venerdì 3 luglio 2015

Il Manoscritto di Cooke (1410)

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Il manoscritto di Cooke che presentiamo fu redatto nel primo trentennio del Quattrocento in inglese antico. Probabilmente ancora in uso presso le Craft inglesi del Seicento, contiene una parte normativa divisa in nove articoli e nove punti preceduta da una narrazione mitica delle origini della Massoneria, struttura che servì da canovaccio al pastore Anderson per le sue Costituzioni del 1723. 

La narrazione mitica, incentrata sulla geometria, «origine di tutte le arti liberali», e la trasmissione delle arti liberali nel tempo, affonda le sue origini nel quindicesimo secolo, è stata riscritta al principio sedicesimo, ed è motivata da almeno due ragioni. La prima è che ancorare l'Ars edificandi alle arti liberali e in particolar modo alla geometria consentiva di svincolarla dalle arti meccaniche o servili, processo che s'avvia in quegli anni del Quattrocento e vede protagonisti gli artisti italiani. L'aspirazione di svincolare l'architettura dalle arti meccaniche è sostenuta dall'autore del manoscritto di Cooke con l'insistita citazione di fonti antiche e autorevoli. La seconda ragione è di garantire che il sapere originario non ha subito cesure con il diluvio: in altre parole, che la trasmissione del mestiere-mysterium è integra e continuativa. Se infatti il fondamento delle arti liberali fosse successivo alla confusione delle lingue che Dio volle dopo il tentativo di scalare il cielo con la torre di Babele, esso non avrebbe alcunché di sacro. 
Così affiora nel manoscritto di Cooke il tema delle «due colonne» che i discendenti d'Adamo eressero temendo che l'ira di Dio cancellasse con un cataclisma la razza umana e la sapienza originaria. La principale fonte di questa leggenda è Giuseppe Flavio, che racconta dei figli di Seth: «Essi furono gl’inventori di quella particolare specie di sapienza che riguarda i corpi celesti e il loro ordine. E affinché le loro invenzioni non andassero perdute prima che fossero abbastanza note, in base alla predizione di Adamo secondo cui il mondo doveva essere distrutto una prima volta dal fuoco e una seconda volta dalla violenza e dalla massa dell’acque, essi costruirono due pilastri: uno di mattoni e l’altro di pietra. Essi incisero su entrambi le loro scoperte, in modo che se il pilastro di mattoni fosse distrutto dall’inondazione, quello di pietra potesse rimanere…». (Giuseppe Flavio, Antichità giudaiche, I 2, 8). 
Ma nel manoscritto di Cooke sono gli eredi di Caino, e non di Seth, a erigere le due colonne, e a ritrovarle sono Ermete e Pitagora. Ciò lascia supporre che il manoscritto risenta dell'influsso indiretto di Giamblico, dove sia Ermete che Pitagora sono menzionati: «Gli scrittori egizî, poiché pensavano che ogni cosa fosse stata inventata da Ermete, gli dedicavano i loro libri. Infatti Ermete è il dio della sapienza e della parola. Pitagora, Platone, Democrito, Eudosso e molti altri si accostarono ai sacerdoti egizî. I loro dogmi si trovano presso gli Assiri, gli Egizî e sulle colonne dedicate a Ermete. Pitagora e Platone si iniziarono alla filosofia studiando sulle colonne di Ermete, in Egitto; le colonne di Ermete infatti, sono piene di sapienza». (Giamblico, De mysteriis Aegyptiorum, Chaldaeorum et Assyriorum). Anche nel manoscritto di Cooke l'Egitto gioca un ruolo capitale nella trasmissione della scienza muratoria: «In tale modo la suddetta Arte, iniziata in Terra d'Egitto, si propagò di Terra in Terra, di Regno in Regno».
Il tema delle «due colonne» della sapienza verrà ripreso nella parte «storica» di Anderson, ulteriore segnale che il manoscritto di Cooke fu il canovaccio del pastore. Del resto George Payne, Gran Maestro nel 1718 e nel 1720, quando insediò il Duca di Montagu, che gli succedette, esibì il manoscritto di Cooke, le cui principali famiglie di manoscritti sono il Plot, Grand lodge, Sloane, Roberts e Spencer. Anderson quindi ne ebbe almeno una copia in visione.
È interessante notare infine che l'autore del manoscritto accenna a documenti normativi della Massoneria operativa in francese e in latino (forse documenti comacini? L'editto di Rotari o di Liutprando?), segno che un certo rapporto tra le corporazioni muratorie è stabilizzato al punto da scambiarsi documenti, e che le corporazioni britanniche derivano da quelle di ceppo latino 

