sabato 18 novembre 2017

“La Guerra giusta della Massoneria”, gran successo ad Ancona


Un convegno a cui hanno partecipato tantissime persone, con la sala del Teatro delle Muse gremita e tanta gente in piedi. Stiamo parlando di “La Guerra Giusta della Massoneria”, convegno pubblico organizzato sabato 11 novembre dal Grande Oriente d’Italia e dal Rito Simbolico Italiano, con la collaborazione del Collegio dei MM.VV. delle Marche.
Dopo i saluti di Fabrizio Illuminati, presidente del Collegio Marche del Goi, e di Mauro Raimondi, presidente della Loggia Regionale Marchiae del Rito Simbolico Italiano, molto chiara è stata l’introduzione del moderatore Alessandro Cecchi Paone. <<E’ stato un convegno di studi storici che parte dalla constatazione che l’Italia – ha affermato il famoso conduttore televisivo – ha fatto finta di nulla, o quasi, rispetto al centenario della Prima Guerra Mondiale per poi cercare di capire se esiste una guerra giusta. Ci sono alcuni casi come forse la prima guerra che ha consolidato l’unificazione definitiva del paese e certamente quella contro Hitler che non ha alternativa a bloccare quello che noi definiamo il male. In più si è ricordato che le Marche a Ancona hanno avuto un ruolo importante che spesso non viene ricordato dai libri di storia>>.
Il Gran Maestro Stefano Bisi, in tour, per l’Italia ha apprezzato che Ancona abba dedicato una piazza al massone Ugo Bassi e difendendo l’istituzione dai recenti attacchi afferma: <<La Massoneria subisce attacchi perché hanno invidia di noi. Non ci ha annientati il fascismo, di sicuro non ci riuscirà la democrazia>>. In particolare il Gran Maestro fa riferimento agli attacchi su una presunta connivenza con la criminalità organizzata siciliana, a Castelvetrano (provincia di Trapani) sciolto per mafia. <<I nostri due assessori, considerati impresentabili, oggi sono stati pienamente riabilitati dal tribunale>> conclude Bisi con grande soddisfazione e il rammarico che nessuno potrà restituire lo la perduta dignità.
Lo storico Marco Cuzzi, docente universitario di Milano, ha presentato per l’occasione il libro “Dal Risorgimento al Mondo Nuovo, la massoneria italiana nella prima guerra mondiale”.
<<Ci sono alcuni elementi poco o per nulla perlustrati – ha sottolineato l’autore – nella storia della prima guerra mondiale come il ruolo di monitoraggio della società effettuato dal Grande Oriente d’Italia, all’epoca forse il più presente a livello territoriale >>.
Ha arricchito il dibattito Marco Severini, docente dell’Università di Macerata, che oltre i numerosi riferimenti storici ha donato al pubblico delle vere e proprie “chicche”, come quella dei 62 assaltatori austriaci con la missione di far saltare in aria i proto di ancona che erroneamente sbarcarono nel porto sbagliato e solo sopo numerose peripezie vennero bloccati dalle forze dell’ordine anconetane.
Il filosofo Moreno Neri per concludere ha coinvolto il pubblico sulla profonda riflessione sulla ineluttabilità del ripetersi della storia e sulla missione iniziatica della massoneria contemporanea.
Giovanni Cecconi, presidente del Rito Simbolico Italiano, ha portato i saluti finali e donato preziosi ricordi ai realtori del convegno.