A Roma, in piazzale delle Medaglie d'oro, 45
Una grande agorà per camminare nella luce. E' l'espressione che usa il Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia, Gustavo Raffi, per descrivere Casa Nathan, il centro polifunzionale e nuovo tempio romano del Grande Oriente d'Italia, che sarà inaugurato sabato primo marzo e che è stato intitolato al più grande sindaco di Roma di tutti i tempi, Ernesto Nathan. Nathan, non solo amministrò la capitale, come primo cittadino, dal 1907 al 1913, ma fu anche Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia dal 1896 al 1904 e dal 1917 al 1919. "Questa nostra nuova casa dovrà essere una straordinaria officina in grado di attrarre giovani, di forgiare uomini nuovi e migliori, un luogo di dialogo e di confronto, un'agorà, un punto di riferimento culturale aperto alla città", ha auspicato il Gran Maestro.La cerimonia di inaugurazione di Casa Nathan, che ha sede nell'edificio dell'ex cinema Belsito in piazzale delle Medaglie d'oro 45 a Roma, è fissata alle 10,15. A tagliare il nastro il Gran Maestro alla presenza delle autorità cittadine, di rappresentanti della società civile di Roma e dei fratelli massoni. In occasione dell'evento verrà allestita una mostra dedicata a Ernesto Nathan e proiettato il film documentario "Il Mistero di Dante" del regista Louis Nero, con la magistrale interpretazione dell'attore premio Oscar Murray Abraham, un'opera di ricerca, che si propone di scoprire, attraverso il confronto con numerosi esperti di storia ed esoterismo, i messaggi celati e profondi della Divina Commedia.
martedì 25 febbraio 2014
Gran Loggia, dal 4 al 6 aprile appuntamento al Palacongressi
Rimini
Dal 4 al 6 aprile appuntamento al Palacongressi di Rimini per le officine del Grande Oriente d'Italia. Come di consueto il programma della Gran Loggia prevede una parte pubblica aperta a tutti e una rituale riservata ai fratelli maestri accreditati nel corso della quale quest'anno si terrà la cerimonia di installazione del nuovo Gran Maestro e della sua Giunta, eletti nelle votazioni del 2 marzo o se, si andrà a ballottaggio, in quelle del 23 marzo successivo. Per i fratelli maestri con diritto di voto, si ricorda che nell'Area riservata del sito www.grandeoriente.it è disponibile il fascicolo con i testi integrali del programma elettorale delle tre liste. All'interno anche le modalità di voto e il decreto del Gran Maestro Gustavo Raffi che comunica le candidature e la data delle votazioni. L'insediamento del neo Gran Maestro eletto, dei Grandi Maestri Aggiunti e dei Grandi Dignitari è previsto per sabato 5 aprile. Le attività culturali si svolgeranno sulla falsariga delle edizioni precedenti, con l'apertura degli spazi espositivi e due talk show su temi di attualità e presentazioni di libri a cura del Servizio Biblioteca del Grande Oriente d'Italia. La sera del 4 aprile il Grande Oriente d'Italia sarà nella Comunità di San Patrignano per una cena di solidarietà alla quale tutti sono invitati a partecipare. Infine, sabato 5 aprile, grande festa al Palacongressi, con una cena sempre aperta a tutti.
Dal 4 al 6 aprile appuntamento al Palacongressi di Rimini per le officine del Grande Oriente d'Italia. Come di consueto il programma della Gran Loggia prevede una parte pubblica aperta a tutti e una rituale riservata ai fratelli maestri accreditati nel corso della quale quest'anno si terrà la cerimonia di installazione del nuovo Gran Maestro e della sua Giunta, eletti nelle votazioni del 2 marzo o se, si andrà a ballottaggio, in quelle del 23 marzo successivo. Per i fratelli maestri con diritto di voto, si ricorda che nell'Area riservata del sito www.grandeoriente.it è disponibile il fascicolo con i testi integrali del programma elettorale delle tre liste. All'interno anche le modalità di voto e il decreto del Gran Maestro Gustavo Raffi che comunica le candidature e la data delle votazioni. L'insediamento del neo Gran Maestro eletto, dei Grandi Maestri Aggiunti e dei Grandi Dignitari è previsto per sabato 5 aprile. Le attività culturali si svolgeranno sulla falsariga delle edizioni precedenti, con l'apertura degli spazi espositivi e due talk show su temi di attualità e presentazioni di libri a cura del Servizio Biblioteca del Grande Oriente d'Italia. La sera del 4 aprile il Grande Oriente d'Italia sarà nella Comunità di San Patrignano per una cena di solidarietà alla quale tutti sono invitati a partecipare. Infine, sabato 5 aprile, grande festa al Palacongressi, con una cena sempre aperta a tutti.
