mercoledì 16 dicembre 2015

Dantemania. L’omaggio al Sommo Poeta della Loggia Evoluzione e Tradizione


Pubblico in sala
Pubblico in sala
Per il 750esimo anniversario della nascita di Dante Alighieri l’unica iniziativa marchigiana, nel calendario di celebrazioni del Grande Oriente d’Italia, è quella promossa il 12 dicembre dalla Loggia Evoluzione e Tradizione (1196) di Macerata. All’evento, realizzato nella sala conferenze dell’Hotel Due Torri di San Severino Marche, ha partecipato il presidente del Collegio circoscrizionale delle Marche, Fabrizio Illuminati. In questa occasione, il maestro venerabile Fulvio Fidani ha presentato le produzioni di tre esponenti della “Evoluzione e Tradizione” realizzate per l’anniversario dantesco: una medaglia commemorativa opera dello scultore Gildo Pannocchia e il testo “Declinare la Luce: dialogo tra un viandante e una taccola”, sceneggiatura interpretata da Pierfrancesco Giannangeli e Marco Camirro con lo scopo di rileggere Dante in chiave contemporanea.
Medaglia di Gildo Pannocchia
Medaglia di Gildo Pannocchia
Pannocchia ha spiegato che “il concetto del dritto della medaglia, come sintesi di tutto, è rappresentato dal volto di Dante (l’iconografia riprende un disegno di Cantalamessa) decentrato rispetto al circonferenza per rendere graficamente il legame simbolico tra sole e luna. Ed è di piombo che è il materiale base, dal forte valore iniziatico, che simboleggia la morte e la rinascita. Nell’alchimia è lo stato grezzo volto alla trasformazione verso l’oro: la luce che cerca l’iniziato”. “Sempre nel dritto – ha aggiunto Pannocchia – è inciso il verso del Paradiso della Divina Commedia ‘La gloria di colui che tutto move’. Il rovescio della medaglia riporta invece un anellone e sei nodi tipici della cultura picena con al centro la squadra, volutamente messa in posizione di terzo grado, e il compasso e ai bordi la formula identificativa della Loggia”.
Pierfrancesco Giannangeli e Marco Camirro nel corso dell’incontro
Per quanto riguarda invece il testo “Declinare la Luce”, Pierfrancesco Giannangeli ha affermato che si tratta di uno stimolo per vivere l’appartenenza all’Istituzione in relazione al mondo in cui viviamo. “È una scena tratta da un lavoro composto da diversi autori bolognesi – ha spiegato il giornalista maceratese – che hanno immaginato il dialogo tra un viandante che viene pungolato nel suo viaggio da un taccola, lo ‘spirito critico’ che interviene nel contemporaneo. La storia è impreziosita da tracce audio tratte da ‘Messa in si minore’ di Johann Sebastian Bach”. Marco Camirro ha fatto seguito a Giannangeli addentrandosi negli aspetti più iniziatici. Per Camirro “la taccola è più vicina al corvo che alla cornacchia: è un uccello che nutrendosi delle carogne simboleggia la preveggenza ed è considerato un messaggero degli dei soprannaturali”. “Il corvo – ha detto ancora – rappresenta il primo grado iniziatico della religione mitriaca ed è concepito come inviato o come il Virigilio di turno che accompagna il viandante”.
Da sinistra, il presidente circoscrizionale Fabrizio Illuminati, Gildo Pannocchia e il maestro venerabile Fulvio Fidani
Da sinistra, il presidente circoscrizionale Fabrizio Illuminati, Gildo Pannocchia e il maestro venerabile Fulvio Fidani
Il presidente circoscrizionale Fabrizio Illuminati ha chiuso l’incontro parlando dei collegamenti tra Dante Alighieri e la Massoneria. “Il primo aspetto è di natura exoterica – ha spiegato – in quanto le élite del movimento risorgimentale vedevano nel Vate una figura centrale per l’unificazione dell’Italia, sia per la funzione unificatrice che la Divina Commedia esercitò sulla neolingua italiana che per la sua figura di “Ghibellin fuggiasco”. Infatti alla fine dell’Ottocento il massone Giosuè Carducci intitolò a Dante la società per la diffusione della cultura italiana nel mondo”. “Il secondo aspetto è di natura esoterica – ha aggiunto – perché, come afferma Renè Guènon, appartenendo Dante a un Ordine terziario templare, la Divina Commedia attingerebbe dalla tradizione iniziatica unica, quella Prisca filosofia di cui l’ultima anello è rappresentato proprio dalla Massoneria”. “Un percorso iniziatico – ha precisato Illuminati in chiusura – dove il profano ‘dannato’ aspira alla redenzione attraverso i tre gradi che portano alla luce divina: inferno, purgatorio e paradiso”.