lunedì 16 ottobre 2017

Noi massoni pronti a ospitare De Magistris/Il Mattino



Il mattino «Daremo il benvenuto a de Magistris, noi siamo aperti al dialogo, poi se lui si sente imbarazzato apartecipare ad un incontro organizzato dai fratelli massoni dovete chiederlo direttamente al sindaco. Mi dicono abbia dato la sua adesione ad incontrarci». Stefano Bisi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia (Goi), è atteso a Napoli martedì per un convegno che affronta il tema della «Grammatica universale dei diritti umani». Ci sarà anche il sindaco Luigi de Magistris, probabilmente non senza qualche dilemma sull’opportunità. «Il sindaco ci ha comunicato il suo portavoce ha detto di aver ricevuto l’invito del Goi, ci andrà compatibilmente con un impegno previsto a ridosso dell’orario del convegno. Non aprirà i lavori, ma dovrebbe passare per dare il suo saluto. Ma non è uno scandalo». Come mai questo velato imbarazzo del sindaco nell’incontrarvi? Ha lasciato qualche segno la candidatura dello scorso anno, poi ritirata a due giorni dalle elezioni comunali dopo un’inchiesta del Mattino, del fratello massone Enzo Peluso a sostegno delle sue liste? «Quella vicenda non l’ho seguita, gli appartenenti al Grande Oriente sono cittadini come tutti gli altri con diritti e con doveri e se vogliono candidarsi alle elezioni possono farlo senza problemi». Nello statuto del Goi c’è scritto che la massoneria è apolitica. In quell’occasione però fu usatala fratellanza massonica per fare campagna elettorale a sostegno di Peluso e del sindaco, pubblicammo anche alcuni sms per comprovarlo. «Se è stato fatto è stato commesso un errore perché all’interno delle logge è vietato parlare di politica e religione. La massoneria non è un partito. Noi Le elezioni I nostri fratelli hanno diritti o partitico». Non è anomalo che de Magistris incontri il capo della loggia più grande d’Italia? Da magistrato indagò proprio sulla massoneria e nei suoi discorsi in pubblico parla sempre in maniera dispregiativa dei movimenti massonici dicendo di avere le «mani libere» da certi poteri. «Lui avviò delle inchieste sulla massoneria deviata che è tutta un’altra cosa, oggi è il sindaco di Napoli e credo sia normale che incontri un’associazione storica come la nostra. È la prima volta che incontro il sindaco, se ha delle perplessità sulla nostra istituzione ne discuteremo insieme, io lo ringrazierò per averci offerto la sua disponibilità istituzionale. Sentirò cosa vorrà dire senza pregiudizi o preclusioni di sorta, il bello di quando si dialoga è che non si fa la guerra». All’evento parteciperanno anche due europarlamentari: per il centrosinistra Andrea Cozzolino e per il centrodestra Aldo Patriciello. Tutti sembrano osteggiarvi, ma forse i voti dei grembiulini massoni pesano quanto altri? «Non so se cercano voti da noi, spero che vengano esclusivamente per avviare un dialogo e discutere di temi che ci stanno a cuore. Poi non è un mistero che i voti si cerchino ovunque, ma sponde come istituzione non ne avranno. Se poi da liberi cittadini i fratelli hanno delle preferenze partitiche è un altro discorso, noi organizziamo eventi in ogni città d’Italia e siamo spesso ricevuti da figure istituzionali». Eppure i rapporti tra la massoneria e una parte della politica sembrano ai minimi termini. La presidente della commissione Antimafia, Rosy Bindi, ha chiesto il sequestro degli elenchi di iscritti al Goi. In Parlamento c’è una proposta per vietare l’appartenenza a logge per chi riveste cariche pubbliche. «L’onorevole Bindi ha fatto sequestrare gli elenchi calabresi e siciliani, noi abbiamo denunciato questo abuso alla Corte europea per i diritti dell’uomo e alla Procura di Roma. Quanto alla proposta di legge non hanno fatto un grande sforzo creativo, penso siano andati in archivio e abbiano copiato una legge de11925 di Mussolini. Una regola del genere non avrebbe consentito a personaggi come Enrico Fermi di essere contemporaneamente libero muratore in massoneria e professore universitario perché anche l’insegnamento sarebbe precluso». Non crede sia legittima questa attenzione? La storia italiana è ricca di scandali legati alla massoneria. «C’è stata la P2 che sicuramente ci ha penalizzato e ha fatto sorgere preoccupazioni nell’opinione pubblica con la presenza nella lista di persone di rilievo tra cui il generale Dalla Chiesa. Ogni associazione ha nella sua storia pagine nere, bianche o grigie. Ma non mi risulta, per fare un esempio, che se nella Chiesa cattolica ci sono preti pedofili si chiede di cancellarla come istituzione». Mica tanto. Martedì il vostro incontro sarà due ore prima della partita del Napoli, dalle nostre parti non c’è miglior soluzione per organizzare un incontro segreto, lo avete fatto apposta? «Mano (ride), anzi chi verrà potrà vedere la partita con noi, porteremo fortuna e il Napoli vincerà. Parola del Gran Maestro». 9 9 La strategia Nessun sostegno ufficiale ai partiti ma solo preferenze individuali ©RIPRODUZIONE. RISERVATA Il gran maestro del Grande Oriente e il convegno di martedì a Napoli: «Ma noi non facciamo politica» r504″. \ i «Sì al sindaco» Presenza confermata Il gran maestro del Grande Oriente annuncia: «Ha dato la sua adesione ad incontrarci, se si sente imbarazzato bisogna chiederlo direttamente a lui» MMI «Bindi sbaglia» Antimafia nel mirino Bisi non fa sconti alla presidente dell’Antimafia Bindi: «Ha chiesto il sequestro dei nostri elenchi e noi abbiamo denunciato l’abuso alla Corte europea» nr &cede, n Bufera sul candidato Peluso, poi Io stop del sindaco «Stop ai massoni, liste pulite. Nessuno di loro sarà candidato nella coalizione che mi sostiene». Con queste parole l’allora candidato Luigi de Magistris tentò di chiudere la polemica nata all’indomani di un articolo del Mattino, che svelò l’imminente candidatura di Enzo Peluso, segretario nazionale del Lir («Liberali-Repubblicani») e imprenditore, che non ha mai nascosto l’appartenenza alla massoneria. Un altolà che spinse Peluso a gettare la spugna: «Ma voterò e farò votare de Magistris, da cittadino onesto e perbene che non ha nulla da nascondere. Se rinuncio a candidarmi è proprio per spirito di squadra, per continuare a dare il mio contributo senza creare problemi alla coalizione». E l’ex pm aggiunse: «Non c’è nessun tipo di alleanza con massoni o con il mondo della massoneria. Se singole persone nella loro vita scelgono di iscriversi alla massoneria è un tema che non riguarda la campagna elettorale e le scelte di questa amministrazione»(V.Di Giacomo)

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