Il Gran Maestro Raffi, shock e dolore per quello che sta accadendo in piazza Maidan, fermare i giochi di Sochi 2014
Ucraina
Shock e dolore per quello che sta accadendo in piazza Maidan a Kiev. Lo esprime il Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia, Gustavo Raffi, rilanciando l'appello del filosofo francese Bernard Henry Levy, che ieri aveva formalmente avanzato richiesta al rappresentante transalpino del Cio, Jean-Claude KiIlly, di interruzione delle Olimpiadi invernali di Sochi 2014 e aveva invocato anche un immediato intervento in tal senso da parte dell'Unione Europea. "Il Grande Oriente d'Italia - ha sottolineato Raffi- si stringe intorno al popolo ucraino. E' impossibile restare indifferenti al massacro in atto e i giovani che sono scesi in piazza a Kiev ci facciano riflettere. Ci faccia riflettere la loro speranza nell'Unione Europea e nella prospettiva di poter affermare attraverso di essa i propri diritti. Ci faccia riflettere la loro determinazione ad aspirare a un paese migliore, a combattere contro la corruzione e la repressione in nome del grande sogno di tutti, la libertà".
Shock e dolore per quello che sta accadendo in piazza Maidan a Kiev. Lo esprime il Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia, Gustavo Raffi, rilanciando l'appello del filosofo francese Bernard Henry Levy, che ieri aveva formalmente avanzato richiesta al rappresentante transalpino del Cio, Jean-Claude KiIlly, di interruzione delle Olimpiadi invernali di Sochi 2014 e aveva invocato anche un immediato intervento in tal senso da parte dell'Unione Europea. "Il Grande Oriente d'Italia - ha sottolineato Raffi- si stringe intorno al popolo ucraino. E' impossibile restare indifferenti al massacro in atto e i giovani che sono scesi in piazza a Kiev ci facciano riflettere. Ci faccia riflettere la loro speranza nell'Unione Europea e nella prospettiva di poter affermare attraverso di essa i propri diritti. Ci faccia riflettere la loro determinazione ad aspirare a un paese migliore, a combattere contro la corruzione e la repressione in nome del grande sogno di tutti, la libertà".
Il Gran Maestro Raffi al leader M5S, io con Verdini non ho mai avuto niente a che spartire
Renzi-Grillo
"Io con Denis Verdini non ho mai avuto niente a che spartire e non mi risulta che sia mai stato tra i nostri iscritti". Il Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia, Gustavo Raffi, replica a Beppe Grillo, che nel suo match con Matteo Renzi, mandato in diretta streaming, ha tirato fuori la massoneria. "Ti sei seduto con il pregiudicato e con il massone Verdini, non abbiamo più nessuna fiducia in te", ha detto durante le consultazioni il leader del Movimento 5 Stelle rivolto al presidente del Consiglio incaricato Matteo Renzi. "Non ho il piacere e l'interesse di conoscere né l'uno né l'altro", sottolinea Raffi, riferendosi al segretario del Pd e al coordinatore di Forza Italia". Poi un consiglio a Grillo. "Quando parla di massoneria si ripassi qualche video di Corrado Guzzanti e si eserciti a lungo ad imitarlo, almeno Guzzanti faceva ridere".
"Io con Denis Verdini non ho mai avuto niente a che spartire e non mi risulta che sia mai stato tra i nostri iscritti". Il Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia, Gustavo Raffi, replica a Beppe Grillo, che nel suo match con Matteo Renzi, mandato in diretta streaming, ha tirato fuori la massoneria. "Ti sei seduto con il pregiudicato e con il massone Verdini, non abbiamo più nessuna fiducia in te", ha detto durante le consultazioni il leader del Movimento 5 Stelle rivolto al presidente del Consiglio incaricato Matteo Renzi. "Non ho il piacere e l'interesse di conoscere né l'uno né l'altro", sottolinea Raffi, riferendosi al segretario del Pd e al coordinatore di Forza Italia". Poi un consiglio a Grillo. "Quando parla di massoneria si ripassi qualche video di Corrado Guzzanti e si eserciti a lungo ad imitarlo, almeno Guzzanti faceva ridere".
