martedì 21 giugno 2016

Solstizio d'estate, una notte speciale


di Cesare Marco Delorenzi



Questa notte è la notte del Solstizio. Alle ore 22,03 UTC ovvero alle ore 00,34 italiane di martedì 21 giugno 2016 il sole raggiungerà il punto di declinazione massima; è l’inizio dell’estate, ma anche il momento in cui le giornate iniziano ad accorciarsi sino al solstizio d’inverno.

Il solstizio d'estate, rappresentando l'inizio dell'omonima stagione, è sempre stato nella storia occasione di feste, come i Litha nel neopaganesimo o la natività cristiana di Giovanni Battista, cosiddetta "Notte di San Giovanni" o "Notte di mezza estate".

Attenzione il caldo estivo non è dato dalla distanza dal sole (anzi dal 3 al 7 luglio la terra si trova alla massima distanza dal sole, chiamato punto di Afelio) ma proprio dall'angolo dei raggi solari.


Il Solstizio (dal latino solstitium, composto da sol-, "Sole" e -sistere, "fermarsi") è, in astronomia, il momento in cui il sole raggiunge, nel suo moto apparente lungo l’eclittica il punto di declinazione massima (o minima per il solstizio invernale).

Il fenomeno è dovuto all’inclinazione dell’asse di rotazione terrestre rispetto all’eclittica; il valore di declinazione raggiunta coincide con l'angolo d'inclinazione terrestre e varia con un periodo di 41000 anni tra 22° 6' e 24° 30'. Attualmente l'angolo è di 23° 27' ed è in diminuzione.

Nel corso di un anno il solstizio ricorre due volte: il Sole raggiunge il valore massimo di declinazione positiva nel mese di giugno (segnando l'inizio dell'estate boreale ovvero nel nostro emisfero, w dell’’inverno australe) e negativa in dicembre (marcando altresì l'inizio dell'inverno boreale e dell'estate australe).

Il solstizio ritarda ogni anno di circa 6 ore rispetto all'anno precedente (più precisamente ( 5h 48min 46sec) e si riallinea forzosamente ogni quattro anni in corrispondenza dell’anno bisestile , introdotto proprio per evitare la progressiva divergenza delle stagioni con il calendario.

Al mezzogiorno locale del giorno del solstizio d’estate il Sole raggiunge la massima altezza sull’orizzonte. Come nota possiamo dire che nel tardo impero romano riferendosi al solstizio d'inverno, si parlava di Sol Invictus (Sole invitto) per celebrare il giorno in cui il Sole smetteva di calare sull'orizzonte.
Tracce di culti solari s'incontrano in tutto il mondo, dalla Polinesia all’Africa alle Americhe e giungono fino ai nostri giorni: per gli eschimesi il sole è la vita mentre la Luna è la morte, in Indonesia il sole s'identifica con un uccello e con il potere del volo, tra le popolazioni africane primitive la pioggia è il seme fecondatore del dio Amma, il sole, creatore della Terra.

Per gl Incai, la cui massima fioritura si ha intorno al XV secolo, la divinità Inti è il sole, sovrano della terra, figlio di Viracocha, il creatore, e padre della sua personificazione umana, l'imperatore. Attorno a Cuzco, capitale dell'impero, sorgono i Mojones, torri usate come "mire" per stabilire i giorni degli equinozi e dei solstizi. A Macchu Picchu, famoso luogo sacro degli Inca, si può ancora vedere il Torreon, una pietra semicircolare incisa per osservazioni astronomiche, e l'"Intihuatana", un orologio solare ricavato nella roccia.

Per i Maya il sole è il supremo regolatore delle attività umane, sulla base di un calendario nel quale confluiscono credenze religiose e osservazioni astronomiche per quell'epoca notevolmente precise.

Tra gli Indiani d’America il sole è simbolo della potenza e della provvidenza divine. Presso gli Aztechi veniva assimilato a un giovane guerriero che muore ogni sera e ogni mattina risorge, sconfiggendo la luna e le stelle; per nutrirlo il popolo azteco gli offriva in sacrificio vittime umane. Leggende analoghe, anche se fortunatamente meno feroci, si trovano ancora tra le popolazioni primitive nostre contemporanee. Gli stessi Inuit (eschimesi) ritenevano fino a poco tempo fa che il sole, durante la notte, rotolasse sotto l'orizzonte verso nord e di qui diffondesse la pallida luce delle aurore boreali: convinzione ingenua, ma non del tutto errata, visto che è stato studiato come le aurore polari siano proprio causate da sciami di particelle nucleari proiettate nello spazio ad altissima energia dalle regioni di attività solare. Tutto il culto degli antichi Egizi è dominato dal sole, chiamato Horus o Kheper al mattino quando si leva, Ra quando è nel fulgore del mezzogiorno eAtum quando tramonta. La città del Sole, Eliopoli, era il luogo sacro all'astro del giorno, il tempio di Abu Simbeli, fatto edificare da Ramses II°, XII° secolo a.c., era dedicato al culto del Sole.