Sia ringraziato Dio nostro Padre Glorioso e creatore del Cielo e della Terra e di tutte le cose che sono in essi che Egli concesse [in virtù] della Sua Gloriosa Divinità. Egli fece tutte le cose per essere obbedito e fece tante cose di diversa efficacia per l’Umanità; Egli le ordinò soggette all'uomo, perché tutte le cose che sono commestibili di buona qualità [servissero] per il sostegno dell'uomo. E ha anche dato all'uomo intelligenza e abilità in diverse cose e Arti per mezzo delle quali noi possiamo viaggiare in questo Mondo per procurarci da vivere, per fare diverse cose per la Gloria di Dio e anche per nostra serenità e profitto. Le quali cose se io dovessi enumerare sarebbe troppo lungo da dire e scrivere.
Per cui le tralascerò, ma ve ne mostrerò alcune: cioè come e in quali modi la Scienza della Geometria cominciò e chi furono i creatori di essa e di altre Arti, come è rilevato nella Bibbia e in altre Storie. Io vi narrerò, come prima ho detto, come e in che modo questa degna scienza della Geometria cominciò.
Voi comprenderete che ci sono sette Scienze Liberali e perché sono chiamate in questo modo, sette da cui furono dapprima derivate tutte le Scienze e Arti del Mondo, e specialmente perché essa, la scienza della Geometria, è l'origine di tutte.
Quanto alla prima, che è chiamata il fondamento della scienza, è la Grammatica che insegna all'uomo a parlare e a scrivere in modo giusto. La seconda è la Retorica che insegna all'uomo a parlare decorosamente in modo giusto. La terza è la Dialettica ed essa insegna all'uomo a discernere il vero dal falso ed è comunemente chiamata Arte o [Filosofia]. La quarta è chiamata Aritmetica la quale insegna all'uomo l'Arte dei numeri per calcolare e fare conti di tutte le cose. La quinta è la Geometria che insegna all'uomo i limiti e le misure e la ponderazione dei pesi di tutte le Arti umane. La sesta è la Musica che insegna all'uomo l'Arte del canto in note di voce e d’organo, tromba, arpa, e di tutti gli altri strumenti.
La settima l'Astronomia che insegna all'uomo il corso del Sole e della Luna e delle altre Stelle e Pianeti del Cielo. Il nostro principale intento è di trattare del primo fondamento dell'eccellente scienza della Geometria e chi furono i fondatori di essa; come ho detto prima, ci sono sette Scienze Liberali, cioè sette scienze o Arti che sono libere in se stesse, le quali sette vivono soltanto per mezzo della Geometria.
E la Geometria è, come dire, la misura della Terra «Et sic dicitur a geoge qin Px ter a Latine e metrona quod est mensura. Unde Geometria i mensura terre vel Terrarum», cioè in Inglese la Geometria è, ho detto, Geo, cioè terra e metron, cioè misura e così il nome Geometria è composto ed è detto misura della Terra.
Non vi meravigliate del fatto che io abbia detto che tutte le Scienze vivono tutte solo per la scienza della Geometria, perché non ce n'è nessuna artificiale [che presupponga come la geometria l’artifex]. Nessun lavoro fatto dall'uomo non è fatto se non per mezzo della Geometria; un'importante ragione: poiché se un uomo lavora con le mani, lavora con qualche tipo di utensile e non c'è alcuno strumento di cose materiali a questo Mondo che non venga dalla Terra e alla Terra ritornerà e non c'è strumento, cioè utensile per lavorare, che non abbia più o meno proporzioni. E proporzione è misura, e l'utensile, o strumento, è Terra. E si dice che la Geometria sia la misura della Terra. Perciò posso dire che gli uomini in questo Mondo vivono per il lavoro delle loro mani.
Molte altre prove vi fornirò sul perché la Geometria è la Scienza di cui vivono tutti gli uomini ragionevoli, ma questa volta lo lascerò al lungo processo della Scrittura.
