lunedì 4 aprile 2016

Massoneria a Jesi scongiura chiusura dell’Università


Un importante intervento a favore della città da parte della Massoneria per impedire la chiusura l’Università di Jesi. L’iniziativa ha prodotto un effetto domino positivo che impedisce di fatto la chiusura dell’ateneo per mancanza di fondi. Il circolo Ernesto Nathan, emanazione delle tre logge jesine del Grande Oriente d’Italia, si è impegnata a corrispondere la somma di 10 mila euro a favore della Fondazione Colocci, a condizione di un effettivo progetto economico, per dare un segnale concreto al proseguo dell’attività universitaria. All’iniziativa ha partecipato anche il Centro Sociologico Italiano con un finanziamento di ulteriori 10 mila euro. Preso atto della disponibilità delle due associazioni filantropiche, la Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi ha deciso di tornare sui suoi passi deliberando un contributo di 30 mila euro. Una cifra complessiva di 50 mila euro che diventa ossigeno per la Fondazione Colocci, in attesa di ulteriori e possibili segnali
“Un plauso per la sensibilità del Circolo Nathan” ha detto Gabriele Fava presidente della Fondazione Colocci “dimostrata nei confronti dei corsi universitari di Jesi frequentati da studenti da 22 ai 30 anni impossibilitati a frequentare in altre sedi. Siamo orgogliosi dei 51 iscritti provenienti da tutta Italia per il nuovo corso di Consulente dei Trasporti e del biennio specialistico istituito in Scienze dell’amministrazione pubblica. Ringrazio di questo importante segnale che spero venga raccolto con entusiasmo dai soci tradizionale della Fondazione” ha concluso il presidente che ha convocato nuovamente il Cda per ridefinire il bilancio 2016.
“Ci siamo sentiti in obbligo di intervenire a favore dell’Università jesina” ha spiegato Stefano Vannini presidente del Circolo Nathan “perché la Massoneria è storicamente legata alla conoscenza accademica”. Poche settimane fa ha fatto notizia il contributo record di 60mila euro all’Università Politecnica della Marche per finanziare ricerca sull’Alzheimer elargito dal Collegio Marche del Grande Oriente d’Italia.