lunedì 7 luglio 2014

"Ritualità massonica nella letteratura della Goethezeit" di Gianluca Paolucci


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Il Settecento è stato definito "il secolo della massoneria". Nata ufficialmente a Londra, nel 1717, quale moderna depositaria di un ricco patrimonio simbolico e sapienziale tramandato dalle gilde dei costruttori delle cattedrali gotiche nel Medioevo, la Liberamuratoria ha caratterizzato la vita politica, sociale e anche culturale d'Europa, determinando l'atmosfera spirituale del secolo. "Ritualità massonica nella letteratura della Goethezeit", lo studio di Gianluca Paolucci (Istituto Italiano di Studi Germanici, Roma 2014) analizza le modalità con le quali la letteratura europea, e in special modo quella tedesca, rielaborò narrativamente ed esteticamente motivi e tematiche provenienti dall'ambito massonico. Nel libro, che si propone di documentare la nascita di un fecondo rapporto tra le élite massoniche e quelle letterarie tra Settecento e Ottocento, si dimostra come non solo in alcune opere si riflettano i dibattiti del tempo sulle società segrete, ma come queste opere possano essere interpretate quali veri e propri rituali che intendevano coinvolgere pubblicamente anche i lettori o gli spettatori nella medesima esperienza straniante e trasformativa che avveniva nello spazio segreto delle logge: è questo il caso, tra gli altri analizzati, del "Sethos" di Terrasson, il "Flauto magico" di Mozart, "Nathan il Saggio" di Lessing, "Gli anni di apprendistato di Wilhelm Meister" di Goethe, il "Don Carlos" di Schiller, il "Frankenstein" di Mary Shelley.