lunedì 30 maggio 2016

A Prato, borsa di studio della Massoneria. Premiati due video della terza B delle medie Mazzoni | Il Tirreno, Prato


La borsa di studio è stata assegnata dalle tre logge di Prato del Grande Oriente che il 27 maggio hanno festeggiato, in palazzo Buonamici, sede della Provincia, i 140 anni dalla fondazione della massoneria in città. Importante la traccia degli elaborati: “I doveri dell’uomo e i diritti del mondo”. A vincere la borsa di studio di 1.500 euro, i due elaborati della terza B delle medie Mazzoni, parte dei sei prodotti dalle terze classi della scuola. Il premio è stato consegnato alla preside Giuseppina Cappelli dal Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia d’Italia Stefano Bisi, ospite della logge pratesi (Massimo Taiti maestro venerabile della Meoni Mazzoni, Piero Riccomini della Intelligenza e Lavoro e Lorenzo Lecchini Giovannoni della Filippo Mazzei).
Il Tirreno Prato 29 maggio 2016
L’articolo sul Tirreno di Prato del 29 maggio 2016
ALLEGATI

Alphonse Mucha, o l’art nouveau. La mostra al Vittoriano | Nuovo Corriere Nazionale


Nuovo Corriere Nazionale 30 maggio 2016
L’articolo sul Nuovo Corriere Nazionale del 30 maggio 2016

Spari a Palazzo Giustiniani, ucciso il Gran Maestro | Il Fatto Quotidiano


Achille Ballori, designato al vertice del Grande Oriente, era stato vicesindaco di Roma, esponente della giunta Nathan: fu ammazzato da un folle la sera del 31 ottobre 1917. L’omicidio avvenne a Palazzo Giustiniani, oggi del Senato, ma che all’epoca era sede della massoneria italiana. La vicenda è stata raccontata sotto forma di radiodramma alla Gran Loggia 2016, l’appuntamento annuale del Grande Oriente d’Italia a Rimini. La battaglia del nuovo corso del Gran Maestro Stefano Bisi è quella di istituire il museo della massoneria italiana a Palazzo Giustiniani, acquistato dal Grande Oriente nel 1911, poi confiscato dal fascismo e mai restituito. Oggi la sede è al Vascello, sul Gianicolo ma Palazzo Giustiniani resta una ferita aperta. (Fabrizio D’Esposito)
Larticolo sul Fatto Quotidiano del 30 maggio 2016
L’articolo sul Fatto Quotidiano del 30 maggio 2016

Repubblica70. Il primo giugno a Torre Pellice convegno con la Fondazione Valdese


Nell’ambito delle manifestazioni nazionali dedicate alla proclamazione della Repubblica volute dal Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani, il Collegio Circoscrizionale Piemonte e Valle d’Aosta del Goi e la Fondazione Centro Culturale Valdese organizzano, il 1° giugno 2016, un incontro dedicato a “Paolo Paschetto. La Repubblica, il suo emblema, i suoi valori”. L’incontro si terrà a Torre Pellice presso l’Aula Sinodale della Casa Valdese e avrà inizio alle ore 18,00 per terminare entro le ore 20,00.
Prendendo spunto dalla figura dell’illustratore valdese Paolo Paschetto, autore dell’emblema dello Stato italiano, si svilupperà una riflessione intorno al tema dei valori della Repubblica, al percorso di stesura della nostra Costituzione, all’impegno delle istituzioni religiose e filosofiche – specificamente la Chiesa Valdese e la Massoneria del Grande Oriente d’Italia – per la costruzione di uno Stato laico, tollerante e solidale.
Il programma prevede il saluto della Presidente della Fondazione Centro Culturale Valdese Erika Tomassone, una relazione di Daniele Jallà della Società di Studi Valdesi sugli aspetti simbolici del lavoro di Paolo Paschetto e dell’emblema dello Stato e una relazione di Marco Novarino dell’Università degli Studi di Torino e direttore del Centro Ricerche Storiche sulla Libera Muratoria di Torino sul processo di inserimento o esclusione di importanti valori nel corso della stesura della Costituzione.
Seguiranno gli interventi del Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia Stefano Bisi e del Moderatore della Tavola Valdese Eugenio Bernardini.
Presiede l’incontro il Presidente del Collegio Circoscrizionale del Piemonte e Valle d’Aosta Renato Lavarini.
Questo incontro rappresenta un passo importante nella continua ricerca e pratica del dialogo tra persone attente ai principi della convivenza, del rispetto e del positivo confronto tra visioni del mondo anche diverse tra loro.
Torre Pellice 1 giugno 2016
ALLEGATI

