venerdì 14 ottobre 2016

La massoneria sfila a Santa Cruz de la Palma | Leggo Tenerife


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tempio massonico a Santa Cruz de Tenerife
Ritornata la massoneria nell’arcipelago canario dopo 80 anni di assenza ufficiale, e lo fa in grande stile.
Primo evento su territorio spagnolo dopo la conquista della democrazia, la Gran Logia ha organizzato una parata per le strade di Santa Cruz de La Palma il 2 di settembre scorso, sull’isola reputata come isola natale della Gran Logia de España.
Dopo 80 anni di assenza, i Grandi Ufficiali della Gran Logia de España, quelli provinciali, i Venerables e los Hermanos si sono uniti in un evento celebrativo durante il quale è stato reso omaggio alla statua di Don Manuel Díaz, sacerdote dallo spirito illuminato e liberale, molto amato dalla comunità massonica e non.
La massoneria nell’arcipelago canario ha una lunga storia di personaggi ed eventi significativi che risale alla fine del 1800, con la nascita della loggia Anaza, collegata al Supremo Consiglio del Rito Scozzese antico. Il 18 luglio del 1936, con la sommossa militare che precedette la dittatura di Franco, la massoneria venne proibita, così come ne venne proibita l’appartenenza che fu duramente repressa.
Il maggior tempio massonico considerato uno dei principali in tutta la Spagna, sorge a Santa Cruz de Tenerife ed è stato dichiarato da tempo monumento di interesse culturale. Unico sopravvissuto al regime franchista che portò alla distruzione di tutti i luoghi massonici, il tempio venne adibito a sede del Ministero della Difesa e oggi, di proprietà del Governo, è chiuso e in fase di restauro.
Dal 1936 l’antica loggia di Anaza scomparve e mai più se ne ebbe traccia. A La Palma, durante quella che passò con il nome di Semana Roja, molti appartenenti alla massoneria vennero uccisi, espulsi o dichiarati criminali e ribelli dal regime franchista.
Obiettivo della parata massonica del 2 di settembre, oltre a quello di onorare le vittime della repressione, è quello di chiedere ufficialmente di riconoscere l’onorabilità della massoneria ispanica.
Ilaria Vitali per Leggo Tenerife del 14 ottobre 2016