lunedì 24 marzo 2014

Masullo e gli 'Stati di nichilismo', trovare insieme una porta che apra a sentieri condivisibili di ricerca

In libreria
 
MasulloIl nichilismo che morde la carne dell'Occidente non è più una scandalosa teoria, reazione speculativa ad una scomoda situazione di fatto ma è la stessa situazione di fatto, l'esito patologico della nostra civiltà: "nichilismo reale". "Non la teoria ma la sua perversa attuazione, proprio come, rispetto alla pura idea del socialismo marxiano, fu detta 'socialismo reale' la perversa pratica del socialismo sovietico". Così spiega il filosofo Aldo Masullo, che manda in libreria il suo nuovo saggio, "Stati di nichilismo", Paparo edizioni (Napoli) (pp. 128, euro 12,00, www.paparoedizioni.it). Il "nichilismo reale - sottolinea il docente emerito di Filosofia Morale all'Università di Napoli- non è l'idea del ridursi di ogni valore a mero fatto, e dell'essere al non essere della radicale instabilità, dunque al nulla. Esso è il fatto stesso di questo sentirsi nulla. Ciò comporta un provvisorio cambio di passo per la filosofia: essa è sempre l'instancabile ricerca del pensiero per 'salvare' l'uomo, per restituirgli cioè la coscienza della dignità del suo vivere, mostrandogli ciò che egli è, pur nella sua instabilità. E così più stabilmente radicandolo in lui stesso, nella sua unicità". Ma, argomenta Masullo, "arrivati noi al punto del nostro effettivo sentirci nulla, al pensiero critico tocca innanzitutto capire cosa è successo alla nostra mente e analizzare il nostro esistere attuale nella complicazione dei suoi elementi, insomma capire lo stato presente della nostra umanità. Capire vuol dire scoprire come stanno le cose, volerne comprendere la verità". Il "nichilismo reale", conclude il filosofo, "è uno stato patologico della società in cui, invece che a suscitare con-sensi, accordi di forti sensi vissuti, armonie di pensieri, tra le molte e preziose diversità soggettive, si tende ad ammucchiare le esistenze come indifferenti frantumi in una compattata gregalità. Così, sotto l'aspetto del conformismo di massa maturano la violenza del "totalitario dissenso", l'inimicizia assoluta, l'insensatezza del male". (fonte intervista Adnkronos di Gerardo Picardo)