Un secolo e mezzo fa Garibaldi diventava Gran Maestro
La nostra storia
Centocinquanta anni fa il Bollettino del Grande Oriente della massoneria annunciava che l'Assemblea costituente della liberamuratoria italiana, riunitasi a Firenze, aveva nominato Giuseppe Garibaldi Gran Maestro e che l'obbedienza assumeva nuovamente il nome di Grande Oriente d'Italia. Il decreto, datato 7 luglio 1864, ratificava la decisione del 23 maggio precedente, a conclusione di un percorso organizzativo istituzionale iniziato idealmente nel 1805, quando fu costituito a Milano il primo Grande Oriente d'Italia. Tale data è stata ed è tutt'oggi considerata dai massoni del Goi come il momento in cui ha avuto inizio la storia bicentenaria dell'Istituzione, poiché con essa faceva per la prima volta la sua comparsa un'obbedienza che - indipendentemente dal fatto di essere sottoposta alla tutela napoleonica o di non essere ancora in grado di esercitare la propria giurisdizione su tutta la penisola - contemplava finalmente la parola Italia e associava pertanto ai principi massonici di libertà, fraternità e solidarietà l'aspirazione a una nazione che smettesse di rappresentare soltanto un'espressione geografica, ma fosse anche libera e unita. La nascita del Grande Oriente d'Italia assunse un significato simbolico di notevole rilevanza da quel momento. Infatti, tutti i massoni che si erano fino ad allora battuti per dare vita a una nazione libera e indipendente e a costruire una società moderna, democratica e laica presero a riconoscersi in un'entità capace di creare un sentimento di appartenenza e di orgoglio, sentendosi allo stesso tempo italiani e massoni.
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