martedì 25 luglio 2017

Tutti insieme con coraggio. Il Gran Maestro Stefano Bisi: “Qui per ringraziare i fratelli di Castelvetrano”



Una bellissima tornata sotto le stelle quella che si e’ svolta a Castelvetrano il 22 luglio alla presenza del Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Stefano Bisi e che ha visto le colonne ornate da oltre 300 fratelli della Circoscrizione Sicilia e altri giunti dalla Calabria e da altri Orienti della Penisola.
Nel tempio all’aperto realizzato dai fratelli della Loggia Francisco Ferrer di Castelvetrano che ha organizzato l’evento all’interno del Baglio Trinità di Delia si sono svolti gli architettonici lavori rituali che hanno trattato un tema dal titolo significativo: “Essere Massoni in Sicilia e Calabria e’ più difficile”, il tutto anche alla luce delle vicende che hanno portato Castelvetrano alla ribalta per alcune inchieste giudiziarie e per lo scioglimento del Consiglio Comunale. Una terra Castelvetrano che vanta un forte tradizione massonica ed in cui i liberi muratori del Grande Oriente d’Italia operano con laboriosità e con le difficoltà di chi deve fare i conti con i pregiudizi e accostamenti che non hanno motivo di esistere.
Proprio per portare un forte messaggio di vicinanza e di solidarietà ai fratelli di questa terra e’ giunto il Gran Maestro Bisi il quale nel corso della sua allocuzione pubblica a lavori sospesi, ha fatto vibrare il cuore dei presenti ricordando l’impegno dei liberi muratori a favore dell’Umanita’ e la ferrea volontà di tutti di sgombrare il campo da quei pregiudizi e da false accuse e sospetti che generano mostri inesistenti e discriminano il lavoro e l’impegno di tanti massoni.
“Stasera la gioia di essere qui a Castelvetrano – ha detto il Gran Maestro – e’ molto forte. Non sono venuto a portare solidarietà, io sono venuto soprattutto per ringraziare Voi, perché la solidarieta’ l’hanno data i fratelli di Castelvetrano delle logge Francisco Ferrer e Mazzini all’Oriente di Partanna a tutti i fratelli del Grande Oriente d’Italia. Girando per gli Orienti e i collegi d’Italia in tanti mi dicevano: ma i fratelli siciliani di Castelvetrano e quelli calabresi che dicono? Nulla, fanno e continuano a fare quello che hanno sempre fatto; il lavoro rituale nei templi e l’impegno attivo nella vita di tutti i giorni nella Società. Perché non e’ reato essere massoni e al tempo stesso essere amministratori comunali, amministratori della cosa pubblica. Fratelli impegnati nel volontariato, nell’associazionismo che senza fare rumore, senza mettersi medagliette sulla giacca ma portandole nel cuore operano come devono fare i liberi muratori. Sono venuto qui felice di stare insieme a tanti fratelli, accompagnato da membri di Giunta come Tonino Seminario e Giuseppe Trumbatore, che e’ siciliano, dal Rappresentante del Consiglio dell’Ordine Fabrizio Celani, dal Gran Maestro onorario Ugo Bellantoni, da Leo Taroni garante d’amicizia e Sovrano Gran Commendatore del Rito Scozzese Antico ed Accettato, proprio per dire grazie ai liberi muratori di Castelvetrano. Perché quella che abbiamo passato, che non e’ finita e continuerà, e’ stata un’aggressione fisica e psicologica violenta, ma la vostra forza, la vostra tenacia, l’essere qui stasera Castelvetrano, in quella che viene dipinta come la patria del male, con il sorriso in volto, con la voglia di vedersi, di guardarsi negli occhi, di abbracciarsi, di stringersi la mano, di fare una foto insieme, di mangiare insieme attorniati dalle sorelle delle stelle d’Oriente, dai giovanissimi dell’Ordine De Molay e da tanti familiari ed amici, credo che sia la risposta forte e più bella che noi diamo all’esterno a chi ci vuole discriminare. Per fortuna nelle ultime settimane tre magistrati autorevoli come il procuratore nazionale Antimafia Roberti, il procuratore Capo di Catanzaro Gratteri e il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Paci hanno fatto delle importanti distinzioni dichiarando che non indagano sulla Massoneria regolare ma su quelle deviate, su quelle occulte. Non c’e’ niente di più regolare e trasparente del Grande Oriente d’Italia. Con il nostro lavoro, con il nostro impegno stiamo aprendo qualche breccia. E in questi giorni e’ stato molto bello ricevere i pensieri affettuosi dei sindaci di Norcia, Amatrice e Camerino, cioe’ delle zone terremotate più colpite che hanno ringraziato la nostra iniziativa denominata “La Scuola del coraggio” con la quale premieremo i maturandi dei comuni terremotati per l’impegno e il coraggio dimostrato quotidianamente nello studio nonostante la paura delle scosse e i disagi subiti. Così come saremo felici di sostenere la squadra femminile di basket in carrozzina di Reggio Calabria che lo scorso anno dopo aver vinto il campionato di B ha dovuto rinunciare alla A per i costi economici. Cercheremo di aiutare queste giovani donne a raggiungere il sogno della A. Questa e’ la Massoneria del Grande Oriente d’Italia che non ha nulla da nascondere e nulla da temere”.
Il Gran Maestro Stefano Bisi e il fratello Leo Taroni hanno ricevuto nel corso della tornata la fratellanza onoraria da parte del Maestro Venerabile della Francisco Ferrer, Quintino Paola, e questo ha dato alla tornata ulteriori emozioni.
La tavola su “Etica laica ed Etica come fratellanza, la specificità massonica” e’ stata tracciata dal fratello Francesco Coniglione della Iside di Catania.
Molta apprezzata per i contenuti e per i numerosi spunti di riflessione ha costituito un arricchimento per tutti i fratelli che hanno partecipato alla tornata. “L’etica della fratellanza – ha detto il relatore – dei massoni ha una sua specificità, e’ un valore aggiunto che non contrasta con quella laica, ma ad essa si unisce corroborandola, fortificandola e rendendola salda solo come e’ possibile da chi parte e si sente sostenuto da una comunità di fratelli. Ecco perché possiamo dire a voce alta di essere massoni e che in questa nostra identità v’e’ non una minaccia per la società – come da molte parti si insinua – ma una ricchezza per essa. E’ la nostra storia a testimoniarlo. Una storia di Libertà, lotta per il miglioramento dell’Umanita’ contro il dispotismo e l’intolleranza”. Ecco il carattere precipuo della fratellanza massonica. L’intensa giornata castelvetranese si e’ conclusa con un’agape fraterna. (a.d.r.)