mercoledì 31 marzo 2010

29 Marzo 1139: viene ufficializzato l’Ordine Templare. Forse un italiano il fondatore (sepolto a Ferrara)


Reca la data del 29 Marzo 1139 la Bolla Omne Datum Optimum con la quale il Papa Innocenzo II ufficializza definitivamente l’Ordine dei Cavalieri Templari, che definivano se stessi “Pauperes commilitones Christi templique Salomis” (Poveri Compagni d’armi di Cristo e del Tempio di Salomone). Il primo nucleo dello stesso Ordine si era formato una ventina di anni prima, per iniziativa spontanea di un gruppo di nove cavalieri (almeno così dice la leggenda) radunati attorno alla figura del fondatore Ugo di Payns, nobile guerriero, originario, secondo le tesi correnti, dell’omonima cittadina della regione francese dello Champagne.
I primi cavalieri templari ottennero da Re Baldovino di Gerusalmente il permesso di acquartierarsi presso le rovine del Tempio di Salomone. Ed è nei suoi sotterranei che, sempre secondo la leggenda, gli stessi cavalieri avrebbero ritrovato il loro “tesoro”, su cui si continua a favoleggiare ancora oggi, alludendo a reliquie o documenti di fondamentale valore religioso (il Santo Grall? l’Arca dell’Alleanza? la Sindone originale? Il Vangelo di Gesù o altri testi apocrifi con importanti rivelazioni sulla figura del Messia? Qualcuno ipotizza perfino la testa mummificata del Redentore, ricollegando al particolare culto del “Baffometto”, rappresentato appunto con una testa misteriosa, coltivato per secoli in segreto dagli stessi Templari); ma c’è chi più prosaicamente si riferisce al ritrovamento del ricchissimo tesoro che i sacerdoti d’Israele avevano nascosto prima della distruzione del Tempio ad opera dei Romani nel 70 d.C.

Di fatto, negli anni immediatamente successivi a quel primo insediamento in ciò che restava dell’antico Tempio di Salomone, il nucleo originario dei Cavalieri Templari andò rapidamente aumentando di numero e di influenza, fino al riconoscimento papale della propria regola dettata dal famoso predicatore e teologo Bernardo da Chiaravalle. Un riconoscimento che comportava non pochi privilegi, primo fra tutti quello di essere esentati da qualsiasi tassazione, e di non dover rispondere ad alcuna autorità civile o religiosa, all’infuori del Papa.

Sul fondatore dell’Ordine Templare si è aperto negli ultimi anni un acceso dibattito sulla sua reale nazionalità. Un ricercatore, Mario Moiraghi, ha pubblicato un saggio, “L’italiano che fondò i Templari”, nel quale sostiene che Hugo de Payns fosse in realtà un cavaliere italiano, Ugo de’ Pagani, riportando diversi documenti dell’epoca a sostegno della sua tesi, compresa una lettera autografa indirizzata ai parenti di un compagno d’armi morto in battaglia, appartenente alla nobile famiglia Amarelli (la stessa famosa ancora oggi per la produzione della migliore liquerizia italiana), lettera in cui si offrono chiari riferimenti sulla presenza del cavaliere italiano in Terrasanta proprio nel periodo al quale la leggenda fa risalire la fondazione dei Templari.

C’è poi un altro documento del Quattrocento, di un famoso intellettuale del tempo, Guarino Veronese, precettore alla corte dei Duchi Estensi di Ferrara, in cui si afferma che in una piccola chiesa della stessa città di Ferrara (oggi trasformata in una sala cinematografica) sarebbe sepolto “Ugo de Pagani fondatore dell’Ordine del Tempio”.

Sul motivo che avrebbe indotto Ugo de’ Pagani ad abbandonare la Terrasanta e far ritorno in Italia, per finire i suoi giorni a Ferrara, lo stesso studioso Mario Moiraghi ha una tesi personale: potrebbe essersi trattato di una “crisi di coscienza” maturata dopo la strage dell’intera popolazione di Gerusalemme perpetrata senza pietà dai Crociati dopo la presa della città.
Le cronache del tempo parlano di un autentico massacro di uomini, donne e bambini, passati crudelmente per le armi e ridotti a poltiglia umana. Il sangue per le vie di Gerusalemme, dicono le stesse cronache, arrivava al polpaccio dei militari cristiani.

Ugo de’ Pagani, disgustato, preferì quindi far ritorno in patria. Nella città e nelle terre estensi i Templari avevano diversi possedimenti, ed inoltre si ipotizza che esistesse un vincolo familiare, forse anche matrimoniale, con una significativa famiglia della zona (più precisamente del vicino Polesine): i Santachiara, che altro non sarebbero che un ramo italiano dell’ancor più famosa famiglia scozzese dei Saint Clair, costruttori e patroni del famoso tempio di Rosslyn nei pressi di Edimburgo, al centro di numerose leggende templari e massoniche.