Nadav Crivelli torna in Italia




Nadav Crivelli, uno dei più noti cabalisti internazionali, torna in Italia. E lo fa in occasione del tradizionale seminario residenziale estivo in Casentino, dal 10 al 14 di agosto, sul tema: «Dalla sterilità fisica alla fertilità spirituale». Maggiori informazioni, unitamente al programma dettagliato del seminario, si possono ottenere cliccando qui

«Una certezza è sempre una mezza bugia, giacché è una visione parziale di qualcosa che mostra solo una faccia»


Selene Calloni Williams

Le parole sono di Selene Calloni Williams. Nel cammino di Ricerca che ognuno di noi ha scelto di percorrere non si può restare perennemente in balia dell’incertezza. È naturale anelare a un punto fermo, un appiglio cui sorreggersi nei momenti di tempesta. Ma tramutare il momentaneo punto di riferimento in certezza potrebbe ancorarci in quel punto per sempre, fermandoci nel nostro percorso. Ricordiamo a noi stessi che ogni certezza è la tessera di un mosaico più grande, all’interno del quale potrebbe assumere un significato profondamente diverso da quello di cui, per l’appunto, eravamo certi.

Fonte: Spazio interiore

La replica del Gran Maestro Stefano Bisi all’arcivescovo di Ferrara, la Massoneria ha pagato caro il prezzo del totalitarismo


La Massoneria ha pagato caro il prezzo del totalitarismo”. Così il Gran Maestro Stefano Bisi replica al vescovo di Ferrara, monsignor Negri, che in un’intervista al “Resto del Carlino” torna a puntare il dito contro la Libera Muratoria, con toni che rasentano i crismi di una vera e propria persecuzione. “Questi ‘massoni cattivi e pericolosi’  – ricorda il Gm all’alto prelato-  ci hanno dato dei principi e dei valori quali l’Uguaglianza, la Libertà, la Tolleranza, che fanno parte del patrimonio massonico dalla notte dei tempi e che hanno permesso alla Repubblica di arrivare a festeggiare i 70 anni il prossimo 2 giugno”.

Vostra Eccellenza Reverendissima nel fare un bilancio della sua attività pastorale alla guida della Diocesi di Ferrara non ha perso l’occasione di esternare nuovamente il suo livoroso pensiero, che rasenta ormai i crismi di una vera e propria persecuzione e di una personale fobia, nei confronti della Massoneria e di tutto ciò che sia messo in relazione con lei.
Monsignor Negri,  Lei ha ormai abbondantemente superato il più oltranzista degli oltranzisti con il suo atteggiamento reiteratamente e duramente  inquisitorio che mette la Libera Muratoria al bando e la condanna al rogo eterno senza possibilità di confronto e di confutare le Sue personalissime tesi preconcette e pregiudiziali al di là di ogni ragionevole dubbio. Un atteggiamento, mi permetta, sbagliato e che mette in pericolo coloro che vengono additati come massoni visto le follie e i folli dell’attuale Società in cui viviamo.

Un Vescovo di Santa Romana Chiesa che chiude inesorabilmente le porte a quello che considera solo ed esclusivamente un nemico  da abbattere o un male assoluto fa a cazzotti  con il Vangelo e con il Giubileo della Misericordia voluto da Papa Francesco.

Sua Eccellenza sembra come quegli uomini che si sentono costantemente accerchiati da qualcosa o da qualcuno e che devono a tutti i costi trovare un motivo, un pretesto per avvalorare tale loro stato di grigia e gretta intransigenza.
Stavolta Sua Eccellenza ha tirato fuori il meglio del suo repertorio. La Massoneria – ha detto  – è animata dalla volontà di distruzione del Cattolicesimo ed è la vera erede dei totalitarismi del secolo scorso. Eppoi alludendo alla presenza del “mostro” a Ferrara ha aggiunto che è trasversale e che ha come alleato naturale il cattocomunismo che si ispira a certo insegnamento dossettiano più radicale.

