lunedì 13 ottobre 2014

"Esoterismo dei numeri come forma dell'infinito". Il Gran Maestro Bisi al raduno delle Logge Pitagora


Jesi
"Questo teatro gremito soprattutto da giovani è la prova della vitalità e dell'alto livello culturale della massoneria italiana, capace di far vibrare con la purezza dei suoi esempi e dei suoi gesti il monocorde della storia". Con queste parole Stefano Bisi, Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia, ha concluso il convegno "Pitagora, esoterismo dei numeri come forma dell'infinito" in occasione del meeting nazionale delle logge "Pitagora" organizzato a Jesi dal Circolo Ernesto Nathan con il patrocinio del Collegio dei Venerabili delle Marche, al Teatro Valeria Moriconi, con personalità del calibro di Alessandro Cecchi Paone. Stefano Vannini, venerabile dell'officina di Jesi, ha aperto i lavori ringraziando i presenti e ricordando che il teatro Moriconi, dove oggi campeggia una lapide a memoria di Giordano Bruno, fu un tempo sede della locale Inquisizione. Cecchi Paone, moderatore del dibattito, ha sottolineato l'attualità della lezione del filosofo di Samo come codice aureo di comportamento morale per tutti gli uomini che decidono di intraprendere il cammino iniziatico. Tra i relatori Pasquale Scalise che ha percorso la storia della Massoneria dalla scuola Pitagorica di Crotone, mentre Glauco Morabito ha illustrato le connessioni matematiche tra il concetto di infinito, la tetractis pitagorica e il progredire delle società. L'appassionato Salvatore Mongiardo ha infiammato la platea sviluppando la possibilità di legare lo stile di vita pitagorico, dispensatore di bellezza e saggezza, al destino futuro dell'Italia. Gianmario Gelati ha illustrato tramite una slide fotografica i concetti spinoziani legati alla metempicosi pitagorica, mentre Laura Cavasassi ha auspicato nel suo intervento un ritorno spirituale all'uomo, come centro motore di tutto, che deve mirare alla meta finale di conoscere se stesso. La musica, di primo piano, ha trasfuso i concetti matematici e geometrici all'emotività dei presenti, regalando momenti di grande pathos: il baritono Gianpiero Ruggeri e il coro Le Verdi Note di Fabriano hanno concluso l'evento con un concerto polifonico. (fonte Vivere Jesi)