Secondo la cosmologia egizia il Nilo era il tratto meridionale di un grande fiume che circondava la Terra e che, verso nord, scorreva nella valle di Dait, che raffigurava la notte; su esso viaggiava un'imbarcazione che trasportava il Sole (raffigurato come un disco di fuoco e impersonato nella figura del dio Ra) che nasceva ogni mattino, aveva il culmine a mezzogiorno e al tramonto viaggiava su un'altra imbarcazione che lo riportava a Est. Si devono agli Egizi alcune delle prime precise osservazioni astronomiche solari, in base alle quali i sacerdoti del Faraone prevedevano le piene del Nilo e programmavano i lavori agricoli. Le Piramidi sono disposte secondo orientamenti astronomici, stellari e solari. Gli Obelischi erano essenzialmente degli gnomoni, che con la loro ombra scandivano le ore e le stagioni. Gli orologi solari erano ben noti e ne esistevano diversi tipi, alcuni dei quali portatili, a forma di T o di L, chiamati merket: il faraone Thutmosis III, vissuto dal 1501 al 1448 a.C., viaggiava sempre con la sua piccola meridiana, come noi con il nostro orologio da polso. La prima comparsa di Sirio, la stella più luminosa del cielo, all'alba, in estate, era per gli Egizi il punto di riferimento fondamentale del calendario. Il loro anno era di 365 esatti, ma sapevano già che in realtà la sua durata è maggiore di circa sei ore, per cui avevano calcolato che nel corso di 1460 anni la data delle inondazioni del Nilo faceva una completa rotazione del calendario.

Ultima, ma non meno importante, nota: siamo in prossimità della Luna Piena.

Quando la Luna Piena si forma in cielo, astrologicamente prendono forma le occasioni per raggiungere la massima realizzazione di quanto è stato seminato nel novilunio precedente. Il novilunio di giugno, chiamato “Senza Nome” o “Tredicesima Luna” è sempre stato molto particolare.

Ieri, 20 giugno 2016, alle 13:04 la Luna raggiungerà il 29° grado del Sagittario, perfezionando l’opposizione al Sole in Gemelli. Questo grado è l’ultimo prima che i due Luminari si spostino e che il Sole faccia il suo ingresso stagionale nell’estate (Solstizio d’Estate). Il fatto che il Solstizio estivo avvenga in concomitanza con il plenilunio è qualcosa di raro (accade all’incirca ogni 30 anni), ma al di là della rarità ha sicuramente un grande impatto simbolico: la Luna Piena, che rappresenta il momento massimo di espressione del Femminino, avviene poche ore prima del Solstizio estivo durante il quale, anticamente, si è sempre celebrato il momento di massimo Potere del Sole, simbolo del Maschile, che vince sulla confusione e sulle tenebre.

Tutti i rituali del solstizio erano pensati per decretare il momento di passaggio metaforico dalla fase embrionale del Bruco a quella completa di Farfalla, simbolo dell’Anima/Psiche, che si dischiude nella luce dell’estate. La Regina, che è la Luna, è adesso vestita di regalità dato che è al suo massimo splendore, ed è corteggiata dal Sole, al massimo della sua forza, che la invita ad unirsi in un matrimonio mistico e solenne.

Un’altra particolarità di questa Luna, oltre al fatto che avvenga appunto al Solstizio, è che si formerà vicino ad un luogo zodiacale molto sensibile: è a 27° del Sagittario, infatti, che si trova un punto di estrema energia radiante: il Centro Galattico.
Il Centro Galattico è il punto attorno al quale ruota l’intera via Lattea ed è astrologicamente collegato al mondo delle intuizioni e della conoscenza superiore. Secondo gli scienziati, questo è un enorme buco nero delle dimensioni di una enorme stella e con la densità di milioni di Soli. E’ attraverso questo punto, specie se collegato ai pianeti della carta di nascita, che possono prendere forma pensieri ed intuizioni che hanno la caratteristica di elevare la coscienza e dirigerla verso il proprio destino.

Ma tutto questo ci avvicina ad un altro versante Magico ed al mondo delle streghe che merita una trattazione differente.

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