; è il riconoscimento largo, libero, universale della grandissima architettura del mondo, la cui bellezza e la cui inesplicabile misteriosità restano egualmente, tanto come la pensi creata il deista o come la vede formatasi e sviluppatasi l’evoluzionista. L’intento della Massoneria è l’affratellamento di tutti i popoli della terra e ha il concetto di universalità e di fratellanza, accogliendo nel suo seno, senza discriminazione alcuna, tutta l’umanità che si propone di vivere in libertà, di ricercare la verità, di praticare la giustizia e di aspirare alla eguaglianza e di realizzare la fratellanza universale.

È un fatto che attorno alla Massoneria sono sempre circolate e circolano tuttora una infinità di assurde notizie. È ancora possibile trovare persone che credono che per essere iniziati, nelle prove da superare, il candidato sia costretto a pugnalare un’ostia per attestare il disprezzo e l’odio verso il cattolicesimo. Ernesto Nathan, massone e ebreo errante per essere vissuto in mezza Europa, Gran Maestro della Massoneria ebbe a scrivere: “Non solo la Massoneria accogliendo uomini di tutte le fedi, professa il massimo rispetto per il sentimento religioso individuale, ma va oltre. Entrando in una Loggia si vede sovraneggiare una scritta, alla Gloria del Grande Architetto dell’Universo, non lotta quindi alle religioni, ma indipendenza del nostro perfezionamento interiore dall’osservanza dell’una o dell’altra forma religiosa”.

Nonostante questi principi universalmente conosciuti non è raro leggere attacchi denigratori alla Istituzione; a questi articolisti dedico una frase di un grande Massone, Pietro Sbarbaro: “I Lessing, i Crause, i Proudhon quando vollero criticare alcuni principi della Massoneria, incominciarono a studiarne profondamente le istoriche sue vicende, onde le loro critiche riuscirono anche gravi, ma sempre rispettose. I quadrupedi invece, o scimmie loquaci, tirano calci e sputano sul viso ad una grande Istituzione della quale fecero e danno parte i più virtuosi e gloriosi uomini della terra, senza averne mai letto altro attorno ad essa che le solite invereconde volgarità della stampa clericale. Il Medioevo non è terminato nel 1492 con la scoperta dell’America; il Medioevo ha termine con l’Illuminismo che è stato un vasto e multiforme movimento intellettuale, civile e politico sviluppatosi nel corso del Diciottesimo secolo, l’illuminismo e gli illuministi promuovono tutte una serie di nuove scienze dell’uomo, perchè la battaglia degli illuministi è la trasformazione e il miglioramento della realtà che coincide anzitutto con la battaglia contro l’ignoranza. A partire poi dagli anni settecentocinquanta, settecentosessanta, la nuova parola d’ordine degli illuministi risuona negli scritti di Voltaire e di Diderot, ed è libertà, eguaglianza, fratellanza, democrazia e repubblica.
Ecco perché il Medioevo è terminato con l’illuminismo, con il secolo dei lumi. Gli illuministi sottoposero a revisione critica, minuta e implacabile, gli istituti tradizionali, il feudalesimo, l’assolutismo monarchico, la Chiesa, per cui l’illuminismo fu l’antecedente storico della Rivoluzione francese. È difficile stabilire se l’Illuminismo è figlio della Massoneria o la massoneria moderna è figlia dell’Illuminismo, perché nascono contemporaneamente e tutti i più grandi illuministi furono massoni”.

Il Pontefice dei cattolici nella sua enciclica “Spe Salvi”, ha accusato l’Illuminismo di essere la causa prima di tutti i mali dell’Umanità, perché la rivoluzione francese - figlia dell’Illuminismo - ha tentato di rendere assoluto il dominio della ragione e della libertà. Ha detto anche che la scienza e il progresso non portano alla costruzione di una società perfetta, anzi possono produrre orrori e sono una minaccia per l’uomo. I massoni italiani debbono essere molto grati al loro Gran Maestro Gustavo Raffi per una frase: “La laicità è il sole di una società aperta, il respiro della libertà. La laicità significa tolleranza, capacità di credere nelle proprie idee senza restarne succubi”.

Essere laici significa per la massoneria non accettare che ogni tema di libertà diventi oggetto di negoziato fra teologia e mondo politico. Essere laici significa per la massoneria credere nella libertà di tutti e di ognuno, per un contenitore che rispetti tutte le convinzioni, secondo l’immortale pensiero di Voltaire “non condivido le tue idee, ma difenderò sino alla morte il diritto di propagandarle”.

L’Italia che sogno è una Italia con la sola scuola pubblica, quella statale, dove non venga insegnata, neppure facoltativamente, una religione, perché chi ne sente la necessità si rivolga alla sua chiesa. L’Italia che sogno è dove la scienza sia il grande pilastro per l’Umanità, integrante nella vita culturale. Quando vogliono far tacere la scienza ogni uomo libero ha un preciso dovere schierarsi apertamente e decisamente a suo favore. L’Italia che sogno è un’Italia dove il concetto che il dolore sublimi la vita venga respinto decisamente perché è innanzitutto una bestemmia contro la Divinità; l’Italia che sogno è una Italia che riconosca il legittimo diritto di morire quando la malattia è devastante e non vi sono speranze di guarigione. L’Italia che sogno è una Italia dove incontrandosi tutti si sorridano e si stringano la mano nel nome della tolleranza, della ragione, della coscienza, ma soprattutto dell’amore.

I massoni sono i “figli della Luce”, i figli dell’Illuminismo e lottano da sempre contro ogni fanatismo, contro tutti i fanatismi che, come grandi nuvole nere, si addensano sulla nostra Italia e su tutto il mondo. La Massoneria e l’Illuminismo hanno fatto sì che il Diciottesimo secolo, quel secolo indimenticabile, sia passato alla storia come il “secolo dei lumi”; sarà compito suo e suo dovere fare il possibile e l’impossibile perché questo secolo d’oggi non passi alla storia come il “secolo dei lumi spenti”.