lunedì 3 luglio 2017

Donazioni per la Vara, Bisi attacca Accorinti: “Deve imparare il senso dell’unione e della tolleranza” | Infomessina.it



La decisione di Renato Accorinti di escludere la massoneria di contribuire alla raccolta fondi di eventi estivi ed in particolare della festa per eccellenza dei messinesi, la Vara, ha scatenato l’ira del Gran maestro del Grande Oriente d’Italia, Stefano Bisi che ha scritto al primo cittadino della città dello Stretto.  «L’atto del rappresentante dei messinesi è ignobile e grave e viola innanzitutto i principi etici ancor prima eventualmente di quelli costituzionali e giuridici. Si tratta di una decisione arbitraria e palesemente discriminatoria che genera immotivato odio nei confronti dei liberi muratori fatti passare – usando un eufemismo – per “donatori non graditi” e che è contrario ad ogni principio di uguaglianza e di tolleranza delle altrui visioni e della Libertà di pensiero e di associazione di cui anche il Grande Oriente d’Italia fa parte a pieno titolo» scrive Bisi. Il Gran maestro poi aggiunge «Il sindaco di Messina può decidere di ricevere i fondi per la processione della Vara che vuole e da chi vuole ma non può chiedere certificazioni ed escludere associazioni se il loro legale rappresentante è un membro della massoneria. La nostra arte, la nostra opera non è quella di fare politica contrariamente al signor Accorinti. Ci sarebbe poi tanto da dire su una frase del sindaco che è tutto un programma: “Questo di tenere lontano dalla cosa pubblica la massoneria era nel nostro programma e lo abbiamo realizzato. Forse – continua piccatamente– e lo dicono non solo i fratelli messinesi, al contrario degli spot sarebbe bello sapere quali altri punti del programma sono stati realizzati per rilanciare questa meravigliosa città». in conclusione della sua missiva il maestro del Grande Oriente spiega «Al signor Accorinti, che tra l’altro è fra i seguaci del Dalai Lama e che dovrebbe avere maturato una spiritualità alta e il senso dell’unione e non della divisione, guardiamo con compassionevole tolleranza, virtù che noi pratichiamo con umiltà sin dall’inizio del nostro percorso massonico. E che per altri, Accorinti compreso, è ancora una conquista molto, molto lontana».