Voglio rassicurarLa subito, anche se penso che sarebbe difficile farle cambiare idea anche se mi inginocchiassi davanti a lei nel confessionale: la Massoneria non ha niente contro la Chiesa Cattolica e non ha nessuna intenzione di distruggere il Cristianesimo. La Massoneria rispetta tutte le religioni e cerca il confronto e il dialogo fra gli uomini di diverse visioni senza alcuna posizione di intransigenza. Noi non siamo assoluti e intransigenti come Lei e  il nostro motto è: Tolleranza. L’intolleranza la lasciamo agli altri.

La Massoneria, e su questo noi del Grande Oriente d’Italia abbiamo pagato a caro prezzo  il totalitarismo, durante il regime fascista è stata perseguitata e le sue sedi sono state distrutte. Tanti massoni hanno partecipato alla Liberazione e alla fondazione della Repubblica, tra i quali Meuccio Ruini, presidente dell’Assemblea dei 75 che redasse la Costituzione. Questi “massoni cattivi e pericolosi” ci hanno dato dei principi e dei valori quali l’Uguaglianza, la Libertà, la Tolleranza, che fanno parte del patrimonio massonico dalla notte dei tempi e che hanno permesso alla Repubblica di arrivare a festeggiare i 70 anni il prossimo 2 giugno.

Quanto al connubio massoneria-cattocomunismo e al riferimento all’ala dossettiana più radicale, credo che qui sia opportuno, più che profferire vacue parole,  andare a guardare la storia e gli atti di una figura come quella di don Giuseppe Dossetti, politico e prete che merita il più grande rispetto per quello che ha fatto per il nostro Paese. 

Siamo alle conclusioni, forse non sarà l’ultima lettera alla quale risponderò a sua Eminenza prima della fine del suo mandato episcopale, ma un piccolo ed umile suggerimento vorrei darglielo. Pensi di meno al “diavolo massonico” che vede dappertutto e più alla cura spirituale delle anime, di tutte le anime. 

Non giudichi senza sapere il prossimo. Legga Voltaire insieme al Vangelo. E guidi la “massonica Ferrara” in tranquillità. Da Buon Pastore. Di tutti. Fraternamente

Stefano Bisi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia

A Cagliari serata Lions nella casa massonica


Pubblico nella casa massonica durante la conferenza
Pubblico nella casa massonica durante la conferenza
Grande successo di una iniziativa realizzata dal Lions Club Cagliari Host nella casa massonica cagliaritana per conoscere la realtà della Libera Muratoria. Sabato 21 maggio Palazzo Sanjust, sede del Grande Oriente sardo e delle logge cittadine, ha aperto ancora una volta le porte al pubblico aggiudicandosi l’apprezzamento di oltre cento persone che hanno trascorso una serata all’insegna della cultura e della convivialità. Tra gli ospiti anche la presidente del Lions Club Cagliari Host, Silvana Scanu.
Cagliari 2
Silvana Scanu e Luciano Biggio, presidenti rispettivamente del Lions Club Cagliari Host e del Collegio circoscrizionale della Sardegna.
Ha fatto gli onori di casa il presidente del Collegio circoscrizionale della Sardegna Luciano Biggio che ha organizzato in apertura una visita guidata della sede nelle varie sale del palazzo, per la quasi totalità destinate ad accogliere i lavori di loggia. È seguita una conferenza nel Tempio principale. “La Massoneria dal periodo Napoleonico a oggi, il ruolo della Massoneria e dei Massoni sardi nell’Unità d’Italia” è il tema discusso dal presidente Biggio suscitando l’interesse dei presenti che al termine hanno rivolto numerose domande sull’identità e gli scopi della Massoneria. Sfatati molti luoghi comuni, si è fatta maggiore chiarezza sulla realtà della Libera Muratoria e sull’impegno culturale e benefico dei suoi aderenti.
La cena nella Sala dei Labari
La cena nella Sala dei Labari
La serata si è conclusa nella Sala dei Labari con una cena amichevole, voluta proprio dal Club all’interno della sede del Grande Oriente.





venerdì 27 maggio 2016

Intervista della giornalista Sabrina Conti a Tiziano Busca, Salone del libro di Torino 2016




Si è da poco concluso l'importante evento che è il Salone del Libro di Torino, una passerella culturale su cui sfilano intellettuali e scrittori che vengono da ogni parte d'Italia. Anche quest'anno il Clan Sinclair Italia ha partecipato presentando tre testi che pur essendo usciti da poco sono già record di incassi.

