giovedì 18 febbraio 2016

A Ivrea, tornata congiunta con il Gran Maestro Stefano Bisi


Tempio della casa massonica di Ivrea gremitissimo per l’arrivo del Gran Maestro Stefano Bisi che il 17 febbraio ha partecipato alla tornata congiunta di cinque logge della Valle della Dora Baltea, tra Canavese e Valle d’Aosta. La visita rientra nel programma di incontri che il Gran Maestro realizza con le logge italiane e che in questa occasione lo ha portato fino all’estremo nord del paese. Era accompagnato dal Gran Maestro Aggiunto Sergio Rosso, dal Grande Ufficiale Massimo Baruffaldi, e dal Presidente del Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili di Piemonte e Valle d’Aosta, Renato Lavarini.
Il Gran Maestro con i cinque venerabili delle logge della Valle della Dora Baltea.
Il Gran Maestro con i cinque venerabili delle logge della Valle della Dora Baltea.
Il Gran Maestro, nel suo intervento, si è soffermato sul rispetto che contraddistingue i rapporti tra i liberi muratori e che si ispira al trinomio di libertà, uguaglianza e fratellanza proprio della Massoneria universale. Al quale si uniscono i valori della tolleranza e della solidarietà che necessitano diffusione al di fuori delle logge in un periodo storico, agli occhi di tutti, molto critico. All’attenzione del Gran Maestro anche i rapporti massonici internazionali.
L’occasione della visita del Gran Maestro ha consentito la conoscenza più approfondita tra le logge della Valle della Dora Baltea. A partire dalla Loggia Costantino Nigra (868) di Ivrea, che fa risalire la propria tradizione alla Loggia Pietro Sarpi dei primi del Novecento  e che ha dato vita, in modo più o meno diretto, alle altre quattro logge oggi esistenti. Come la Loggia  Augusta Praetoria (907) di Aosta, eretta 41 anni fa, dopo la breve esperienza, negli anni ’50,  di una officina intitolata a Giosuè Carducci creata da membri della “Paolo Sarpi”; la Loggia Piero Martinetti (1036) di San Giorgio Canavese, nata da una gemmazione della “Brofferio”, a sua volta gemmata dalla “Costantino Nigra”. E ancora la Loggia Enzo Villani (1107) sempre di Ivrea, gemmazione sempre dalla “Costantino Nigra” e – ultima in ordine di tempo – la “Mont Blanc” (1197) di Saint Vincent, nata 13 anni fa dalla “Augusta Praetoria” di Aosta.
La geografia e la storia massonica di quest’area, delineate nel corso della tornata, ha consentito al Gran Maestro di conoscere meglio questa realtà che oggi, dopo qualche ostacolo, rivela vivacità grazie anche alla nuova linfa di aderenti sempre più giovani che si avvicinano all’istituzione massonica con entusiasmo e partecipazione agli ideali liberomuratori.