giovedì 2 novembre 2017

Religione civile e patriottismo costituzionale. Da Ugo Bassi ai nostri giorni. Appuntamento l’11 novembre a Bologna


Ugo Bassi, eroe, patriota, libero muratore e martire dell’epopea garibaldina e del Risorgimento italiano, ma soprattutto padre barnabita, in grado di coniugare, nella sua testimonianza storica, la fede cristiana e il libero pensiero, la religione e la passione civile, il cattolicesimo e la Massoneria. A questa straordinaria figura esemplare della nostra storia è dedicato il convegno dal titolo “Religione Civile e Patriottismo Costituzionale da Ugo Bassi ai nostri giorni”, che si terrà l’11 novembre a Bologna e le cui conclusioni saranno affidate al Gran Maestro Stefano Bisi. L’evento, che si svolgerà presso l’Aula Prodi (in Piazza San Giovanni in Monte n. 2), alle ore 10,00, è organizzato dalla Rispettabile Loggia Ugo Bassi n. 1216 all’Oriente di Bologna. Ugo Bassi, che antichi e purtroppo perduti documenti indicano quale Fratello Massone appartenente, dal 1848 (anche se c’è chi lo dà iniziato precedentemente al 1840), alla Loggia “Concordia” all’Oriente di Bologna, rappresenta il simbolo del Risorgimento e della lotta per la
libertà e l’indipendenza di un popolo. Bassi, , dopo Dio e sopra ogni cosa, ha amato la patria per la quale si è immolato. Proprio per questo motivo, a lui la Massoneria bolognese del Grande Oriente d’Italia ha dedicato una loggia, che, scomparsa all’avvento del Fascismo, è rinata all’Oriente di Imola nel dopoguerra. Le colonne dell’officina Ugo Bassi sono, poi, state demolite, ma, nel 2004, dall’oblio, sono state nuovamente erette, con forza e vigore d’animo. L’importante appuntamento, che ha ricevuto il patrocinio del Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili dell’Emilia Romagna e del Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani, è stato inserito all’interno delle manifestazioni del Grande Oriente per la celebrazione dell’anniversario dei 300 anni dalla fondazione della Massoneria moderna. A presiedere i lavori del convegno il maestro venerabile della loggia, Andrea Ghiaroni. Moderatore il Presidente del Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili dell’Emilia Romagna, avvocato Mario Martelli. Relatori il professore Giovanni Greco (Ordinario di Storia Contemporanea all’Università di Bologna) che incentrerà il suo intervento su “Ugo Bassi, patriota e massone”, il professore  Raffaele K. Salinari (Università di Bologna) che metterà in evidenza “Le basi teologiche dell’impegno civile in Ugo Bassi” e il professore e avvocato Angelo Scavone (Docente di Diritto Costituzionale all’Università di Bologna) il quale parlerà di “Patria, Repubblica e Cittadinanza in Ugo Bassi”. A conclusione del convegno è previsto un buffet per i partecipanti.


Scheda 
Ugo Bassi (che in realtà si chiamava Giuseppe, ma adottò il nome di Ugo in onore al poeta Foscolo) nacque a Cento di Ferrara il 12 agosto 1801. Adolescente durante l’età napoleonica, studiò nel collegio Barnabita di Bologna, dove si avvicinò agli ambienti culturali e liberali. Rimane affascinato dal “Proclama” che Gioacchino Murat lanciò da Rimini nel 1815, parlando per la prima volta di una Italia libera e unita. Fuggì dal collegio per arruolarsi, ma per la giovane età venne rifiutato. Dopo gli studi a Bologna, Napoli e Roma, nel 1821 pronunciò i voti nella città capitolina. Uomo di grande cultura divenne famoso e ricercato predicatore, ma spesso si ritrovò a scontrarsi con le gerarchie ecclesiastiche a causa delle sue denunce sui mali della società e alle tematiche patriottiche che sempre inserì nei suoi discorsi. Nel 1848 senza esitazione si unì ai volontari che partirono per combattere nella Prima Guerra di Indipendenza contro l’Austria per poter offrire il suo appoggio morale e a Treviso venne ferito e poi portato a Venezia, dove sosterrà la Repubblica di San Marco.
Nel 1849 era a Roma, dove assistette alla nascita della Repubblica Romana e venne nominato cappellano della Legione di Garibaldi. A seguito della caduta della Repubblica Romana fuggì verso Venezia con Garibaldi, Anita, Francesco Nullo, Ciceruacchio, Giovanni Livraghi e gli altri volontari che seguirono il Generale. Arrivati dopo varie peripezie a San Marino, il gruppo si divise e Ugo Bassi e Livraghi rimasero con Garibaldi e Anita ormai morente. Nei pressi di Comacchio, Bassi e Livraghi vennero catturati, arrestati dagli austriaci e trasferiti a Bologna. Per ironia della sorte, il padre barnabita non era stato riconosciuto come Ugo Bassi, bensì scambiato proprio per Garibaldi, al quale effettivamente assomigliava.  Avvertito, non volle fuggire, preferendo farsi arrestare (forse per dare ulteriore vantaggio allo stesso Garibaldi). Il 7 agosto, senza aver subito alcun processo, Ugo Bassi e Giovanni Livraghi vennero condannati a morte e il giorno successivo furono portati in Via della Certosa, fucilati e buttati in una unica fossa all’altezza degli archi 66/67 del portico in cui oggi sorge la Torre di Maratona dello Stadio. I bolognesi si recarono  a rendere omaggio ai patrioti, tanto da indurre gli austriaci a decidere di esumare le salme nella notte fra il 18 e il 19 e di seppellirli in luogo segreto all’interno del cimitero. Soltanto nell’agosto del 1859 i parenti ottennero che le ossa di Ugo Bassi fossero collocate nella tomba di famiglia accanto ai genitori.

ALLEGATI