martedì 28 febbraio 2017

Al Vascello, il 10 marzo la presentazione del libro di Alessandro De’ Rossi “Non solo carcere”. Per parlare di diritti e società


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Il Vascello Letterario prosegue la sua navigazione nel mondo della cultura con un’iniziativa che si svolgerà venerdì 10 marzo nella sede nazionale del Grande Oriente d’Italia di Via San Pancrazio. Alle 18 nella Sala Biblioteca Paolo Ungari sarà presentato il libro “Non solo carcere” dell’architetto Alessandro De’ Rossi, edito dalla Mursia. Si tratta del primo di una serie di incontri che vedranno protagonisti al Vascello autori, scrittori, giornalisti, che attraverso i loro libri tratteranno tematiche importanti e che sono al centro del dibattito del nostro Paese.
In “Non solo carcere” Alessandro De’ Rossi parla di un questione molto sentita e delicata. Il “pianeta carcere” gestito nel modo come è gestito penalizza tutti: i cittadini liberi che pagano per un cattivo servizio della giustizia, i cittadini condannati che vivono in condizioni disumane la loro pena, i cittadini che lavorano nelle carceri troppo spesso anche lontano dalle loro famiglie. E poi c’è il problema dell’edilizia carceraria. Sullo sfondo una politica che, oltre a discutere di se stessa e dei propri assetti, stenta a risolvere quello che è un annoso, grave e tuttora non risolto problema. All’incontro con l’autore che è aperto a tutti, sarà presente il Gran Maestro Stefano Bisi.
Ingresso libero
Il libro
Non solo carcere De RossiCarceri sovraffollate, invivibili per detenuti e lavoratori. Il problema giace irrisolto da decenni sui tavoli della politica nonostante svariati e spesso improvvisati tentativi di soluzione. Non si può affrontare il problema carceri se non si affronta una visione sistemica che tenga conto di tutti gli aspetti normativi, architettonici, finanziari, sociologici e politici. Questo nuovo testo, che fa seguito a “L’universo della detenzione” pubblicato nel 2011, affronta il problema con una visione d’insieme grazie all’apporto multidisciplinare. Al centro c’è la progettazione architettonica, la “pietra” come elemento determinante della qualità della pena. Un contributo per studiosi e professionisti che operano nel mondo penitenziario, che offre nuovi punti di vista, suggerimenti e analisi per ripensare l’esecuzione penale.
Luciano Bologna è professore aggregato alla Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Roma, La Sapienza, presso il Dipartimento di Management e Tecnologie.
Bruna Brunetti, già dirigente generale del ministero della Giustizia, è stata provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria degli istituti dell’Abruzzo e del Molise, ove ha realizzato un nuovo modello di detenzione secondo le linee di indirizzo europee.
Domenico Alessandro De’ Rossi, architetto e urbanista, è professore a contratto di Pianificazione territoriale, costiera e portuale alla facoltà di Ingegneria dell’Università del Salento. Nel 2005 è stato chiamato dal governo della Libia per la pianificazione del nuovo Programma Penitenziario conforme alle disposizioni dei Diritti umani sotto il patrocinio delle Nazioni Unite coordinando docenti universitari e professionisti per il Piano nazionale delle carceri dello Stato per oltre 6000 detenuti.
Roberto Liso, già dirigente dell’Amministrazione penitenziaria (negli ultimi anni di lavoro si è occupato della sanità nelle carceri) ed esperto di legislazione riguardante l’impiego pubblico, ha partecipato a commissioni di studio di livello nazionale.
Pier Luigi Marconi, psichiatra, studioso delle applicazioni cliniche dell’intelligenza artificiale, ha svolto attività di ricerca presso la Clinica psichiatrica dell’Università di Roma, presso l’Artemis Neurosciences di Roma e presso il dipartimento di Psicologia Clinica e Dinamica dell’Università di Roma.
Stefania Renzulli, architetto, esperta di riqualificazione ambientale e di pianificazione territoriale nel settore dei beni culturali, lavora presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri al dipartimento di Protezione Civile.
Enrico Sbriglia, specializzato in Diritto Amministrativo e Scienza dell’Amministrazione, è abilitato all’esercizio della Professione Legale. È dirigente generale, provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria per gli istituti del Triveneto.