Iniziamo con Tiziano Busca, ripercorrendo i punti salienti della sua intervista che partono dai motivi che lo hanno spinto a scrivere questo libro che non ha pretese dottrinali di nessun tipo. 

Il Rito di York è il Rito più antico esistente all'interno dei percorsi iniziatici, questo è un punto spesso tralasciato ma estremamente importante per capire in effetti qual'è il messaggio iniziatico che si propone. 

Busca ci ricorda che è anche il corpo rituale più numeroso a livello internazionale, e che, e questo lo aggiungiamo noi, sta vivendo un periodo di crescita esponenziale anche in Italia. 

A cosa si deve quindi questo successo, quello che potremmo definire il “Fenomeno York”.

Busca ci fa presente che a differenza di altri questo Rito si è preservato maggiormente alle modifiche volute da Anderson che nel 1717 hanno generato quella che noi oggi chiamiamo la Massoneria Moderna. Parlando del Rito di York, Busca parla indirettamente del percorso iniziatico tout court che definisce attraverso una metafora elegante e romantica: 

“ Il Percorso Iniziatico è il luogo del silenzio e del pensiero, che altro non è che quello spazio interiore che alberga all'interno di noi stessi e che noi da uomini abbiamo la necessità di identificare con uno spazio fisico come il Tempio. La necessità è quella di trovare dentro se stessi quei principi e quei valori che rappresentano la condivisione tra gli uomini, e proprio perché sono Principi fanno riferimento ad un tempo che è quello della tradizione, all'interno della quale si può perpetuare, in una dimensione paritaria, una continuità di Conoscenza.”

Ecco perché ad un certo punto è diventato necessario mettersi al lavoro e scrivere questo libro, per ridare dignità a questo corpo rituale e per raccontarne la verità storica.

Il Rito di York è quindi la tradizione, è la riscoperta delle origini attraverso la continuità della trasmissione della conoscenza. Questo è sicuramente il suo messaggio iniziatico più potente. 


Il vento dello York


di Tiziano Busca



Nonostante sia arrivato sereno alla Grande Assemblea, non ero assolutamente preparato a quello che poi nella realtà è successo.

Quando hanno iniziato ad applaudire e si sono tutti alzati in piedi era come entrare immediatamente in mezzo ad una folata di vento, dove pur volendo trattenerti sei trasportato, diventi di una fragilità che non ti immagini; capisci che non è la tua volontà a condizionare gli eventi, e che la tua volontà ormai non condiziona più nessuno.

Vieni messo nello stato d'animo di lasciarti trasportare da un coro di emozioni e di forza ed è come se in quel momento tu stessi volando davvero, provi letteralmente l'emozione di chi vola in alto, ed è proprio vero che quando ti travolgono con un' onda emotiva così potente diventi leggero e voli in aria, hai quella sensazione di essere portato dagli altri indipendentemente da quello che può essere il tuo pensiero logico e razionale.

Mi sono scoperto a dire: "basta grazia basta grazie", con una forza ed un tono di voce sempre più flebile, ed accanto a me c'era Enzo Heffler che mi diceva: «È inutile non si fermano, non c'è niente da fare non si fermano!».

In quel momento mi sono reso conto che dovevo solo tacere e raccogliere tanto, comunque non potevo né intervenire né agire; ed in quel momento mi sono anche confrontato con la mia fragilità mista a quella sensazione di impotenza che ti piomba addosso quando vieni travolto da una energia talmente forte che ti spinge e che ti porta lontano; che è l'energia dei Compagni. E quando ho pensato questo mi è venuto un nodo in gola.

Ed è in quella condizione di estrema fragilità ed emotività mi sono rovinato del tutto perché mi è venuto in mente Giordano Bruno Galli il mio Maestro che li purtroppo non c'era. Questo vento è potente, è il Vento dello York.

