giovedì 6 luglio 2017

Manlio Cecovini e il Rito Scozzese



Quest’anno ricorre il quarantesimo anniversario dell’elezione di Manlio Cecovini a Sovrano Gran Commendatore in seguito alla crisi prodotta da Vittorio Colao in seno al Supremo Consiglio. Infatti, Cecovini, in qualità di Luogotenente S.G.C. convocò il Supremo Consiglio a Trieste il 10 luglio 1977. Fu eletto S.G.C. e diramò la circolare n. 1/MC del 15 luglio 1977 con cui dava le direttive per la ripresa armonica della vita del S.C. e determinava la più sicura condotta del RSAA in Italia. Segui la conferma dei riconoscimenti di tutti i Supremi Consigli esteri già in fraterni rapporti con il nostro Supremo Consiglio.
Lodovico Tomaseo, allora Membro Attivo del Supremo Consiglio, nel tracciare una breve storia del R. S. A. A. ricorda da testimone diretto questi avvenimenti.
«Un’altra vicenda, invece, ha reso travagliata la vita del Rito Scozzese in questo dopoguerra e cioè il tentativo del Sovrano Gran Commendatore Vittorio Colao, eletto da pochi mesi, di sciogliere nel 1977 il Supremo Consiglio, che si era rifiutato di approvare il bilancio consuntivo dell’anno precedente, presentato al voto senza la firma del Gran Tesoriere e del Gran Segretario. Con un decreto Colao dichiarava sciolto il Supremo Consiglio “per insubordinazione” e costituiva un nuovo Supremo Consiglio con membri di sua scelta. Considerato che l’articolo XII delle Grandi Costituzioni del 1786 attribuisce il sovrano potere al Supremo Consiglio e non al Sovrano Gran Commendatore, che è soltanto un “primus inter pares”, il Supremo Consiglio in carica, riunitosi sotto la presidenza del Luogotenente Sovrano Gran Commendatore, dichiarava nullo il decreto di scioglimento emesso dal Colao e proseguiva la sua attività, raccogliendo l’adesione leale e l’obbedienza di tutte la Camere rituali scozzesi italiane».