lunedì 4 agosto 2014

Per la libertà. Il Grande Oratore Claudio Bonvecchio, la Massoneria al fianco dei cristiani perseguitati


Iraq
Il Grande Oriente d'Italia si schiera al fianco dei cristiani perseguitati in varie aree del mondo, a cominciare dall'Iraq, dove contro questa minoranza è in atto una vera e propria escalation di terrore. E denuncia l'"assordante silenzio" su questa tragedia da parte della "civile e 'illuminata' Europa" e "del mondo occidentale", cui rivolge il pressante invito a fare il proprio dovere in nome di un mondo che deve essere uguale per tutti: senza distinzioni di etnie, religioni e credenze. Citando l'articolo pubblicato sul "Corriere della Sera" da Ernesto Galli della Loggia, il Grande Oratore del Goi, il filosofo Claudio Bonvecchio, docente all'Università dell'Insubria, in un intervento, riportato integralmente sul nostro sito www.grandeoriente.it, ricorda le azioni che hanno luogo da anni in territorio islamico contro i fedeli cristiani: stragi, espulsioni, pulizie etniche, rapimenti di fedeli, distruzioni di Chiese, conversioni forzate, distruzioni di monumenti cari al sentire religioso cristiano: come il mausoleo di Giona in Iraq. "Non c'è stata –osserva Bonvecchio- nessuna esplicita condanna che non sia blanda retorica, nessuna ferma riprovazione, nessuna seria azione diplomatica e neppure una richiesta di azione militare di difesa laddove è necessario a quel 'carrozzone burocratico' che è l'Onu. E neppure un corteo di protesta da parte dei tanti intellettuali e professionisti dei cortei pronti a scendere in piazza in ogni occasione e per ogni motivo: compresi i più ridicoli e inutili". "Tutto tace –denuncia il Grande Oratore- la paura di perdere commesse economiche, la paura di venir privati di qualche barile di petrolio, la paura di qualche accusa di partigianeria, fa dell'Europa e del mondo occidentale una caricatura di quello che dovrebbe essere un insieme di Stati uniti da una storia millenaria e pronti a lottare per quella libertà tanto sbandierata a parole, ma poco difesa nei fatti. Uno Stato, o un insieme di Stati, non può esistere senza la garanzia di poter professare le proprie idee, anche religiose, senza costrizioni, paure, minacce, imposizioni, ricatti, torture e violenze. E questa libertà, che è l'essenza stessa della democrazia, deve essere difesa e propugnata come quella di cacciare dittatori e tiranni.