martedì 12 aprile 2016

Alphonse Mucha. L’art nouveau in mostra al Vittoriano – Futuro Quotidiano


Alphonse Mucha in mostra a Roma al Complesso del Vittoriano dal 15 aprile all’11 settembre 2016. La mostra si compone di oltre 200 opere tra dipinti, come Self-portrait del 1899 e France Embraces Bohemia del 1918, manifesti (Poster for Gismonda del 1894 e Sarah Bernhardt as La Princesse Lointaine del 1896), disegni (tra cui gli studi per By force towards freedom, with love towards unity! del 1910-1911 e per The Age of Wisdom del 1936-1938) e gioielli (quelli dellEsposizione universale del 1900 come Ornamental chain with pendants e Peacock ring entrambi del 1900) e ed è divisa in sei sezioni: Un boemo a Parigi; Lartefice dello Stile Mucha; Un cosmopolita; Il mistico; Il patriota e Lartista-filosofo.  A cura di Tomoko Sato, organizzazione Arthemisia.mucha-poster
Alphonse Mucha (1860-1939) è stato uno degli artisti più celebri dell’Europa a cavallo tra ‘800 e ‘900: combinando immagini di donne seducenti a composizioni e layout tipografici innovativi creò originalissimi manifesti. Nacque così un nuovo genere di arte visiva fiorito nella Parigi della Belle Époque. Lo stile Mucha venne a indicare ben presto tutta una serie di opere grafiche e oggetti decorativi che arredavano le case dei cultori dell’arte a Parigi e in altri Paesi, diventando un’icona dell’Art Nouveau…. La sua arte ma soprattutto il suo linguaggio comunicativo, innovatore e sensuale  rimane ancor oggi fonte d’ispirazione per i moderni pubblicitari e sotto certi aspetti inquadrarlo all’interno di una corrente artistica può essere riduttivo perché l’originalità del suo tratto, la genialità delle sue creazioni costituiscono un unicum artistico.
Ma pochi sanno che Mucha era anche un massone. Venne iniziato a Parigi nel 1898 e fondò nel 1919 la loggia “Jan Amos Komensky” all’Oriente di Praga,  ricoprendo in seguito la carica di Gran Maestro della Gran Loggia Cecoslovacca e infine nel 1923 assumendo la carica di Sovrano Gran Commendatore del Supremo Consiglio di Rito Scozzese Antico ed Accettato. Un impegno che si protrasse nel tempo, che lo coinvolse profondamente portandolo ad assumere il ‘supremo maglietto’ di una obbedienza massonica in un paese che visse pochi anni come una nazione libera, indipendente e democratica prima di essere schiacciato dalla barbarie nazista. E nella sua arte traspare spesso l’ idealismo, l’amore e l’unione spirituale per la sua patria anche se la sua natura cosmopolita lo rendeva cittadino del mondo. (Velia Iacovino)
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