lunedì 3 ottobre 2016

“W la Repubblica! Testimonianze e speranze”. Il Grande Oriente d'Italia a Trieste


trieste1La lunga rassegna celebrativa del Grande Oriente d’Italia per i 70 anni della Repubblica è giunta a Trieste il primo ottobre con il convegno “W la Repubblica! Testimonianze e speranze”. L’incontro si è svolto  nella prestigiosa Sala del Ridotto del Teatro Verdi alla presenza del Gran Maestro Stefano Bisi. Portare nella città giuliana le celebrazioni ha avuto, come è stato sottolineato, un significato particolare: ricordare una parte importante della storia del nostro paese e rendere omaggio alla cultura cosmopolita di questi territori. Trieste è una città-ponte di culture diverse che mescola caratteri mediterranei e mitteleuropei ed è uno snodo fondamentale di incontri che ci proietta nel cuore dell’Europa. I lavori del convegno sono partiti proprio da qui per dare voce a quella idea di unione europea dei popoli che la Massoneria italiana tramanda dall’Ottocento. Dopo i saluti del presidente circoscrizionale del Friuli Venezia Giulia Paolo Volli, sono intervenuti: il Gran Maestro Aggiunto Santi Fedele, dell’Università di Messina; Marcello Flores dell’Università di Siena; Luigi Milazzi esponente di spicco del Grande Oriente d’Italia e della comunità triestina che, tra gli altri, presiede il Centro studi Manlio Cecovini; Enzio Volli, Gran Maestro Onorario e decano dell’Università di Trieste. Le conclusioni del convegno sono state affidate al Gran Maestro Bisi.
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Le celebrazioni del Grande Oriente d’Italia per il settantesimo anniversario della Repubblica Italiana sono iniziate a febbraio e stanno interessando luoghi simbolo della nazione. A partire da Reggio Emilia, città natale di Meuccio Ruini, massone e presidente della Commissione dei 75 incaricata di redigere la Costituzione. Sono tantissime le sedi in Italia che hanno ospitato incontri, tutti rigorosamente aperti al pubblico. “Luoghi di lavoro – si legge nella presentazione del convegno di Trieste a firma del Gran Maestro – e di diritto al lavoro come Terni e Piombino. Luoghi di integrazione come la moschea di Colle Val d’Elsa. Luoghi di spiritualità come il tempio valdese di Torre Pellice. Luoghi in cui ri-unire l’Italia e non ri-dividerla, come Reggio Calabria, Lipari e il Sud. Luoghi in cui parlare di valori e di principi da perseguire. Per parlare di cultura, scuola, merito, diritti. Parlare di un nuovo sogno possibile: quello di contribuire tutti insieme alla rinascita del nostro Paese”.

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