In uscita per Tipheret l'opera di William Morgan, a cura di Douglas Swannie




Questo libro – a cura di Douglas Swannie e in uscita nelle prossime settimane per Tipheret – passò alla storia in quanto svelava i segreti della Massoneria. Fu pubblicato da un massone ‘pentito’ (1774-1826?) che fu anche al centro di una delle principali vicende storiche antimassoniche. Infatti Morgan, dopo la pubblicazione del libro, scomparve e la leggenda vuole fosse stato ucciso da massoni e il suo corpo fatto sparire. L’opera si articola in due tomi: nel primo volume l’autore descrive l’iniziazione, le parole di passo, i segni dei primi tre gradi, mentre nel secondo affronta i gradi di perfezionamento del Rito di York.
L'introduzione è del Sommo Sacerdote del Gran Capitolo dell'Arco Reale Tiziano Busca.

Sabrina Conti sul libro di Mauro Cascio

di Sabrina Conti



Mauro Cascio al Salone del Libro ci sta un po' come se fosse a casa sua. Ne è diventato oramai un ospite fisso.

Quest'anno ha voluto cimentarsi con il Tempo, argomento assolutamente non facile perché nel Tempo ci si vive, come ha giustamente evidenziato già nel titolo del libro che ha presentato “Contributo alla Critica del Tempo (e di me stesso)” ed è proprio quel me stesso, volutamente,  messo tra parentesi da cui si evince il paradosso di interrogarsi su questa  macro categoria che insieme allo Spazio sono quelle con cui l'essere umano è costretto a confrontarsi da millenni.

Verrebbe da dire che è impossibile poter parlare del tempo senza parlare di se stessi all'interno di esso, ma lui può farlo da filosofo Hegeliano che sappiamo essere, e che riesce a districarsi magistralmente all'interno di questo paradosso, riuscendo, come ogni bravo scrittore, a creare un suo doppio che nel caso specifico del racconto è il Viaggiatore protagonista del racconto.

Mauro Cascio ha il potere evocativo della metafora e quando parla del Tempo lo fa usando la nostalgia che è propria del viaggiatore perché più di altre identifica la caratteristica che maggiormente spaventa del Tempo il fatto che non si può arrestare, i momenti che scandiscono il Tempo non riescono a diventare eterna presenza, nella consapevolezza di quella inevitabilità in cui tutto sfugge ed in cui nulla resta.

Ed allora è alla nostalgia che viene affidato il ricordo che è la memoria degli eventi.

Il viandante è anch'esso una metafora, quella dell'uomo che si vede costretto ad allontanarsi dai soliti luoghi, da quei luoghi familiari, che lo costringono ad essere schiavo del divenire.


Il Rito di York cresce nel mondo



Bartrand e Busca con le delegazioni straniere all'ultima Grande Assemblea di Rimini

Il Rito di York, il più antico e diffuso sistema altograduale massonico, cresce in tutto il mondo. Anche in Italia negli ultimi due anni c'è stato un incremento del 20%: nuovi Capitoli sono nati un po' ovunque. I Maestri cominciano a studiare, a conoscere, e vedono nel simbolismo e nella ritualità non solo la 'purezza delle origini', senza contaminazione alcuna, ma anche uno strumento potentissimo, pieno di riferimenti alchemici e cabalistici, alla propria realizzazione interiore.

La Costituzione patto di solidarietà umana. Celebrati a Siena i settant’anni della Repubblica | Corriere di Siena


Nel Palazzo del Governo, sede della Provincia di Siena, il convegno organizzato dal Grande Oriente d’Italia per i 70 anni della Repubblica. Il presidente dell’amministrazione provinciale Fabrizio Nepi e il consigliere regionale Simone Bezzini: “Importanti momenti d’incontro”. Tra i relatori il presidente del Consiglio Regionale Eugenio Giani. Il Gran Maestro Bisi ha citato Calamandrei: “La Costituzione è un patto di solidarietà umana, è il testo di centomila morti”.