E ora procederò oltre nel mio argomento; voi comprenderete che fra tutte le Arti del Mondo, [la più importante] è l'Arte dell'uomo; l'Arte muratoria ha maggiore importanza e maggiore parte nella Scienza della Geometria, com'è scritto e detto nella Storia, nella Bibbia, nel Polyecronicon, una cronaca stampata e nelle Storie di Beda De Immagine Mundi e Isodorus ethimologiarum, Methodius episcopus e martire e molte altre; dissero che la Massoneria è la principale [Arte] della Geometria, come penso si possa ben dire, perché fu la prima a essere creata; com'è detto nella Bibbia nel I Libro della Genesi nel capitolo 4. E anche tutti i Dottori suddetti lo dissero e alcuni di loro più apertamente e semplicemente [rispetto] a come è detto nella Bibbia. 
Il Figlio diretto della stirpe di Adamo, discendente delle sette generazioni di Adamo, prima del Diluvio, fu un uomo di nome Lameth il quale ebbe due mogli, la prima Ada ebbe due figli: uno chiamato Jabal (Jabelle) e l'altro Jubal (Juballe). Il più grande, Jubal, fu il primo fondatore della Geometria e Muratoria e costruì case ed è nominato nella Bibbia «pater habitancium in tentoriis atque pastorum», cioè padre di uomini che vivono in tende, cioè case. Ed egli fu maestro di Caino e capo di tutti i suoi lavori quando egli fece la Città di Enoc (Enoche) che fu la prima città mai prima costruita e che Caino diede a suo figlio e la chiamò Enoc. E ora è chiamata Ephraim (Effraym).
E la scienza della Geometria e della Massoneria fu per la prima volta impiegata e inventata come scienza e Arte e perciò possiamo dire che fu l'origine e il fondamento di tutte le Arti e le Scienze e quest'uomo Jabal fu chiamato «Pater pastorum». Il maestro delle Storie e Beda, De Immagine Mundi poliecronicon e molti altri dicono che egli fece per primo la ripartizione della Terra in modo che ogni uomo potesse individuare (conoscere) il suo campo e il suo lavoro. E divise anche greggi e pecore perciò possiamo dire che egli fu il primo fondatore di quella Scienza. 
E suo fratello Jubal o Tubal (Juballe o Tuballe) fu il fondatore della Musica e del canto, come afferma Pitagora nel Polyecronicon e lo stesso Isidoro nel suo Ethimologies; nel suo I Libro egli dice che fu il primo fondatore della musica e del canto, dell’organo e della tromba ed egli trovò la scienza del suono dalla battitura (ponderazione) dei metalli grazie a suo fratello Jubalcain (Tubalcaym).
Invero la Bibbia dice nel capitolo IV della Genesi che Lameth ebbe dall'altra moglie chiamata Zillah (Sella) un figlio e una figlia. I loro nomi erano Tubalcain, il figlio, e la figlia fu chiamata Naamah (Neema) e, come dice il Polyecronicon, ella fu la moglie di Noè; che sia vero o no, noi affermiamo di no.
Voi comprenderete che questo figlio Tubalcain fu il fondatore dell'Arte del fabbro e di tutte le Arti del metallo, cioè del ferro, oro e argento, come dicono alcuni Dottori, e sua sorella Naamah fu la fondatrice dell'Arte della tessitura; ma filavano il «filobo» e lo lavoravano ai ferri e si facevano vestiti come potevano, ma la donna Naamah trovò l'Arte della tessitura da allora fu chiamata l'Arte delle donne; e questi tre fratelli sapevano che Dio si sarebbe vendicato del peccato o col fuoco o con l'acqua ed essi posero la massima cura per salvare le Scienze che avevano trovato e si consigliarono fra loro; e con i loro ingegni, dissero che c'erano due tipi di pietra di tale qualità che la prima non sarebbe mai bruciata e quella pietra è chiamata marmo e che l'altra pietra non sarebbe mai affondata e quella pietra è chiamata Laterus (Latere). E perciò essi idearono di scrivere tutte le scienze che avevano trovato in queste due pietre, così che se Dio si fosse vendicato con il fuoco il marmo non sarebbe bruciato e se Dio si fosse vendicato con l'acqua