lunedì 26 settembre 2016

Il Gran Maestro a Soveria Mannelli | Riviera


In Calabria, appena sei anni dopo la nascita della Massoneria moderna avvenuta a Londra il 24 giugno 1717, venne fondata a Girifalco (CZ) la prima loggia massonica d’Italia. Tutto ciò è comprovato da un importante documento recuperato in casa Tolone.
La Calabria è una terra di grandi tradizioni massoniche con salde e consolidate radici.  In questa regione, infatti, appena sei anni dopo la nascita della Massoneria moderna o speculativa avvenuta a Londra il 24 giugno 1717, venne fondata a Girifalco (CZ) la prima loggia massonica d’Italia. Tutto ciò è comprovato da un importante documento, costituito da appena cinque pagine, recuperato in casa Tolone, scritto con decifrabile grafia, dove nella prima pagina si legge: “Annali della Massoneria a Girifalco anno 1845 di numero centoventiduesimo dalla fondazione di essa a Girifalco ovvero l’anno 1723 sotto degnissima direzione di S. A. il duca di Girifalco del nobil casato de’ Caracciolo di Napoli. Principio primo: la Massoneria è segreta”.
A pagina due sono riportati i nomi dei ventiquattro fratelli che compongono il piè di lista dell’Officina.
Siamo a Soveria Mannelli con Stefano Bisi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia in un momento di sospensione dei lavori del convegno: “Elogio della mitezza – Quando la Verità incontra il Rispetto”.
Ci mettiamo in disparte all’ombra di giganteschi alberi per conversare. Inizialmente sorge spontaneo chiedere: quale messaggio parte da Soveria Mannelli? “Parte da Soveria Mannelli, che è un comune di piccole dimensioni, ma è una grande cittadina, un messaggio altamente positivo. Questa è una terra dove si punta sull’accoglienza, sullo sviluppo, sulla cultura per rilanciare un territorio che intende proiettarsi nel futuro. Credo che Soveria Mannelli sia un faro per la Calabria. Qui c’è una grande casa editrice, un’amministrazione comunale che proprio nel mese di agosto ha programmato tante iniziative fondate sulla cultura, sulla ricreazione, sul divertimento. Nondimeno c’è un filo conduttore: l’apertura al mondo. Nella sala del consiglio comunale ci sono delle pitture realizzate da una grande artista e allora bisogna prendere spunto dai tanti valori positivi che la Calabria ha”.
La Calabria con i suoi 2.702 affiliati e una popolazione di 1.937.914 abitanti è notevolmente la prima regione d’Italia per numero di fratelli in rapporto iscritti-popolazione. In Toscana sono 3.075, con una popolazione di 3.744.398 abitanti e, pertanto, il confronto non regge… “Non ho fatto questi calcoli, non vado in Loggia con il pallottoliere. La libera muratoria del Grande Oriente d’Italia in Calabria è molto radicata da sempre. Nelle città e anche nei centri più piccoli ci sono logge massoniche che costituiscono una luce per quelle terre, perché i fratelli si ritrovano la sera in loggia dove possono confrontarsi, dialogare e, quindi, maturare interiormente e crescendo loro migliora anche l’umanità”.
In questi ultimi tempi la massoneria ha inteso assumere anche un ruolo pubblico divenendo, di fatto, un laboratorio di costruzione di valori etici. Quali iniziative sono state intraprese? “Tante iniziative facciamo all’esterno sui temi più disparati. In questo 2016 il Grande Oriente d’Italia sta organizzando da gennaio e lo farà fino a dicembre per celebrare i settanta anni della Repubblica. Siamo andati in alcuni luoghi simbolo, per esempio nella moschea di Colle Val d’Elsa, ci siamo confrontati sulle diversità con l’imam di Firenze e di Perugia e, poi, a Torre Pellice nella sala del sinodo valdese, dove abbiamo celebrato la figura di Paolo Fiaschetto che era un valdese e massone. È colui che ha disegnato lo stemma, l’emblema della repubblica italiana. E dopo a Terni, a Piombino dove si è parlato di lavoro. In fondo l’art. 1 della Costituzione italiana afferma che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro. Parleremo ancora di questi argomenti in giro per l’Italia”.