L'articolo pubblicato dal Corriere di siena il 27 maggio 2016
L’articolo pubblicato dal Corriere di Siena il 27 maggio 2016

Repubblica70. Il contributo della Massoneria alla Costituzione, convegno a Genova l’undici giugno


Genova 11 giugno 2016Con il convegno “La Massoneria per la Repubblica – Il contributo della Libera Muratoria alla Carta Costituzionale” il Grande Oriente d’Italia porta a Genova, nel mese di giugno,  la rassegna culturale “Repubblica70” che celebra da febbraio il settantesimo della nostra Repubblica in varie città, luoghi simboli della nazione. Il capoluogo ligure è senza dubbio uno di questi, dove nacque e si formò Giuseppe Mazzini, padre della patria e anima repubblicana ante litteram del nostro paese
“Con ‘Repubblica70’ – spiega il Gran Maestro Stefano Bisi – portiamo alla ribalta fatti e personaggi della storia d’Italia per sensibilizzare soprattutto i giovani a conoscere l’identità e i fondamenti della comunità in cui vivono. Lo facciamo con convegni dal nord al sud della nazione affrontando temi che legano le esperienze passate ai temi di oggi perché riteniamo formativo far conoscere le nostre radici e la cultura che ne è scaturita, così profonda e appassionata. E parliamo della Costituzione che, all’indomani del 2 giugno 1946, i padri costituenti – tra loro i massoni Meuccio Ruini, Giovanni Conti, Ugo Della Seta, solo per citarne alcuni – concepirono pensando alle lotte degli italiani per la giustizia e la libertà e con l’aspirazione di costruire un paese tollerante, solidale, rispettoso di ogni sua manifestazione sociale e, soprattutto, garante dei diritti inviolabili dell’uomo come singolo e come comunità”.
Il convegno di Genova “La Massoneria per la Repubblica – Il contributo della Libera Muratoria alla Carta Costituzionale” è fissato per sabato 11 giugno nella suggestiva sede di Palazzo della Meridiana dalle ore 15,30. Sarà presente il Gran Maestro Stefano Bisi che chiuderà i lavori. Porteranno contributi: Renzo Brunetti, vice presidente nazionale dell’Associazione mazziniana e Gran Maestro Onorario del Grande Oriente d’Italia; Zeffiro Ciuffoletti, professore ordinario di Storia Contemporanea all’Università di Firenze; Paolo Gastaldi, professore ordinario di Storia del pensiero politico e sociale all’Università di Pavia; Paolo Peluffo, giornalista, storico, scrittore, vice presidente della Società Dante Alighieri. Modera lo storico Francesco Paolo Barbanente, già presidente circoscrizionale della Liguria e introduce Carlo Alberto Melani, presidente del Collegio circoscrizionale ligure del Grande Oriente d’Italia.
Nel corso dei lavori emergerà la portata del pensiero che animò il Risorgimento e poi l’unità d’Italia e che è substrato della nostra cultura. Fino ad arrivare all’Italia repubblicana di oggi, anche nella prospettiva europea in cui lo spirito dei padri della patria, e ricordiamo Giuseppe Mazzini, si rivela ancora una volta con largo anticipo, in un’ottica democratica e riformista, nell’idea di una Europa giusta e solidale rivolta all’integrazione delle genti attraverso l’educazione, nell’interesse comune di un progresso civile di pace e prosperità. Un’idea che si rincorre ancora e che è sempre più presente davanti allo spettro di nuovi muri.
L’iniziativa si avvale del patrocinio del Comune di Genova.
ALLEGATI