l'altra pietra non sarebbe affondata. E perciò pregarono il fratello più grande di Jabal di fare due colonne (pilastri) con queste due pietre, cioè marmo e Laterus e d'incidere nei due pilastri tutte le Scienze e le Arti che essi avevano trovato. E così si fece e perciò possiamo dire che egli fu molto abile nella scienza che per primo iniziò e perseguì il fine prima del Diluvio di Noè: ben sapendo della vendetta che Dio avrebbe attuato, sia col fuoco o con l'acqua, i fratelli -come una specie di profezia- sapevano che Dio ne avrebbe mandata una al riguardo e perciò scrissero nelle due pietre tutte le sette Scienze, perché essi pensavano che la vendetta sarebbe arrivata. E così avvenne che Dio si vendicò e venne un tale Diluvio che tutto il Mondo fu sommerso e morirono tutti tranne otto persone. E furono Noè e sua moglie e i suoi 3 figli e le loro mogli e da questi figli tutto il Mondo derivò. E [i tre figli] furono chiamati in questo modo: Sem (Shem), Cam e Japhet (Jaffet). E questo Diluvio fu chiamato il Diluvio di Noè, perché in esso si salvarono lui e i suoi figli. 
E dopo molti anni dal Diluvio, come narra la Cronaca, questi due pilastri (colonne) furono ritrovati e, come dice il Polyecronicon, un grande dotto chiamato Pitagora ne trovò uno ed Hermes, il filosofo, trovò l'altro ed essi insegnarono le scienze che trovarono scritte in essi. Ogni Cronaca, la Storia, e molti altri Dotti e principalmente la Bibbia testimoniano della costruzione della Torre di Babele ed è scritto nella Bibbia, Genesi capo X, come Cam, figlio di Noè, generò Nimrod ed egli diventò un uomo forte come un gigante e fu grande Re. E l'inizio del suo Regno fu quello del vero Regno di Babilonia, di Arach e Archad e Calan e della Terra di Sennare. E questo stesso Nimrod iniziò la Torre di Babilonia e insegnò ai suoi operai l'Arte della misura ed ebbe molti muratori, più di 40 mila. E li amava e li teneva in gran conto. Ed è scritto nel Polyecronicon e in altre Storie ed è in parte testimoniato nella Bibbia nel X capo della Genesi, dove si dice che Asur, che era parente vicino di Nimrod, uscì dalla Terra di Sennare e costruì le Città di Ninive e Plateas e molte altre, così egli disse: «De Terra illa i de Sennam egressus est Asure e edíficauit Nunyven e Plateas civitatis e Cale e Jes(e)n quoque inter Nunyven e hec est cívitas magna».
La ragione vorrebbe che dicessimo apertamente come e in qual modo la Craft muratoria fu fondata e chi per primo le diede il nome di Massoneria. E voi dovreste sapere che è detto e scritto nel Polyecronicon e in Methodus, vescovo e martire, che Asur, che fu degno Signore di Sennare, chiese al Re Nimrod di mandargli massoni e operai della Craft, che potessero aiutarlo a costruire la città che desiderava edificare. E Nimrod gl’inviò 300 massoni. E quando dovevano partire egli li chiamò dinanzi a lui e disse loro: «Dovete andare da mio cugino Asur per aiutarlo a costruire una città, ma badate che siate ben guidati e io vi darò un incarico proficuo per voi e per me. Quando giungerete da quel Signore badate di essere leali verso di lui come lo sareste con me; fate di voi come foste fratelli e restate uniti lealmente; e colui che ha maggiore abilità la insegni al suo compagno e si guardi dal guidarvi contro il vostro Signore, così che io possa ricevere merito e ringraziamento per avervi inviato da lui e avervi insegnato l'Arte». Ed essi ricevettero l'incarico dal loro padrone e Signore e andarono da Asur e costruirono la città di Ninive nel Paese di Plateas e altre città fra Cale e Ninive. E in tale modo l'Arte muratoria fu innalzata e imposta come scienza.