Spesso il Gran Maestro Bisi sostiene che la Massoneria piace perché è una scuola senza libri, un’università senza docenti… “Perché da noi non contano gli studi, non contano le lauree, non conta il ceto sociale di appartenenza, bisogna che chi entra abbia la disponibilità ad ascoltare, a migliorarsi, a non sentirsi arrivato, quindi è un’università senza libri e dove si può essere anche analfabeti. Importante è avere una grande sensibilità, chi ha emozionalità nel Grande Oriente d’Italia può migliorarsi, ha la forza crescere e così dare un grande contributo al genere umano”.
Dai dati del rapporto Eurispes si desume che sono circa 700 gli affiliati alla Massoneria ogni anno. Si tratta in maggior parte di giovani che intendono fare un percorso virtuoso al suo interno… “È un bel segno. Perché vuol dire che nelle nostre logge arrivano persone che non hanno da chiedere posti di lavoro importanti, significativi. Non è così perché sbaglierebbero. Forse lo sanno bene quelli che bussano nei nostri templi. A ogni buon conto in un mondo dove ai legami affettivi, umani si è sostituita la connessione possono essere fratelli di altri fratelli, vuol dire ripristinare quei legami interpersonali. Oggi per connettere e disconnettere, per esempio, basta un clic. Invece conservare e consolidare i legami umani è molto più difficile perché serve un impegno costante”.
Sempre secondo l’Eurispes si rileva il ruolo particolare assunto dal G.O.I. a favore delle fasce più deboli con la costituzione della Federazione Italiana di Solidarietà Massonica. In che cosa consiste? “La Federazione Italiana di Solidarietà Massonica raggruppa le associazioni costituite da fratelli e sono in giro per l’Italia, che somministrano mense per chi non ha la possibilità di mangiare un piatto caldo, oppure dentisti che forniscono cure odontoiatriche gratuite. Nel 2017 girerà per l’Italia nei campi profughi un camper odontoiatrico per curare i denti ai rifugiati”.
La Massoneria insegna il rispetto per se stessi e gli altri, prescrive ascoltare prima di parlare, riflettere prima di prendere la parola, apprezza la diversità e la assume come valore… “Dire che bisogna imparare ad ascoltare prima di parlare può sembrare una banalità. Ma non è così. Se guardiamo in questo mondo, molti urlano, molti parlano, molti dicono cose avventate, sembra che non pensano a quello che stanno per dire. Da noi, nelle nostre Logge, impariamo a parlare uno per volta e ascoltare l’altro. È un bel metodo che credo andrebbe esportato nella società”.
La Locride. Una terra ricca di grandi tradizioni muratorie. A Grotteria “s’intese nel dovere d’installare una nuova loggia masonica per diffondere le nuove idee”, presumibilmente tra il 1794 e il 1799. Tre Logge massoniche sono sorte durante la dominazione francese: la “Colonna Oenotria” a Stilo, la “Zaleuco” a Gerace, la “Valle della Viola” a Mammola. Nel periodo postunitario: “I Figli di Zaleuco” a Gioiosa Jonica il 19 marzo 1864, ecc. Ora, invece, si parla di Logge che vengono abbattute e diviene, pertanto, luogo comune associare massoneria e ‘ndrangheta… “Il Grande Oriente d’Italia è un’organizzazione di ventitre mila fratelli. Ce ne sono 2.702 solo in Calabria. Le regole di ammissione e di rimanere nell’Istituzione sono abbastanza rigide. Facciamo di tutto. Mi auguro che anche altre associazioni di ogni tipo facciano quello che compie il Grande Oriente d’Italia”.
Per terminare. Che cosa propone il Gran Maestro Bisi per questa nostra società dalle mille disillusioni e dalle tante occasioni mancate? “Ci vuole più rispetto. L’elogio della mitezza è il convegno di Soveria Mannelli. Mitezza che non vuol dire non avere forza. Anzi la mitezza unita alla forza può dare un grande sviluppo e un’ampia prospettiva”.
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