giovedì 26 maggio 2016

A Prato il 27 maggio si celebrano 140 anni di Massoneria


Tre logge di Prato celebrano il 27 maggio centoquaranta anni di presenza della Massoneria nella città. Una storia che affonda le radici in un periodo di grandi impulsi e di nuovi valori, legati al processo di unità nazionale e all’avvento della democrazia nel paese, che coinvolsero anche la provincia pratese che, proprio in quegli anni, avviò il suo sviluppo. Decana delle logge è la “Intelligenza e Lavoro” (717), nata formalmente il 27 maggio 1876, che con la “Meoni e Mazzoni” (62) e la “Filippo Mazzei” (1184) costituiscono il Grande Oriente d’Italia a Prato.
Giuseppe Mazzoni
Giuseppe Mazzoni
Giuseppe Meoni
Giuseppe Meoni
Celebra l’anniversario il convegno pubblico “140 anni di Massoneria a Prato” che si svolgerà il 27 maggio – dalle ore 16:30 – nel Salone del Gonfalone del Palazzo della Provincia con la presenza del Gran Maestro Stefano Bisi. Saranno al centro dei lavori due figure illustri della storia cittadina con gli interventi di Guglielmo Adilardi su “Giuseppe Mazzoni, l’uomo, il politico e il massone” e di Andrea Giaconi che affronterà il tema “Giuseppe Meoni, l’antifascista e il massone”. MazzoniMeoni, uomini di epoche e profili diversi, sono parte della cultura democratica di Prato, ricordati anche dal Comune, per il 150esimo dell’unità d’Italia, con due belle schede biografiche nella serie di pratesi illustri del suo sito internet. Entrambi massoni, ebbero ruoli di massimo vertice e di responsabilità nell’istituzione massonica. Giuseppe Mazzoni, avvocato, politico, filantropo, fu Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia subito dopo l’unità e fino al 1880, anno della sua morte. Incarnò gli ideali democratici e mazziniani più puri raccontati nelle sue ‘Memorie’ di cui si è fatto interprete in un libro lo storico Adilardi che proprio in occasione del convegno presenterà il suo secondo volume. Giuseppe Meoni, brillante giornalista, giovane direttore del Messaggero negli anni della prima guerra mondiale, fu segretario della Fnsi  (federazione nazionale stampa italiana) e – come ricorda spesso il Gran Maestro Stefano Bisi –  firmò  il primo contratto di lavoro dei giornalisti. Anch’egli democratico, repubblicano mazziniano, nel 1919 diventò Gran Maestro Aggiunto con il Gran Maestro Domizio Torrigiani (il cosiddetto ‘Gran Maestro martire’ nativo di Lamporecchio) e fu alla guida del Comitato coordinatore per la gestione dei beni del Grande Oriente d’Italia dopo la sospensione delle attività massoniche decretata da Torrigiani nel novembre del 1925 quando ormai la persecuzione governativa verso tutte le associazioni liberali, compresa la Massoneria, era in atto. Giuseppe Meoni fu convinto antifascista e subì prima l’arresto e poi la condanna al confino. Morì nel 1934 dopo aver trascorso gli ultimi anni come un prigioniero in casa propria, privato del lavoro e quasi di ogni contatto col mondo e oggetto di continue intimidazioni.
Durante il convegno sarà consegnata una borsa di studio alla scuola media G. B. Mazzoni per aver svolto elaborati su “I doveri dell’uomo, i diritti del mondo”, tema generale della Gran Loggia 2016 realizzata dal Grande Oriente a Rimini lo scorso aprile.
In apertura dei lavori porteranno saluti i maestri venerabili delle tre logge pratesi, Massimo Taiti della Meoni e Mazzoni, Lorenzo Lecchini Giovannoni della Filippo Mazzei e Piero Riccomini della Intelligenza e Lavoro; il Gran Maestro Onorario Massimo Bianchi, il presidente circoscrizionale della Toscana Francesco Borgognoni; Matteo Biffoni, sindaco di Prato e presidente della Provincia. Le conclusioni del convegno sono state affidate al Gran Maestro Stefano Bisi.
È importante segnalare che la Loggia pratese Filippo Mazzei è dedicata a un altro personaggio simbolo del territorio e del quale si celebra quest’anno il bicentenario della morte. Poggio Caiano, che gli diede i natali, lo ha celebrato dal 12 al 15 maggio, con una serie di iniziative culturali ricordandolo come “il toscano che esportò in America Illuminismo e Made in Italy“. Mazzei, partito nel 1775 per l’America con un bastimento carico di prodotti toscani per trapiantare i sapori della sua terra oltreoceano, finirà sulla scena della Rivoluzione americana e di quella francese diventando amico di Jefferson e Washington. Finì i suoi anni a Pisa che dal 25 maggio al 31 ottobre gli dedica, presso l’Archivio di Stato, la mostra “Filippo Mazzei tra Europa e America negli anni delle Rivoluzioni. Il suo ritiro a Pisa“.