Antenati prima di noi massoni ebbero queste responsabilità, come le abbiamo noi nei nostri Doveri; come li abbiamo visti scritti sia in francese che in latino e dalla storia di Euclide; ma come Euclide pervenne alla conoscenza della Geometria vi diremo, com'è scritto nella Bibbia e in altre storie. Nel 12 capitolo della Genesi si dice come Abramo giunse alla Terra di Canaan e nostro Signore gli apparve e disse: «darò questa Terra a te e alla Tua discendenza», ma ci fu una grande carestia sulla Terra e Abramo prese Sara, sua moglie, con sé e andò in Egitto in pellegrinaggio e mentre durava la carestia egli attese là. E Abramo, come dice la Cronaca, era un uomo saggio e un grande Dotto e conosceva tutte le sette Scienze e insegnò agli Egiziani la scienza della Geometria. E questo degno Sapiente Euclide fu suo allievo e imparò da lui. Ed egli diede per primo il nome di Geometria, tutto ciò prima non aveva il nome di Geometria. Ma si dice nell'Ethimologiarum di Isidoro, nel 5 libro capo I, che Euclide fu uno dei fondatori della Geometria e le diede quel nome perché a quel tempo c'era un fiume in Egitto, il Nilo, e dilagava a tal punto dentro la terra che gli uomini non potevano abitarvi.
Quindi questo degno studioso Euclide insegnò loro a fare grandi mura e fossati per trattenere l'acqua ed egli, con la geometria, misurò la terra e la divise in diverse parti e fece chiudere a ognuno la sua parte con mura e fossati e quindi divenne una terra fertile di tutti i tipi di frutti e di giovani, di uomini e di donne; c'erano però tanti giovani che non potevano vivere bene. E i governanti, Signori del Paese, si riunirono in Consiglio per vedere come aiutare i loro figli che non avevano trovato sostentamento. E fra loro in Consiglio c'era questo degno Dotto Euclide quando vide che essi non potevano essere in grado di decidere sulla questione disse loro: «Prendete i vostri figli e poneteli sotto il mio governo e io insegnerò loro una tale scienza che vivranno con ciò da Signori, a condizione che giuriate di farmi esercitare la guida e io lo farò per voi e loro». E il Re e tutti i Signori garantirono ciò. Ed essi portarono i loro figli a Euclide perché li dirigesse a suo piacimento ed egli insegnò loro quell'Arte, la Massoneria e le diede il nome di Geometria, a causa della divisione del terreno che aveva insegnato alle persone al tempo della costruzione delle mura e dei fossati, e Isidoro dice, nell'Ethemologies, che Euclide la chiamò Geometria. Ed egli diede loro il compito di chiamarsi l'un l'altro Compagno e non altrimenti, perché appartenevano a un'Arte ed erano di sangue nobile e figli di Signori. E che il più abile dovesse essere di guida nel lavoro e chiamato Maestro e attribuendogli altri compiti che sono scritti nel Libro dei Doveri. E così essi lavorarono con i Signori della Terra e fecero Città, Castelli, Templi e Palazzi. Nel tempo in cui i figli di Israele abitarono in Egitto impararono l'Arte della Massoneria. E in seguito, quando furono condotti fuori dall'Egitto, essi giunsero alla Terra di Behest, che ora è chiamata Gerusalemme. E il Re David iniziò la costruzione del Tempio di Salomone. Re David amava i massoni e diede loro diritti come ne hanno ora. E nella costruzione dei Tempio, al tempo di Salomone, com'è detto nella Bibbia, nel 3° Libro Regum in tercio Regam, capitulo quinto, Salomone ebbe 80 mila muratori al suo servizio. E il figlio di Tiro (Tyre) era il capo. E in altre cronache e in altri libri di Massoneria è detto che Salomone confermò gli incarichi che David, suo padre, aveva dato ai massoni. E Salomone stesso insegnò loro in modo poco diverso dai modi ora usati. E di là questa importante scienza fu portata in Francia e in altre Regioni.