Il Gran Maestro Raffi, Borgna era un intellettuale comunista fuori degli schemi
Roma
"Un intellettuale comunista fuori degli schemi". Così il Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia, Gustavo Raffi, ricorda Gianni Borgna, il politico e critico musicale, assessore alla Cultura del Comune di Roma per 13 anni, spentosi ieri nella capitale. "Ho avuto modo di conoscerlo e di apprezzarlo. Era un uomo mite, riflessivo e dalla visione ampia del mondo, che riuscì in un'impresa quasi impossibile, per un militante di Botteghe Oscure, quella di sdoganare la cultura dell'evasione. Penso -ha detto Raffi- al Festival di Sanremo, al quale dedicò un indimenticabile libro, alla Notte Bianca, alla sua straordinaria capacità di ideare e organizzare straordinari eventi culturali, al suo amore per Roma, alla capacità di dialogo con tutti senza preclusioni e pregiudizi. Era amico di Giano Accame con il quale condivise la richiesta di intitolare una piazza di Roma a Giuseppe Bottai e che coinvolse nella realizzazione di una grande mostra sugli anni del Ventennio fascista".
"Un intellettuale comunista fuori degli schemi". Così il Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia, Gustavo Raffi, ricorda Gianni Borgna, il politico e critico musicale, assessore alla Cultura del Comune di Roma per 13 anni, spentosi ieri nella capitale. "Ho avuto modo di conoscerlo e di apprezzarlo. Era un uomo mite, riflessivo e dalla visione ampia del mondo, che riuscì in un'impresa quasi impossibile, per un militante di Botteghe Oscure, quella di sdoganare la cultura dell'evasione. Penso -ha detto Raffi- al Festival di Sanremo, al quale dedicò un indimenticabile libro, alla Notte Bianca, alla sua straordinaria capacità di ideare e organizzare straordinari eventi culturali, al suo amore per Roma, alla capacità di dialogo con tutti senza preclusioni e pregiudizi. Era amico di Giano Accame con il quale condivise la richiesta di intitolare una piazza di Roma a Giuseppe Bottai e che coinvolse nella realizzazione di una grande mostra sugli anni del Ventennio fascista".
La loggia Morelli (153) sabato 22 febbraio festeggia i 220 anni dalla fondazione. Sarà presente il Gran Maestro
Vibo Valentia
Esattamente 220 anni fa nasceva a Vibo Valentia la loggia intitolata all'eroe del Risorgimento Michele Morelli, una delle più antiche e prestigiose del paese. Fu la prima officina della libera-muratoria del territorio ed è per questo che ancor oggi viene chiamata "loggia madre". La cerimonia è fissata per le 18,30 all'Hotel "501" e vi parteciperanno il Gran Maestro Gustavo Raffi e le massime autorità della Comunione. Presenti tra gli altri anche il Gran Maestro Onorario Ugo Bellantoni, della Loggia Morelli, e il Presidente Circoscrizionale della Calabria Marcello Colloca. Il tempio sarà allestito nella Sala Azzurra dell'albergo mentre l'agape si terrà nel salone degli specchi. L'incontro prevede infatti un momento rituale e uno conviviale. Toccherà al maestro venerabile dell'officina, l'architetto di origini persiane ma vibonese di adozione, Alì Barati, fare gli onori di casa. Sarà lui che introdurrà i lavori dell'incontro e rievocherà l'illustre storia della loggia.
Esattamente 220 anni fa nasceva a Vibo Valentia la loggia intitolata all'eroe del Risorgimento Michele Morelli, una delle più antiche e prestigiose del paese. Fu la prima officina della libera-muratoria del territorio ed è per questo che ancor oggi viene chiamata "loggia madre". La cerimonia è fissata per le 18,30 all'Hotel "501" e vi parteciperanno il Gran Maestro Gustavo Raffi e le massime autorità della Comunione. Presenti tra gli altri anche il Gran Maestro Onorario Ugo Bellantoni, della Loggia Morelli, e il Presidente Circoscrizionale della Calabria Marcello Colloca. Il tempio sarà allestito nella Sala Azzurra dell'albergo mentre l'agape si terrà nel salone degli specchi. L'incontro prevede infatti un momento rituale e uno conviviale. Toccherà al maestro venerabile dell'officina, l'architetto di origini persiane ma vibonese di adozione, Alì Barati, fare gli onori di casa. Sarà lui che introdurrà i lavori dell'incontro e rievocherà l'illustre storia della loggia.
