giovedì 19 dicembre 2013

Delegazione della Loggia Kipling di Madrid in visita alla San Giovanni di Scozia


Roma
 
KiplingA meno di un mese dall'ultimo incontro internazionale nella capitale una nuova rappresentanza della Massoneria estera ha visitato la Loggia San Giovanni di Scozia (1368) di Roma. Dopo la delegazione francese, è stata la volta di esponenti della Gran Loggia di Spagna, sei Fratelli di origine brasiliana appartenenti alla Loggia Rudyard Kipling (160) di Madrid, che si sono trattenuti in Italia dal 29 novembre al 2 dicembre e che per una fortunata coincidenza sono riusciti anche a incontrare il Gran Maestro Gustavo Raffi, giunto a Roma per partecipare all'evento con Corrado Augias organizzato al Teatro Il Vascello, evento al quale anche loro hanno preso parte. Per i Fratelli Wagner Veneziani Costa, Douglas Ceternick, Sergio Grosso, Manoel Oliveira Leite, Saulo Ortega Trevisan e il capo delegazione Santiago Ansaldo de Aróstegui de Lerín y de Contreras, ex Assistente del Gran Maestro della Gran Loggia di Spagna, sono stati giorni densi di attività, all'insegna di eventi massonici e iniziative culturali. La tornata rituale della Loggia San Giovanni di Scozia si è svolta il 29 novembre, nel tempio allestito eccezionalmente nella Sala Biblioteca di Villa Il Vascello, sede nazionale del Grande Oriente d'Italia. A fare gli onori di casa il Maestro Venerabile Massimo Manzo, attorniato dai Fratelli della sua officina, il Primo Gran Sorvegliante Gianfranco De Santis (in rappresentanza del Gran Maestro Raffi, impossibilitato a partecipare), il Gran Maestro Onorario Luigi Sessa; il Garante d'Amicizia Emilio Attinà, il Consigliere dell'Ordine Claudio Vernale, il Presidente e il Vicepresidente del Collegio del Lazio e una folta rappresentanza di maestri venerabili e Fratelli delle logge della circoscrizione. Per gli esponenti della loggia madrilena, i lavori della San Giovanni di Scozia hanno avuto un significato particolare poiché, avuto il placet dal Grande Oriente, sono diventati membri onorari dell'officina, pronunciando, nel corso di una cerimonia suggestiva, la loro promessa solenne di obbedienza verso il maestro venerabile e i dignitari.