venerdì 27 maggio 2016

Il vento dello York


di Tiziano Busca



Nonostante sia arrivato sereno alla Grande Assemblea, non ero assolutamente preparato a quello che poi nella realtà è successo.

Quando hanno iniziato ad applaudire e si sono tutti alzati in piedi era come entrare immediatamente in mezzo ad una folata di vento, dove pur volendo trattenerti sei trasportato, diventi di una fragilità che non ti immagini; capisci che non è la tua volontà a condizionare gli eventi, e che la tua volontà ormai non condiziona più nessuno.

Vieni messo nello stato d'animo di lasciarti trasportare da un coro di emozioni e di forza ed è come se in quel momento tu stessi volando davvero, provi letteralmente l'emozione di chi vola in alto, ed è proprio vero che quando ti travolgono con un' onda emotiva così potente diventi leggero e voli in aria, hai quella sensazione di essere portato dagli altri indipendentemente da quello che può essere il tuo pensiero logico e razionale.

Mi sono scoperto a dire: "basta grazia basta grazie", con una forza ed un tono di voce sempre più flebile, ed accanto a me c'era Enzo Heffler che mi diceva: «È inutile non si fermano, non c'è niente da fare non si fermano!».

In quel momento mi sono reso conto che dovevo solo tacere e raccogliere tanto, comunque non potevo né intervenire né agire; ed in quel momento mi sono anche confrontato con la mia fragilità mista a quella sensazione di impotenza che ti piomba addosso quando vieni travolto da una energia talmente forte che ti spinge e che ti porta lontano; che è l'energia dei Compagni. E quando ho pensato questo mi è venuto un nodo in gola.

Ed è in quella condizione di estrema fragilità ed emotività mi sono rovinato del tutto perché mi è venuto in mente Giordano Bruno Galli il mio Maestro che li purtroppo non c'era. Questo vento è potente, è il Vento dello York.