mercoledì 9 marzo 2016

Chevillon racconta Martinez


La copertina del libro in uscita

Un grande libro. Un uomo straordinario raccontato da un uomo straordinario. Non sempre avviene questo miracolo al quadrato nel racconto di una biografia. Ma andiamo per ordine. Martinez de Pasqually è uno dei personaggi più emblematici del Settecento europeo. Misterioso, sfuggente, è riuscito però a lasciare un segno che, a due secoli e mezzo di distanza, ancora non va via. Le sue opere, e il suo Ordine degli Eletti Cohen, sono rimaste come inespugnabile punto di riferimento, soprattutto, nel Martinismo Moderno. Una soprattutto. Il «Trattato di Reintegrazione degli Esseri», originale punto di digestione e elaborazione della gnosi cristiana e della qabalah ebraica. Attorno a Martinez ci sarà Willermoz, che sarà poi impegnato in una sua particolare rielaborazione del pensiero del Maestro, sempre nell’ambito del Martinismo delle origini e dell’Illuminismo Cristiano e ci sarà soprattutto Louis-Claude de Saint-Martin, il suo segretario, che poi, scoprendo gli scritti del mistico Jacob Bohme (il primo filosofo tedesco, per Hegel) si allontanerà teoreticamente per dar vita ad una corrente che più tardi sarà definita ‘cardiaca’. Saint-Martin tradurrà in francese tutte le opere di Bohme. Martinez, Willermoz e e Saint-Martin sono i tre fondatori di quello che più tardi sarà chiamato Martinismo, una corrente che coinvolgerà anche, tra gli altri, Gabriele D’Annunzio, Fernando Pessoa e Claude Debussy e che avrà in Francia gli esegeti e interpreti più conosciuti, da Robert Ambelain a Robert Amadou. Sarà l’italiano Ivan Mosca però a far sì, e già a partire dagli anni sessanta del secolo scorso, che si riaccendesse l’entusiasmo negli studi di questa stagione.
Questa prima edizione italiana del capolavoro di Chevillon, proposta dall’editore Tipheret di Catania, con le illustrazioni di Luigi Malgherini, è a cura di Mauro Cascio, autore di ricchi impianti critici che aiutano a contestualizzare l’uomo e l’opera. Prolifico autore di saggi filosofici, Cascio è il curatore delle edizioni italiane degli autori citati (e di Gerard Encausse e Léonard-Joseph Prunelle de Lière). Infaticabile operatore culturale, ha presentato i suoi lavori in lungo e in largo, dalla Biblioteca del Senato all’Università di Oxford. Ha vinto nel 2013 il Premio Nazionale di Filosofia di Certaldo. La sua ultima opera è «Contributo alla Critica del tempo (e di me stesso)», con un intervento di Diego Fusaro.

Mauro Cascio secondo la matita di Luigi Malgherini