Giovane ventenne nella Loggia Pietro Donato
Sanremo
Si abbassa l'età media dei massoni del Grande Oriente d'Italia. E a bussare alle porte del tempio sono sempre più giovanissimi. Il 16 gennaio la Loggia Pietro Donato (1323) di Sanremo ha celebrato l'ingresso di un ragazzo di appena vent'anni. La cerimonia d'iniziazione è stata molto suggestiva poiché, a fargli da fratello esperto, è stato il decano dell'officina, Ferdinando Toselli, 82 anni, 45 dei quali nel Grande Oriente d'Italia. I lavori sono stati emozionanti per tutti. Il momento più commovente è stato quello in cui il fratello Oratore, in segno di continuità, ha donato al nuovo iniziato un 'pin' appartenuto al fratello di loggia Libero Ferrato, passato all'oriente eterno a fine agosto 2013.
Si abbassa l'età media dei massoni del Grande Oriente d'Italia. E a bussare alle porte del tempio sono sempre più giovanissimi. Il 16 gennaio la Loggia Pietro Donato (1323) di Sanremo ha celebrato l'ingresso di un ragazzo di appena vent'anni. La cerimonia d'iniziazione è stata molto suggestiva poiché, a fargli da fratello esperto, è stato il decano dell'officina, Ferdinando Toselli, 82 anni, 45 dei quali nel Grande Oriente d'Italia. I lavori sono stati emozionanti per tutti. Il momento più commovente è stato quello in cui il fratello Oratore, in segno di continuità, ha donato al nuovo iniziato un 'pin' appartenuto al fratello di loggia Libero Ferrato, passato all'oriente eterno a fine agosto 2013.
Incontro a Frascineto, nel cosentino, sulle tracce di un'antica loggia intitolata all'eroe albanese Skanderbegh
La massoneria arbereshe
"Me mir t'dish se t'kèsh" (Meglio sapere che avere). E' stato dedicato a questa antica massima arbershe l'incontro che si è tenuto il 16 febbraio in piazza Skanderberg, a Frascineto, nel cosentino, sul tema della massoneria, espressione della minoranza etnico-linguistica albanese, storicamente stanziata in Italia. Ha coordinato i lavori Tommaso Ferrari, li ha introdotti Antonio Panajotis Ferrari. Relatore Marcello Vicchio, esperto sia di Libera-muratoria che di arbereshe. Medico, storico, autore di numerose pubblicazioni sull'argomento Vicchio ha inquadrato la nascita della massoneria albanese nell'ambito di quella italiana, soffermandosi in particolare su un'antica loggia massonica calabrese, che chiuse i battenti nel 1951, l'officina di Lungo nata nel 1885 e intitolata all'eroe albanese Giorgio Skanderbegh (1405-1468) che si distinse per la grande influenza culturale che ebbe sul territorio, oltre i confini delle comunità albofone locali. In Italia attualmente gli arbereshe sono 100 mila, divisi in 50 gruppi. Parlano ancora tutti l'arberisht, variante del tosco, dialetto parlato nel sud dell'Albania.
"Me mir t'dish se t'kèsh" (Meglio sapere che avere). E' stato dedicato a questa antica massima arbershe l'incontro che si è tenuto il 16 febbraio in piazza Skanderberg, a Frascineto, nel cosentino, sul tema della massoneria, espressione della minoranza etnico-linguistica albanese, storicamente stanziata in Italia. Ha coordinato i lavori Tommaso Ferrari, li ha introdotti Antonio Panajotis Ferrari. Relatore Marcello Vicchio, esperto sia di Libera-muratoria che di arbereshe. Medico, storico, autore di numerose pubblicazioni sull'argomento Vicchio ha inquadrato la nascita della massoneria albanese nell'ambito di quella italiana, soffermandosi in particolare su un'antica loggia massonica calabrese, che chiuse i battenti nel 1951, l'officina di Lungo nata nel 1885 e intitolata all'eroe albanese Giorgio Skanderbegh (1405-1468) che si distinse per la grande influenza culturale che ebbe sul territorio, oltre i confini delle comunità albofone locali. In Italia attualmente gli arbereshe sono 100 mila, divisi in 50 gruppi. Parlano ancora tutti l'arberisht, variante del tosco, dialetto parlato nel sud dell'Albania.