Un tempo ci fu un degno Re di Francia chiamato Carolus Secundus, cioè Carlo II, e questo Carlo fu eletto Re di Francia per Grazia di Dio e per stirpe. E questo stesso Re Carlo era massone prima di essere Re e quando diventò Re amò i massoni e li tenne in gran conto e diede loro incarichi e regolamenti conformi al suo disegno, alcuni dei quali sono ancora in uso in Francia; ed egli stesso stabilì che essi dovessero riunirsi in Assemblea una volta all'anno per parlare insieme, Maestri e Compagni, e per [deliberare da chi] essere guidati e [per emendare] tutte le cose sbagliate.
E poco dopo S. Adhabell (Adahabelle) venne in Inghilterra e convertì S. Albano al Cristianesimo. E S. Albano amava i massoni e diede per primo incarichi e usi in Inghilterra. Ed egli stabilì un tempo conveniente per pagare il lavoro. E in seguito ci fu un importante Re in Inghilterra chiamato Athelstan (Altestano) e il suo figlio più giovane amava la scienza della Geometria e sapeva bene che l'Arte manuale delle Craft praticava la scienza della Geometria come i massoni, per cui lo [accolse] in Consiglio e adattò la pratica di quella scienza alla sua speculazione, perché nella speculazione era maestro e amava la Massoneria e i massoni. Ed egli stesso divenne massone e diede loro incarichi e nomi che sono ancora in uso in Inghilterra e in altri Paesi. E stabilì che [i massoni] dovessero venire pagati ragionevolmente per il loro lavoro e conquistò un decreto del Re che [sancì] il diritto che si riunissero in Assemblea quando lo ritenevano un periodo ragionevole e venissero [ascoltati] i loro Consiglieri, com'è scritto e insegnato nel Libro dei nostri incarichi e doveri per cui lascio l'argomento. Uomini dabbene per questo motivo e in questo modo [fecero sì che] la Massoneria avesse inizio.
Accadde talvolta che grandi Signori non avessero grandi possedimenti così che non potevano aiutare (favorire) i loro figli generati liberi, perché ne avevano molti, perciò si consigliarono su come si potesse aiutarti e stabilire che essi potessero vivere onestamente. Ed essi li mandarono da Saggi Maestri dell'importante scienza della Geometria così che loro, con la loro saggezza, potessero fornire ai loro figli un onesto modo di vivere. Quindi uno di loro, di nome Englet, che fu un molto acuto e saggio fondatore, stabili un'Arte e la chiamò Massoneria e così, con la sua Arte egli istruì i figli dei Grandi Signori a richiesta (con preghiera) dei padri e libera volontà dei figli; quando essi furono istruiti con grande cura, dopo un certo periodo essi non furono tutti ugualmente capaci, per cui il suddetto Maestro, Englet, stabilì che coloro che terminavano [l'apprendistato] con abilità dovessero essere ammessi [nella Craft] con onore e chiamò il maestro più abile per istruire i maestri meno abili e furono chiamati maestri per nobiltà d'ingegno e abilità nell'Arte. In tale modo la suddetta Arte, iniziata in Terra d'Egitto, si propagò di Terra in Terra, di Regno in Regno.
Dopo molti anni, al tempo di Re Athelstano, che fu Re d'Inghilterra, i suoi Consiglieri e altri Grandi Signori, di comune accordo, per gravi colpe riscontrate fra i massoni, stabilirono una certa regola fra loro: una volta all'anno, od ogni tre anni [se ciò corrispondeva] al bisogno del Re e dei Grandi Signori del Paese e del popolo, di provincia in provincia, e di paese in paese, si tenessero Assemblee di tutti i massoni e compagni della suddetta Arte e che in tali riunioni i Maestri fossero esaminati sugli articoli [della Costituzione] che in seguito vennero scritti e si stabilì che fosse verificato se i maestri erano capaci e abili a vantaggio del loro Sovrano e a onore della suddetta Arte. E inoltre si stabilì che dovessero adempiere bene il loro incarico di impiegare i beni, piccoli o grandi, dei loro Signori, perché percepivano da loro il compenso per il loro servizio e il loro lavoro.

