mercoledì 19 dicembre 2012

Un inferno indegno di un Paese civile. Rispetto per la dignità umana, la pena deve servire per rieducare

Dichiarazione del Gran Maestro Gustavo Raffi sulle condizioni di detenzione nelle carceri italiane

Carceri"Sovraffollamento, diritti negati, suicidi di cui si è perso il conto: le carceri italiane sono indegne di un Paese civile. Rispetto all'inferno dell'indifferenza, rilanciamo una grande battaglia laica e solidale perché venga rispettata la dignità di ogni persona umana". E' quanto afferma Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia, che spiega: "La pena, secondo la lezione di Cesare Beccarla, deve essere rieducativa. Chi ha violato la legge deve pagare il proprio debito con la società, ma deve anche avere possibilità di riscatto e percorsi di reinserimento sociale". "C'è un Uomo - prosegue Raffi - che in queste ore sta portando alle estreme conseguenze la battaglia per i diritti umani. Di fronte a una politica incapace di ascoltare il grido che si alza da dietro le sbarre, serve una 'battitura' di libertà che coinvolga tutte le forze morali e sociali del Paese. Solo affrontando con urgenza il problema carceri, e mettendo a punto soluzioni concrete per porre fine a situazioni di barbarie - conclude il Gran Maestro di Palazzo Giustiniani - potremo considerarci finalmente uno Stato europeo".