lunedì 4 settembre 2017

Città di Castello, respinta la mozione sulla dichiarazione d’appartenza a logge massoniche e associazioni riservate -Corriere dell’Umbria




 

Città di Castello . Respinta con 6 voti favorevoli (Castello Cambia, Tiferno Insieme, Fratelli d’Italia, La Sinistra), 2 astenuti (Lega Nord e Movimento Cinque Stelle) e 13 contrari la mozione presentata dal gruppo consiliare “Castello Cambia”, nel consiglio comunale di lunedì “che il sindaco, i consiglieri comunali, i presidenti, gli amministratori e i componenti gli organi di controllo di società pubbliche, società a partecipazione pubblica, enti di diritto privato in controllo pubblico, dichiarino la loro eventuale appartenenza a società segrete o riservate, nonché a logge di qualsivoglia corrente della massoneria locale, regionale, nazionale e internazionale”. Nel documento, Bucci e Arcaleni, precisano di “ritenere moralmente ed istituzionalmente in contrasto il governo e l’amministrazione della cosa pubblica con l’appartenenza ad associazioni che comportino un vincolo di segretezza o comunque a carattere riservato, ovvero che comportino forme di mutuo sostegno, tali da porre in pericolo il rispetto dei principi di uguaglianza di fronte alla legge e di imparzialità delle pubbliche istituzioni, nel rispetto delle leggi, dell’articolo 18 della Costituzione Italiana, della legge 25 gennaio 1982, del decreto legislativo 14 marzo 2013 numero 33, della determinazione numero 8 del 2015 dell’Anac e in coerenza con lo statuto del comune di Città di Castello”. Leggendo l’articolo della norma che vieta le associazioni segrete, il consigliere di Castello Cambia Emanuela Arcaleni le ha definite in contrasto con la legge come quelle che prevedono un vincolo e una riservatezza. “Lo statuto di questo comunale, all’articolo 34, lo ribadisce, ne chiediamo il rispetto integrale. Non abbiamo niente contro queste associazioni, neanche contro la massoneria ma vogliamo che sia dichiarata e resa pubblica l’appartenenza”. Vincenzo Tofanelli, presidente del consiglio comunale, ha dichiarato che “il sindaco, tutti gli assessori e i consiglieri, meno due, hanno depositato la dichiarazione”. “I dati associativi nel Codice della privacy sono sensibili e sottoposti a tutela”, ha spiegato il segretario comunale Bruno Decenti e noi abbiamo preso a riferimento altri enti: abbiamo chiesto al Garante un parere e sospeso la pubblicazione”.


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