A Palazzo Massimo a Roma, una mostra dedica ai "Mostri, creature fantastiche della paura e del mito"
Museo Nazionale Romano
Oltre cento reperti archeologici, provenienti da musei italiani ed esteri - Atene, Berlino, Basilea, Vienna, Los Angeles e New York - illustrano l'evoluzione iconografica di Minotauro, Grifi, Chimere, Gorgoni, Pegaso, Sfingi, Arpie, Sirene, Satiri, Centauri, Idra di Lerna, Scilla ed altri mostri marini, dall'Oriente alla Grecia, fino al mondo etrusco, italico e romano. A ricordarci che l'arte classica non ritrae esclusivamente la bellezza ideale di dèi ed eroi, ma anche una serie di creature dell'orrore, nelle quali da sempre gli uomini proiettano gli aspetti più oscuri di sé. La mostra dedicata ai "Mostri, creature fantastiche della paura e del mito", che ha aperto i battenti in dicembre e resterà aperta al pubblico fino a giugno, si articola lungo un percorso labirintico, come la forma antica del viaggio iniziatico che ogni eroe deve affrontare prima di "uscire a riveder le stelle". La persistenza delle figure mitologiche nella cultura moderna e contemporanea è illustrata dalle tele Creta (di Alberto Savinio), Medusa (di un pittore fiammingo anonimo della prima metà del XVII secolo), Perseo libera Andromeda (del Cavalier d'Arpino). (fonte Soprintendenza Speciale per i Beni Architettonici di Roma).
Oltre cento reperti archeologici, provenienti da musei italiani ed esteri - Atene, Berlino, Basilea, Vienna, Los Angeles e New York - illustrano l'evoluzione iconografica di Minotauro, Grifi, Chimere, Gorgoni, Pegaso, Sfingi, Arpie, Sirene, Satiri, Centauri, Idra di Lerna, Scilla ed altri mostri marini, dall'Oriente alla Grecia, fino al mondo etrusco, italico e romano. A ricordarci che l'arte classica non ritrae esclusivamente la bellezza ideale di dèi ed eroi, ma anche una serie di creature dell'orrore, nelle quali da sempre gli uomini proiettano gli aspetti più oscuri di sé. La mostra dedicata ai "Mostri, creature fantastiche della paura e del mito", che ha aperto i battenti in dicembre e resterà aperta al pubblico fino a giugno, si articola lungo un percorso labirintico, come la forma antica del viaggio iniziatico che ogni eroe deve affrontare prima di "uscire a riveder le stelle". La persistenza delle figure mitologiche nella cultura moderna e contemporanea è illustrata dalle tele Creta (di Alberto Savinio), Medusa (di un pittore fiammingo anonimo della prima metà del XVII secolo), Perseo libera Andromeda (del Cavalier d'Arpino). (fonte Soprintendenza Speciale per i Beni Architettonici di Roma).
Troppo sangue e troppi morti, ma anche un prezioso patrimonio culturale devastato. L'appello dell'archeologo Matthiae
Siria
Dalla città vecchia di Damasco a quelle di Aleppo, Bosra, Palmira, al castello crociato del Crac dei Cavalieri, ai siti archeologici di Mari, Ugarit ed Ebla. Orrore, sangue, morti, violenze e devastazioni che non si arrestano da tre anni. E un patrimonio prezioso e immenso d'arte e cultura bombardato, saccheggiato, esposto a ogni rischio, in difesa del quale è sceso in questi giorni Paolo Matthiae, l'archeologo italiano che ha riportato alla luce la città di Ebla con il suo archivio di tavolette. Matthiae, insieme all'ex sindaco di Roma ed ex ministro dei Beni Culturali Francesco Rutelli, presidente onorario dell'Institute for cultural diplomacy, ha chiamato a raccolta studiosi e ricercatori europei per sensibilizzare l'opinione pubblica anche su questo tesoro che l'umanità rischia di perdere e per sostenere programmi internazionali già avviati sul modello dell'accordo tra l'Unesco e l'Unione europea (finanziato finora, con soli 2,5 milioni di euro a fronte di una vastissima lista di urgenti necessità) e collaborare a progetti di ripristino e di restauro del patrimonio danneggiato.