Parte normativa del manoscritto di Cooke
Il primo articolo è questo: che ogni maestro di quest'Arte deve essere saggio e leale verso il Signore che serve; e non pagare alcun muratore più di quello che ritenga possa meritare, distribuendo i suoi benefici davvero come vorrebbe che i propri fossero dispensati, dopo avere [tenuto conto della] scarsità di grano e di viveri nel Paese nessun favore elargendo, perché ognuno sia ricompensato secondo il suo lavoro.
Il secondo articolo è questo: che ogni maestro di questa Arte dovrebbe essere informato prima di entrare nella sua Comunità; che essi vengono [ricevuti] come si conviene; che essi non possono essere scusati [delle assenze], ma solo per qualche motivo [valido]. Ma tuttavia se essi sono trovati ribelli [nei confronti] di tale Comunità, o colpevoli in qualche modo, di danno verso i propri Signori, i colpevoli in quest'Arte, essi non saranno scusati in alcun modo [e giudicati, se non si verificherà] il loro decesso e sebbene essi siano (in pericolo di morte) [ammalati], senza rischiare la morte, essi avviseranno il maestro che è a capo del consesso [che dovrà giudicarli].
Il terzo articolo è questo: che nessun maestro prenda un apprendista per un periodo minore di sette anni almeno, perché in un termine minore non può giungere propriamente alla sua Arte, e quindi incapace di servire lealmente il suo Signore e di comprendere [l'Arte] come un massone dovrebbe.
Il quarto articolo è questo: che nessun maestro prenda per istruire, senza profitto, alcun apprendista nato con vincoli di sangue poiché, a causa del suo Signore, al quale è legato, egli lo distoglierebbe dalla sua Arte e potrà chiamarlo a sé fuori dalla sua Loggia e dal luogo ove lavora; perché i suoi compagni forse lo aiuterebbero e combatterebbero per lui e da ciò potrebbe avvenire un omicidio -è proibito- e anche per il motivo che la sua Arte ebbe inizio da figli di Grandi Signori nati liberi, com'è stato detto prima.
Il quinto articolo è questo: che nessun maestro dia al suo apprendista, al tempo del suo apprendistato, perché nessun profitto può essere tratto, più di quello che pensi egli possa meritare dal Signore che serve, non tanto che il profitto che possa trarre il Signore del luogo in cui è addestrato del suo insegnamento.
Il sesto articolo è questo: che nessun maestro per cupidigia o profitto prenda apprendisti per insegnare cose imperfette, e che hanno mutilazioni per cui non possano lavorare realmente come dovrebbero.
Il settimo articolo è questo: che nessun maestro sia trovato ad aiutare, o procacciare, o essere sostenitore di qualunque ladro notturno per cui [a cagione del furto] i suoi compagni possano non compiere il lavoro giornaliero e non si possano organizzare.
L'ottavo articolo è questo: che non accada che qualche massone, che è perfetto e abile, venga a cercare lavoro e trovi un modo di lavorare imperfetto e incapace; il maestro del luogo riceverà il massone perfetto e manderà via l'imperfetto per il vantaggio del suo Signore.
Il nono articolo è questo: che nessun maestro prenderà il posto di un altro, perché è detto, nell'Arte muratoria, che nessuno debba terminare un lavoro iniziato da un altro, per il vantaggio del suo Signore; poiché egli lo ha iniziato [ha il diritto dì] terminarlo a suo modo o quali siano i suoi modi.
Questa risoluzione è stata presa da vari Signori e maestri di diverse provincie e Assemblee di Massoneria ed essa è:
Il primo punto: coloro che desiderano divenire Compagni della suddetta Arte è necessario che principalmente giurino a Dio, alla Santa Chiesa e a tutti i Santi, al loro maestro e ai loro Compagni e fratelli.

