lunedì 2 maggio 2016

“Filosofia e Massoneria”. Il Grande Oratore Claudio Bonvecchio alla tornata della “Iside” di Catania


“Filosofia e Massoneria” il tema della tavola tenuta il 27 aprile, nel corso della tornata rituale della “Iside 1481” all’Oriente di Catania, dal Grande Oratore Claudio Bonvecchio che ha sottolineato come il tratto che segna maggiormente la differenza tra filosofia e Libera Muratoria sia il fondamento logico-razionale della prima e una conoscenza sapienziale ed esoterica della seconda, ricordando come alle origini della filosofia questa differenza non fosse per nulla scontata né esistente. Agli albori della filosofia occidentale, gran parte della filosofia presocratica era costituita da circoli di conoscenza iniziatici dove logos, mito e mistero erano elementi di un’unica inscindibile matrice sapienziale. Bonvecchio ha poi illustrato come nel corso della storia, filosofia e sapienza iniziatica abbiano sempre vissuto momenti di grande complicità. Venendo alla Libera Muratoria, il Grande Oratore – che è ordinario di filosofia politica all’Università dell’Insubria ma anche autore di fondamentali studi sull’esoterismo massonico – ha evidenziato come importanti Liberi Muratori siano stati filosofi e la filosofia sia stata altrettanto importante per la Libera Muratoria, ma ha ribadito altresì che filosofia e Massoneria sono certamente due forme di conoscenza diverse con obiettivi distinti. La filosofia e i filosofi possono essere studiosi del simbolo, ed esiste una parte considerevole della filosofia che si occupa di simbolica, ma la massoneria è essenzialmente osservazione e interpretazione dei simboli allo scopo di conoscere, trasformare e perfezionare l’uomo. La prima è e rimane essenzialmente lo studio di una dottrina. La seconda è un’attività concreta fondata sull’osservanza rituale di una tradizione. Per la prima, lo studio dei simboli è il punto finale, il risultato di una ricerca scientifica. Per la seconda, i simboli sono il presupposto di un cammino interiore e individuale nel quale la loro interpretazione e comprensione sono il punto di partenza, la condizione di una conoscenza progressiva, necessariamente gerarchica e per gradi. Significativo è così il lavoro massonico illustrato attraverso il pavimento a scacchi, che rappresenta il percorso attraverso una via di mezzo che il singolo Libero Muratore compie su se stesso, nel proposito di attraversare le opposizioni alla ricerca di uno stato di perfezione mirante alla comprensione della totalità. E in questo lavoro interiore e rituale, il Libero Muratore svolge un compito carico di esemplarità che è fondamentale anche per la società umana nella sua interezza. Sono intervenuti alla Tornata e portato il loro contributo di fratellanza e conoscenza il Gran Ufficiale Roberto Roselli, il Gran Rappresentante del Mato Grosso Benedetto Brandino, il Consigliere dell’Ordine Pippo Mangano i maestri venerabili delle officine Archimede, Logos e Hermes di Siracusa, il maestro venerabile della San Giorgio e il drago di Ragusa, i fratelli della Garibaldi di Agrigento e il presidente del Consiglio dei maestri venerabili di Catania, cioè coloro che, come ha sottolineato il maestro venerabile della Iside, rappresentano il Distretto Sud-Est dell’Istituzione e che da tempo ormai lavorano assieme assiduamente.