Il successo del 150° dell'Unità d'Italia e le sfide dell'identità
Tredici milioni di Tricolori al vento e un ritrovato orgoglio nazionale che si accompagna a una nuova fiducia nello Stato: questo hanno significato le celebrazioni per il 150° dell'Unità d'Italia. Un percorso verso la riscoperta di un comune senso di appartenenza che ha coinciso con l'obbligo di fronteggiare la più grave crisi dal dopoguerra; una risposta corale alla retorica del declino e alle voci cariche di scetticismo, ottenuta stringendosi attorno a un forte racconto identitario. Da qui si deve ripartire secondo quanto Paolo Peluffo scriveva in un libro pubblicato per la prima volta in vista dei festeggiamenti del 2011 e ora aggiornato per rilanciare un progetto che continui ad andare oltre l'interesse dei singoli e che si dimostri all'altezza delle sfide che attendono l'Italia del 2061, quando i giovani di oggi, e i loro figli, celebreranno i duecento anni di Unità nazionale. La riscoperta della Patria. Perché il 150° dell'Unità d'Italia è stato un successo (Rizzoli, pp. 355), prefazione di Giuliano Amato, non è un taccuino di viaggio nelle celebrazioni del centocinquantenari ma il racconto di una passione, quella di essere e sentirsi italiani, che attraverso date importanti mostra il grande desiderio di conoscenza della storia, soprattutto da parte dei giovani.
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La scheda del libro dal sito dell'editore