Il secondo punto: egli [il Compagno] deve compiere il suo lavoro giornaliero in ragione di quanto viene pagato.

Il terzo punto: egli [deve accettare] le risoluzioni dei suoi compagni nella Loggia e in Camera e in ogni luogo.

Il quarto punto: egli non sia ingannatore della suddetta Arte, né abbia pregiudizio, o sostenga dichiarazioni contro l'Arte o contro nessuno dell'Arte, ma egli la sosterrà con dignità, perché egli può.

Il quinto punto: quando egli riceverà il compenso, che lo prenda umilmente, poiché il tempo è stabilito dal maestro dopo che il lavoro e il resto [da lui] ordinato trovi il [suo] consenso.

Il sesto punto: se una qualche discordia dovesse sorgere fra lui e i suoi compagni egli dovrà obbedire umilmente ed essere ancora agli ordini del maestro o, in sua assenza, del Sorvegliante [designato] dal maestro; alla festa religiosa seguente si accordi alla disposizione dei Compagni; non in giorno feriale, lasciando il lavoro e il profitto del suo Signore.

Il settimo punto: che egli non desideri la moglie e la figlia del suo maestro o dei suoi compagni; ma se è sposato non tenga concubine, perché potrebbero sorgere discordie fra loro.

L'ottavo punto: se accade che egli sia Sorvegliante sotto il suo maestro, che egli sia un sicuro tramite fra il suo maestro e i suoi compagni; e in assenza del suo maestro lo sostituisca con impegno per l'onore del maestro e per vantaggio del Signore del quale è al servizio.

Il nono punto: se egli fosse più saggio e acuto del compagno che lavora con lui nella Loggia o in qualunque altro posto e se percepisse che l'altro dovrebbe lasciare la pietra sulla quale sta lavorando per mancanza di abilità e che può insegnargli a correggere la pietra egli dovrà istruirlo, sì che l'amore si accresca fra loro e il lavoro del Signore non vada perduto.

Sull'Assemblea di Giustizia
Quando il maestro e i compagni siano preavvisati e vengano a tali Assemblee, se c'è bisogno saranno invitati a parteciparvi assieme ai compagni e al maestro dell'Assemblea, lo sceriffo della Contea, o il Sindaco della Città, o il Consigliere più anziano della Città in cui l'Assemblea si tiene, per servire di aiuto contro i contumaci e per sostenere i diritti del Regno.
All'inizio [entrando nella Craft] uomini nuovi che non furono mai accolti, siano accolti in modo tale che essi non siano mai ladri, o [complici] di ladri e che essi compiano il loro lavoro giornaliero per il compenso che prendono dal loro Signore e un vero resoconto diano ai loro Compagni delle cose che devono essere spiegate e ascoltate e li amino come se stessi. Ed essi devono essere fedeli al Re d'Inghilterra e al Regno e mantenersi, con tutte le loro forze, agli articoli suddetti.
Dopo di ciò sarà indagato se qualche maestro o compagno, che è stato istruito, abbia infranto qualche articolo e sarà stabilito là se ha fatto mai tale cosa. Perciò, vale a dire, se qualsiasi maestro o compagno, che è informato [sul capo di accusa] prima di venire a tale Assemblea, sia ribelle e non verrà, oppure abbia trasgredito qualsiasi articolo, se ciò è provato, egli dovrà rinnegare la sua [appartenenza] alla Massoneria e non dovrà più usare la sua Arte. E se egli osa praticarla, lo Sceriffo del paese in cui è stato trovato a lavorare lo dovrà mettere in prigione e mettere tutti i suoi averi nelle inani del Re fino a quando gli sia mostrata e concessa la grazia.
Per questo motivo [i partecipanti] di questa Assemblea stabilirono che sia il più basso che il più alto debbano essere lealmente servitori della loro Arte in tutto il Regno d'Inghilterra.
Amen. Così sia.

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