martedì 26 gennaio 2016

1500 alla mostra della Massoneria: “La città è molto legata alla sua storia” / Il Secolo XIX, La Spezia


«Abbiamo registrato numeri importantissimi. «Abbiamo registrato numeri importantissimi. Oltre 1.500 visitatori in tre mesi e molti spezzini adesso vogliono avvicinarsi alla fratellanza». È quanto dice Angelo Ciccio Delsanto, curatore, insieme a Rossana Piccioli, direttore del Museo Etnografico della Spezia, e Giacomo Paolicchi, della mostra sulla Massoneria lunigianese e spezzina dal tema “La tradizione della Libera Muratoria. Documenti e vicende dalla Lunigiana Storica”. Partita lo scorso 6 ottobre, alla presenza del Gran Maestro del Goi (Grande Oriente d’Italia) Stefano Bisi, la mostra ha avuto il suo quartiere generale al museo di via del Prione. Lo scorso sabato pomeriggio si è tenuto l’evento finale e conclusivo con il vignettista e umorista Stefano Sarri che ha illustrato il suo volume Piccolo dizionario massonico, prontuario per neofiti e profani. Con lui Massimo Bianchi, Gran Maestro Onorario, e Leonardo D’Imporzano, giornalista, tecnico iperbarico e apneista.
«La mostra è servita per far conoscere l’istituzione all’esterno in una fase delicata. Stiamo vivendo un momento in cui sembra tornare ancora una volta la caccia alle streghe sulla scorta delle vecchi e teorie complottistiche. Invece la Massoneria è una realtà che merita rispetto», osserva Delsanto, che poi aggiunge: «L’evento ha dimostrato la grande unione che c’è tra la città e la sua tradizione massonica con le sue quattro logge e i personaggi storici che hanno caratterizzato questo rapporto. Ricordiamo per fare qualche nome Ubaldo Mazzini, poi il comandante partigiano Vero Del Carpio, l’artista Navarrino Navarrini e il sindaco Prospero de Nobili». Com’è nata l’idea della mostra? «Leggendo il libro sulla storia della Massoneria spezzina realizzato da Paolo Barbanente. La proposta è stata colta con entusiasmo dalle logge spezzine. Ne ho poi parlato con l’assessore alla Cultura del Comune della Spezia e con Piccioli e Marzia Ratti, direttore dei Servizi Culturali e siamo partiti». A chi si è rivolta? «A tutti quelli che hanno voluto scoprire, mossi ovviamente da uno spirito di curiosità positiva che cosa sia la Massoneria. Nell’esposizione c’era tutto il materiale dell`Ordine. Dagli antichi grembiuli agli oggetti rituali fino al piè di lista della Loggia del Apenins, la prima spezzina». Quanto c’è voluto a realizzare la mostra? «Siamo partiti con un lungo lavoro preliminare di studio e ricerca che ha consentito di portare alla luce molti documenti, alcuni inediti, riguardanti le vicende storiche di personaggi vissuti in Lunigiana fra l’800 e il Secondo dopoguerra». La pubblicità non è mancata «La mostra ha avuto ampio risalto anche sulle pubblicazioni del Goi. Erasmo Notizie rotocalco che viene pubblicato ogni mese in migliai di copie ne ha dato costantemente informazioni riportando anche una precisa rassegna stampa. Insomma l`obiettivo di raggiungere un un`apertura verso il pubblico attraverso la storia e il lavoro delle logge spezzine è stato raggiunto».