martedì 18 ottobre 2016

Il Tao, il Logos, la Massoneria


di Quirino Tarelli

In  principio era il Verbo,
il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio. 
Egli era in principio presso Dio: 
tutto è stato fatto per mezzo di lui,
e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che
esiste. 
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini; 
la luce splende nelle tenebre,
ma le tenebre non l'hanno accolta. 

Quando in questi versi si fa riferimento al Verbo, si fa riferimento alla Genesi, al Fiat Lux. Nel Vangelo secondo Giovanni, quindi, si fa riferimento alla Luce. Dio, quindi, è Verbo. In ambito esoterico, però, bisognerebbe dire, più correttamente, LOGOS. Dio, quindi, è LOGOS e dal Logos (dal pensiero) si genera la Luce (la Conoscenza).
Quando i massoni entrano nel tempio cosa cercano? La luce! E come la cercano? Con il pensiero, con il ragionamento. Anche l'uomo quindi È; come fa ad essere? Con il pensiero, così come è pensiero Dio. C'è però una differenza sostanziale tra l'essere divino e l'essere umano. Dal Logos Divino si genera la conoscenza mentre il Logos Umano è alla continua ricerca della conoscenza. Dio si muove dalla Luce all'oscurità mentre noi ci muoviamo dall'oscurità alla Luce. Come ci insegna la filosofia Orientale, però, il bianco e il nero (lo yin e lo yang) si compenetrano tra loro e non possono esistere l'uno senza l'altro. Ecco quindi che noi non possiamo esistere senza il divino ed il divino, di conseguenza, non può esistere senza di noi. Il Logos Divino È in quanto Noi siamo. Questo è il motivo per cui i massoni non possono essere atei. Essere ateo, per un massone, equivarrebbe al non essere. Sia Dio sia l'uomo, quindi, sono incompleti e hanno bisogno l'uno dell'altro per completarsi.
“Non è possibile costruire un sistema assiomatico omnicomprensivo che sia allo stesso tempo in grado di provare tutte le verità matematiche e nessuna falsità”.
“Se un sistema assiomatico può dimostrare la sua stessa coerenza, allora esso deve essere incoerente”
Questi due enunciati sono stati estrapolati dal teorema di incompletezza di Goedel (anche noto come teorema di Dio). È stupefacente come, partendo da due ambiti in apparenza lontanissimi tra loro, il Vangelo e la Matematica, si possa giungere alla stessa conclusione.
I due Logos (Divino ed Umano), quindi, viaggiano in direzioni diametralmente opposte:


               




Ci si potrebbe chiedere se questi due Logos si incontrano e, se si, dove e cosa succede quando questi due Logos si incontrano. I due Logos in realtà non potranno mai incontrarsi. Essi sono separati da una membrana impermeabile. Questa membrana impermeabile è la nostra realtà. Anche se impermeabile, però, questa membrana è trasparente e consente di vedere cosa c'è al di là. Quello che però si vede non corrisponde al vero perchè, come una lente, essa deforma l'informazione che traspare dall'altro lato. Se però ritorniamo al simbolo del Tao (yin yang)




Possiamo renderci conto che, anche se separati da una membrana, il bianco (la Luce) contiene un po di nero (oscurità) ed il nero (oscurità) contiene un po di bianco (Luce). Questo processo di contaminazione è un retaggio dell'atto creativo, dell'istante in cui tutto fu. Per un solo istante la membrana consentì il passaggio di una scintilla divina attraverso minuscoli pori per un effetto osmotico. La stessa cosa successe all'incontrario, sprazzi di oscurità riuscirono a passare nella luce, generando il male. È attraverso questa scintilla di luce che noi possiamo ricostruire la realtà deformata che ci pervade attraverso la membrana. Con un processo di osservazione e comparazione (induzione e deduzione) possiamo salire i gradini della scala senza pioli che ci fanno progredire nel nostro percorso spirituale.
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