venerdì 8 maggio 2015

Il grande poeta spagnolo Garcia Lorca ucciso dal regime di Franco perché massone, socialista e gay

La nostra storia
Era "socialista, massone appartenente alla loggia Alhambra" con il nome di Omero e "praticava l'omosessualità e altre aberrazioni". Per questo il grande poeta e drammaturgo spagnolo Federico García Lorca venne fucilato dai franchisti all'alba del 19 agosto 1936 e gettato in una tomba senza nome a Fuentegrande de Alfacar nei dintorni di Víznar, vicino Granada. L'emittente radiofonica Ser e il sito Eldiario.es hanno ritrovato il documento compilato, 29 anni dopo la fucilazione di Garcia Lorca, dalla terza brigata regionale di investigazione della polizia di Granada. Si tratta di un documento di notevole importanza storica perché di fatto presuppone il riconoscimento, per la prima volta, da parte della dittatura del generale Francisco Franco dell'assassinio del grande poeta. Venne preparato dalla polizia nel 1965 per rispondere alla petizione inoltrata dalla giornalista francese Marcelle Auclair all'ambasciata spagnola a Parigi. La petizione fu trasmessa al ministro degli Esteri dell'epoca, Fernando María Castiella, il quale sollecitò il ministro dell'Interno ad avviare una ricerca negli archivi per cercare riferimenti alla morte del poeta. "Il Glorioso Movimiento Nacional lo sorprese" a Granada, nell'estate del 1936, si legge nel documento inedito della polizia franchista, dove era arrivato da alcuni giorni, "procedendo da Madrid". Il poeta si era rifugiato in casa di amici, dove venne arrestato. Dopo il fermo, Garcia Lorca fu portato in prefettura e poi fucilato.