martedì 26 gennaio 2016

Sanremo, Gran Maestri del Grande Oriente d'Italia e della Gran Loggia d’Italia insieme in uno storico incontro / Repubblica.it


“Non si parlano da un secolo, i massoni fanno pace dopo la ribellione delle donne” su Repubblica.it del 26 gennaio 2016 / L’ora di religione, un secolo fa, li fece litigare. Le mogli, oggi, li fanno rappacificare. Succede sotto le volte stellate delle due principali massonerie italiane: Palazzo Giustiniani, per soli uomini. E Piazza del Gesù, che ha cancellato da tempo la discriminazione.
“Le mogli dei massoni di Palazzo Giustiniani – spiega a Repubblica Antonio Binni, gran maestro di Piazza del Gesù – esclusi dalle logge dei mariti, da anni si sono affiliate nelle nostre. Sono migliaia. Hanno verificato la nostra esperienza in tema di esoterismo. E hanno parlato bene di noi”. Quelle mogli-sorelle, secondo Binni, parlando coi loro mariti-fratelli, li avrebbero convinti a uno storico avvicinamento tra le due obbedienze che non si parlano dallo scisma del 1908, da quando si divisero sul voto, in Parlamento, per abolire l’obbligatorietà dell’ora di religione.
Ma come replica Stefano Bisi, gran maestro del Goi, a questa ricostruzione di Binni che rischia di ridurre la secolare rivalità tra le due Istituzioni massoniche a una banale questione di rapporti coniugali?
Interpellato da Repubblica, Bisi non smentisce, ma ironizza. “Il riavvicinamento tutto merito delle nostre mogli? Beh, se lo dice Binni… A me risulta che le mogli e le figlie dei nostri fratelli siano impegnate nell’Ordine della ‘Stella d’oriente’, più che nelle logge di Piazza del Gesù”. La “Stella d’oriente” è un ordine paramassonico che si occupa prevalentemente di solidarietà.
I “fratelli” al Casinò. Teatro di un evento così azzardato, non poteva che essere il simbolo dell’azzardo per definizione: il Casinò di San Remo. Oggi il Casinò di Sanremo ha voluto inaugurare i suoi “Martedì Letterari 2016”, spiegano in un comunicato, “con un evento  che potesse porre l’attenzione sul momento formativo della Costituzione italiana e della Repubblica nel settantesimo anniversario della sua fondazione ( 2 giugno 1946 ) un tema in linea con la sua Tradizione”.
Ovvero l’incontro tra i vertici delle due massonerie, Stefano Bisi (Palazzo Giustiniani) e Antonio Binni (Piazza del Gesù). Modera l’incontro lo storico della massoneria Aldo Mola.
Binni: “Primo incontro dal 1908”. “L’incontro pubblico con il fratello Bisi offre un importante momento di riflessione. È un evento storico, giacché le due Comunioni non hanno mai interloquito pubblicamente dalla scissione del 1908. Da esso può scaturire, pur nel rispetto delle rispettive specificità, la possibilità per le due Obbedienze di potersi esprimere con una voce sola su tutti i profili più importanti della Libera Muratoria. Questo garantirebbe maggior chiarezza nel far pervenire messaggi e tematiche presso la pubblica opinione, spesso poco informata. Sarà una giornata memorabile”.
Bisi: “Primo mattone”: “L’incontro con il fratello Binni è un primo mattone comune da mettere insieme per nuovi, reciproci e fecondi rapporti fra iniziati. Pur mantenendo le diverse visioni delle nostre Grandi Logge, sarà bello e utile confrontarci in quello che si può senz’altro definire il primo storico appuntamento fra le due Istituzioni. Ritengo molto significativo che l’incontro si svolga in un prestigioso salotto della Cultura, qual è il Teatro del Casinò di Sanremo, nell’ambito dei ‘Martedì Letterari’, la cui tradizione risale agli anni Trenta. La Libera Muratoria Universale è Tradizione e Cultura. La Società italiana, ma non solo essa, ha bisogno di messaggi culturalmente forti, in un momento di grave decadimento dei valori. La Massoneria ha nel suo Dna tanti sublimi valori e il dovere di trasmetterli continuamente all’Umanità”.
Il Casinò: “Così ricordiamo la Costituzione”. Gian Carlo Ghinamo, presidente della casa da gioco sanremese, spiega il perchè dell’invito. “È insita nella storia del nostro Casinò, dal momento della sua apertura, 14 gennaio 1905, la ricerca continua di momenti di approfondimento letterari, teatrali o anche ludici. Ritornare alle radici della nostra Repubblica, in questo anno del settantennale, è ricomprendere le ragioni della nostra democrazia ma anche dei principi e dei valori che mossero i padri Costituzionali e che ci diedero quella  “Carta”  base del vivere civile e del progresso sociale culturale e normativa sempre in continuo divenire come le nostre comunità. Seguendo questa tradizione, ricordando Bartolomeo Meuccio Ruini, estensore del documento Costituzionale, legato alla Massoneria, è nato il parallelo che ha permesso per la prima volta dal 1908 di riunire al Casinò di Sanremo i due grandi maestri delle due Obbedienze”.
La storia dello scisma. Santi Fedele, gran maestro aggiunto del Goi, e docente di Storia contemporanea all’Università di Messina, ricostruisce la divisione tra massoni del 1908. “Allora – spiega il docente – una parte della massoneria era attratta dalla Terza Repubblica francese massonica che, nel 1905, aveva votato l’abolizione uniltaterale del Concordato con la Chiesa. Leonida Bissolati, fondatore del Partito socialista riformista, massone o vicinissimo alla massoneria, propose alla Camera di abolire l’insegnamento cattolico nella scuola dell’obbligo. Una parte dei numerosi deputati massoni votò a favore, un’altra si rifiutò, e da lì nacque la scissione. I primi confluirono nel Goi, i secondi in Piazza del Gesù”. “Il casus belli fu quel voto – aggiunge il gran maestro aggiunto – ma l’origine della scissione è spiegata da quelle due anime interne alla massoneria di allora. Quella maggioritaria che generò il Goi, ne aveva una mazziniama anticlericale. L’altra, che confluì in Piazza del Gesù, non condivideva questa eccessiva politicizzazione dell’attività massonica, e guardava a una diversa concezione dello spiritualismo massonico”. (Alberto Custodero)