Dalla città vecchia di Damasco a quelle di Aleppo, Bosra, Palmira, al castello crociato del Crac dei Cavalieri, ai siti archeologici di Mari, Ugarit ed Ebla. Orrore, sangue, morti, violenze e devastazioni che non si arrestano da tre anni. E un patrimonio prezioso e immenso d'arte e cultura bombardato, saccheggiato, esposto a ogni rischio, in difesa del quale è sceso in questi giorni Paolo Matthiae, l'archeologo italiano che ha riportato alla luce la città di Ebla con il suo archivio di tavolette. Matthiae, insieme all'ex sindaco di Roma ed ex ministro dei Beni Culturali Francesco Rutelli, presidente onorario dell'Institute for cultural diplomacy, ha chiamato a raccolta studiosi e ricercatori europei per sensibilizzare l'opinione pubblica anche su questo tesoro che l'umanità rischia di perdere e per sostenere programmi internazionali già avviati sul modello dell'accordo tra l'Unesco e l'Unione europea (finanziato finora, con soli 2,5 milioni di euro a fronte di una vastissima lista di urgenti necessità) e collaborare a progetti di ripristino e di restauro del patrimonio danneggiato.
Un lungometraggio di Briguglio dedicato a Hemingway
Centenario Prima Guerra Mondiale
Il primo conflitto mondiale cominciò il 28 luglio 1914 quando l'Austria dichiarò guerra alla Serbia dopo l'assassinio dell'arciduca Francesco Ferdinando per concludersi oltre quattro anni dopo, l'11 novembre 1918. Morirono 9 milioni di soldati e circa 7 milioni di civili, molti dei quali per la carestia e le malattie che essa provocò. In occasione del centenario tantissime le iniziative in programma tra eventi, lezioni a scuola, conferenze, libri e film. Il 7 febbraio a Venezia è stato proiettato in anteprima al teatro La Fenice un lungometraggio a firma di Emilio Briguglio dal titolo "My name is Ernest" , che racconta i due periodi in cui lo scrittore americano conobbe l'Italia, con un'attenzione particolare proprio alla Grande Guerra, quando Hemingway fu volontario della Croce Rossa. L'opera svela la passione di Hemingway per la nostra terra, che gli ispirò alcuni capolavori, come "Addio alle armi" e "Al di là del fiume tra gli alberi.Nel cast Stefano Scandaletti, Alessandro Bressanello, Diego Pagotto, Giorgio Careccia, Maximiliano Hernando Bruno. Eleonora Bolla e Anita Kravos,che è stata la insolita artista concettuale nella "Grande Bellezza" di Paolo Sorrentino.
Il primo conflitto mondiale cominciò il 28 luglio 1914 quando l'Austria dichiarò guerra alla Serbia dopo l'assassinio dell'arciduca Francesco Ferdinando per concludersi oltre quattro anni dopo, l'11 novembre 1918. Morirono 9 milioni di soldati e circa 7 milioni di civili, molti dei quali per la carestia e le malattie che essa provocò. In occasione del centenario tantissime le iniziative in programma tra eventi, lezioni a scuola, conferenze, libri e film. Il 7 febbraio a Venezia è stato proiettato in anteprima al teatro La Fenice un lungometraggio a firma di Emilio Briguglio dal titolo "My name is Ernest" , che racconta i due periodi in cui lo scrittore americano conobbe l'Italia, con un'attenzione particolare proprio alla Grande Guerra, quando Hemingway fu volontario della Croce Rossa. L'opera svela la passione di Hemingway per la nostra terra, che gli ispirò alcuni capolavori, come "Addio alle armi" e "Al di là del fiume tra gli alberi.Nel cast Stefano Scandaletti, Alessandro Bressanello, Diego Pagotto, Giorgio Careccia, Maximiliano Hernando Bruno. Eleonora Bolla e Anita Kravos,che è stata la insolita artista concettuale nella "Grande Bellezza" di Paolo Sorrentino.