ALLEGATI

mercoledì 25 maggio 2016

Il Gianicolo della sacralità e della memoria. Incontro al Vascello il primo luglio


CopertinaIl Gianicolo è uno dei colli romani più suggestivi e ricchi di storia e di cultura. A picco sulla città può essere considerato a buon diritto una “repubblica internazionale” delle lettere e delle arti per le prestigiose istituzioni che vi hanno sede, dal Grande Oriente d’Italia all’Accademia dell’Arcadia, al Bosco Parrasio, alla Reale Accademia di Spagna, dall’American Academy, all’Institutum Romanum Finlandiae, all’Istituto Italiano di Studi Germanici, all’Istituto di Norvegia di Roma, alla Fondazione Portus. Tutti enti che hanno partecipato al progetto che ha portato alla realizzazione del prezioso volume “Il Gianicolo. Il colle “aureo” della cultura internazionale, della sacralità e della memoria” di Carla Benocci e Marcello Fagiolo (Edizioni Artemide)che il Grande Oriente d’Italia presenta nella propria sede il primo luglio alle ore 19,15 nello splendido parco del “Vascello” (in via di San Pancrazio, 8). Interverranno all’evento, organizzato dal Servizio Biblioteca, diretto da Bernardino Fioravanti, i due curatori, Carla Benocci, che dal 1980 opera nella Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali per lo studio, restauro, valorizzazione delle ville storiche e Marcello Fagiolo già professore ordinario di Storia dell’Architettura a Firenze e alla “Sapienza” di Roma, fondatore del “Centro di studi sulla cultura e l’immagine di Roma” (1981), consulente del Ministero per i Beni Culturali dal 1980; Giuseppe Monsagrati, docente di Storia della formazione degli Stati nazionali nel secolo XIX nella facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Roma Tre e autore di saggi come “Roma senza il Papa. La Repubblica romana del 1849” (2014), “La primavera della Repubblica. Roma 1849: la città e il mondo” (2016). Concluderà i lavori il Gran Maestro Stefano Bisi.
Il volume ricostruisce la storia di questo colle singolare, a partire dalla figura mitica di Giano, il dio del passato-futuro, cui si affiancano prima Noè e poi San Pietro, crocifisso sul Montorio (“Mons Aureus”). Una storia, che si dipana nell’arco dei secoli, trasformando questa spettacolare zona di Roma in un luogo di dialogo e di incontro, di guerra e di pace, di difesa militare (fortificazioni di Urbano VIII) e di rifugio-otium in quanto territorio prediletto dalle famiglie patrizie, per lo più toscane, strettamente collegate con la vicina corte pontificia, con l’Acqua Paola che ha consentito nel corso del tempo la creazione di fontane monumentali e l’irrigazione di vigne e giardini. Dietro il “Fontanone” si trova ad esempio un Orto botanico, che è il nucleo precursore di quello attuale ospitato a Villa Corsini. La suggestione del paesaggio induce da un lato il definitivo insediamento della “Arcadia” e dall’altro l’istituzione di stabilimenti moderni per la cura del corpo e della mente, come l’Ospedale “dei Pazzerelli” (manicomio-villaggio immerso nel verde) o l’ospedale pediatrico “Bambin Gesù”.
Girolamo Induno, Villa Giraud, 1849 (Archivio del Museo Storico del Risorgimento)
Girolamo Induno, Villa Giraud, 1849 (Archivio del Museo Storico del Risorgimento)
Nel 1849 il colle fu protagonista di combattimenti che concluderanno drammaticamente la seconda Repubblica Romana alla quale sarà dedicato il suggestivo parco delle rimembranze, con monumenti di Giuseppe e Anita Garibaldi e con le memorie degli “eroi” garibaldini. Teatro della rivalità tra Spagna (intorno a S. Pietro in Montorio) e Francia (con la villa “Il Vascello”, omaggio a Re Sole), il Gianicolo in tempi più moderni venne scelto come residenza da una rete internazionale di proprietari amanti delle arti e delle antichità. Da qui discende, dopo il 1870, quel sistema organico di grandi istituzioni italiane e straniere che hanno ormai stabilmente trasformato il colle in una straordinaria “Repubblica” o “Società delle Nazioni” delle Scienze, delle Lettere e delle Arti. Nel volume la sede del Grande Oriente d’Italia, Villa Il Vascello, trova ampio spazio con una puntualizzazione del perché è stata scelta e una breve descrizione delle attività e dei programmi dell’Istituzione fino ai nostri giorni. Notevole l’impianto iconografico del libro a cui il Servizio Biblioteca ha collaborato fornendo come fonte i volumi “Grande riunione tenuta nella sala dell’ex-circolo popolare in Roma” (Roma : Tipografia Paterno, 1849) e un album di rare incisioni sulla Repubblica romana di parte francese.
ALLEGATI