martedì 21 febbraio 2017

Cronisti in classe 2017. Sulle tracce del Risorgimento | La Nazione, Umbria


La Nazione, Umbria del 21 febbraio
La Nazione, Umbria del 21 febbraio

Quindicesima edizione dell’iniziativa “Cronisti in classe” del quotidiano “La Nazione” dedicata agli studenti che si confrontano con il mondo dell’informazione. Quest’anno si sono cimentati gli allievi della Scuola Media San Paolo di Perugia che si sono occupati del Risorgimento e dei valori di libertà, uguaglianza, fratellanza e solidarietà che hanno contraddistinto l’Ottocento italiano nel percorso democratico del paese. Gli studenti hanno osservato Perugia, la loro città, e incontrato anche la Massoneria.

L’INTERVISTA Parla il presidente circoscrizionale dell’Umbria, Nicola Castiglione

«Libera Muratoria: uguaglianza e fratellanza»

REPORTER NEL TEMPIO Alla scoperta del Grande Oriente

Nel Tempio della Casa Massonica di Corso Cavour a Perugia ci accolgono il presidente Nicola Castiglione con il vicepresidente e altri maestri. 
Molti furono i patrioti di fede massonica impegnati nel Risorgimento. Quali sono gli ideali della Libera Muratoria oggi? “Gli stessi di un tempo: i nostri motti sono ‘Nosce te ipsum’ e “Libertà Uguaglianza Fratellanza”.
Come si entra in Massoneria e come si svolgono i vostri incontri? “Si vieni presentati da un Fratello o se ne fa richiesta sul sito. Il percorso di iniziazione è lungo e complesso. Si diventa Apprendisti, Aiutanti di mestiere, Maestri. Il Presidente, eletto a scrutinio segreto dai Maestri della regione, resta in carica 3 anni. Nelle sedute non si parla di politica né di religione, temi che dividono le persone. I partecipanti indossano guanti bianchi e grembiule rituale a protezione simbolica dai metalli e dalla materia”.
La Nazione Umbria 2Quali sono i vostri simboli? “Sono molti e densi di significati: il compasso con il suo cerchio può indicarci il cielo, mentre la squadra la terra Il triangolo sacro, equilatero, è perfezione, spiritualità. Contiene spesso l’occhio, simbolo del Grande Architetto”.
Dove e come è nata la Massoneria? “A Perugia la Loggia più antica, “I Forti”, è nata nel 1798. Oggi in Umbria si contano 33 Logge. La Massoneria moderna, speculativa, è nata in Inghilterra nel 1717. Il Grand’Oriente di Francia ha una tradizione anticlericale e contrariamente al Goi ammette gli atei».
Cosa si sente di rispondere ai pregiudizi verso la Massoneria? “Non c’è uomo colto che non riconosca il fondamentale ruolo svolto dalla Massoneria nel percorso verso la libertà: un ruolo che la storia non può negare”.

Guerre e ideali: sullo sfondo la “Società del Mutuo Soccorso”

Piove ma non basta a dissuaderci dall’avventurarci nei borghi di Perugia a caccia dei segni che il Risorgimento ha lasciato in eredità alla nostra città. La prima scoperta è a Piazza Italia dove osserviamo Palazzo Calderini, uno dei primi esempi di condominio per la buona borghesia. In Corso Vannucci, all’altezza del balcone di Palazzo Baldeschi, una lapide ricorda l’Eroe dei due mondi, Giuseppe Garibaldi che da lì tenne un importante discorso.
La Nazione UmbriaNelle vie dell’attuale Corso Cavour, il 20 giugno 1859 alle ore 15,30 iniziò l’eccidio di 26 persone, per la maggioranza civili inermi, da parte delle truppe pontificie svizzere al comando del colonnello Schmidt, inviate contro gli insorti perugini, qui ebbe luogo la strage dell’Hotel de France, dove erano soliti alloggiare gli stranieri del “Gran Tour” e dove, in quel momento, si trovavano il signor Perkins di Boston e Miss Cleveland che rivelarono al mondo intero l’orrore di cui erano stati testimoni. Più avanti, prima di Porta San Pietro, visitiamo il monumento eretto nel 1909 a memoria della strenua lotta dei cittadini di Perugia per la libertà e l’unità d’Italia. Forti e grandi ideali che ritroviamo nell asede della Società di Mutuo Soccorso in Via dei Priori capace di risucchiarci nel passato e nella storia che è quella della tumultuosa nascita del Regno d’Italia, 156 annifa. Qui incontriamo il presidente Primo Tenca: ci parla della nascita della struttura, il 1° marzo 1861, voluta dalla media borghesia perugina con lo scopo, tutto mazziniano, di aiutare i lavoratori attraverso la solidarietà e la diffusione della cultura.
Furono creati così dei fondi per sostenere gli operai e gli artigiani in difficoltà. Fu creata una biblioteca circolante, mentre nelle sedi rionali della Società ci si rendeva autonomi imparando a leggere, a scrivere e a fare di conto. Oggi la sede custodisce leggendarie camicie garibaldine, una bandiera che sventolò sul campo di battaglia della Repubblica Romana, libri d’epoca, prodigiose macchine da scrivere Olivetti e una lettera autografa di Garibaldi. Gli antichi schedari dei soci contengono anche i nomi di molte lavoratrici: attualmente l’unica iscritta è una donna di 96 anni a cui la Società versa tuttora dei contributi. La pagina più commovente è però nell’archivio dove troviamo i labari, gli stendardi che ricordano i tragici eventi del XX Giugno.

LA RIFLESSIONE I valori. Ma adesso sono garantiti?

Del viaggio nel Risorgimento perugino a Perugia ci hanno colpito aspetti della vita dell’Ottocento che in precedenza non avevano colto in profondità: abbiamo toccato con mano le testimonianze storiche, i documenti lasciati dall’azione di uomini e donne disposti a morire per la propria patria, pronti ad aiutarsi reciprocamente per il bene comune trasportati dai grandi ideali del tempo. Un periodo fervido di grandi idee in grado di trasformare la società europea e italiana, ci ha coinvolto e trasportato in un’altra dimensione fatta di solidarietà e fermezza. Un’altra dimensione che ci ha “svegliato”, ci ha portato a degli inevitabili paragoni con la società attuale, spesso caratterizzata da indifferenza e superficialità.
Le persone si mostrano molto indaffarate: giovani, adulti, ma anche bambini sono occupati con le nuove tecnologie che le industrie produttrici ci mettono a disposizione per risparmiare tempo, per un’interazione sempre più facile, ma banale. Intanto la disoccupazione giovanile in Italia sale al 40%. I giovani sono disorientati, non riescono a progettare un futuro e vivono la frustrazione della sottoccupazione. Nella poesia “Se”, Kipling ci parla di costruire “l’uomo”: allora per trovare la via verso la felicità i giovani forse devono “ripensarsi” mettendosi in gioco con generosità e coraggio. Infatti il buon esempio non è un modo per convincere qualcuno dei tuoi ideali: è il solo.