Racconti fantastici in gara, iscrizioni al concorso aperte fino al 30 marzo
Trofeo Rill
Possono partecipare racconti di fantasy, horror, fantascienza e, in generale, tutte le storie che siano, per trama o personaggi, al di la´ del "reale" e del "verosimile". Parte la XX edizione del Trofeo Rill, uno dei maggiori concorsi letterari italiani. A organizzarlo è l'Associazione Rill Riflessi di Luce Lunare, attiva dal 1992 con il supporto del Festival internazionale Lucca Comics & Games e della Wild Boar Edizioni. A ogni edizione partecipano una media di 200-250 elaborati, provenienti da tutt'Italia, ma anche dall'estero (Australia, Canada, Giappone, Stati Uniti e paesi della Ue). Le iscrizioni sono aperte fino al 30 marzo. I migliori racconti saranno pubblicati (senza nessun costo/ contributo per gli autori) nella prossima antologia del premio. collana "Mondi Incantati", edizioni Wild Boar. Il racconto primo classificato sarà tradotto, se in altra lingua, a cura di RiLL, e pubblicato anche su "Albedo One", la più importante rivista irlandese di letteratura fantastica, già vincitrice dell´European Science Fiction Award come migliore rivista del settore. Al vincitore andrà inoltre un premio in denaro, una penna stilografica Columbus 1918 e un buono acquisto in prodotti della Wild Boar Edizioni.
Possono partecipare racconti di fantasy, horror, fantascienza e, in generale, tutte le storie che siano, per trama o personaggi, al di la´ del "reale" e del "verosimile". Parte la XX edizione del Trofeo Rill, uno dei maggiori concorsi letterari italiani. A organizzarlo è l'Associazione Rill Riflessi di Luce Lunare, attiva dal 1992 con il supporto del Festival internazionale Lucca Comics & Games e della Wild Boar Edizioni. A ogni edizione partecipano una media di 200-250 elaborati, provenienti da tutt'Italia, ma anche dall'estero (Australia, Canada, Giappone, Stati Uniti e paesi della Ue). Le iscrizioni sono aperte fino al 30 marzo. I migliori racconti saranno pubblicati (senza nessun costo/ contributo per gli autori) nella prossima antologia del premio. collana "Mondi Incantati", edizioni Wild Boar. Il racconto primo classificato sarà tradotto, se in altra lingua, a cura di RiLL, e pubblicato anche su "Albedo One", la più importante rivista irlandese di letteratura fantastica, già vincitrice dell´European Science Fiction Award come migliore rivista del settore. Al vincitore andrà inoltre un premio in denaro, una penna stilografica Columbus 1918 e un buono acquisto in prodotti della Wild Boar Edizioni.
"L'ultimo viaggio di Sindbad", Erri De Luca racconta i migranti dell'anima
Scelti per voi in libreria
I migranti non sono solo "carne che viaggia, ma speranza. Sono quelli che ci raggiungono da tutte le parti del nostro territorio, così vasto da rendere impensabile qualunque misura di contenimento". Erri De Luca parla così del suo libro, 'L'ultimo viaggio di Sindbad', appena ristampato da Einaudi (pp. 53, euro 7). "Il segreto di questi viaggi -spiega lo scrittore- è che non vengono da nessuna scelta e da nessuna libertà, perché la libertà era restare. Nascono dalla necessità, e hanno un biglietto di sola andata". ''L'ultimo viaggio di Sindbad' è un racconto di mare e di vita. Sottocoperta un carico di uomini, donne, bambini aspetta di arrivare alle coste italiane. Sindbad, il capitano, è all'ultimo viaggio, "trasporta migratori e migratici verso il nostro Occidente, chiuso a filo spinato". "Malvenuti a bordo", urla. Sindbad è il marinaio che li porterà in bocca all'Occidente. I migranti "sono delle casse, così è scritto nel libro di bordo". Tagliano il mare lasciandosi alle spalle l'inferno. Con queste pagine di grande intensità, Erri De Luca ha scritto una seconda 'opera sull'acqua', questa volta in forma di racconto teatrale. E anche in questo caso ha incrociato ricordi biblici e letterari con immagini della storia e della cronaca. (fonte Gerardo Picardo - Adnkronos)
I migranti non sono solo "carne che viaggia, ma speranza. Sono quelli che ci raggiungono da tutte le parti del nostro territorio, così vasto da rendere impensabile qualunque misura di contenimento". Erri De Luca parla così del suo libro, 'L'ultimo viaggio di Sindbad', appena ristampato da Einaudi (pp. 53, euro 7). "Il segreto di questi viaggi -spiega lo scrittore- è che non vengono da nessuna scelta e da nessuna libertà, perché la libertà era restare. Nascono dalla necessità, e hanno un biglietto di sola andata". ''L'ultimo viaggio di Sindbad' è un racconto di mare e di vita. Sottocoperta un carico di uomini, donne, bambini aspetta di arrivare alle coste italiane. Sindbad, il capitano, è all'ultimo viaggio, "trasporta migratori e migratici verso il nostro Occidente, chiuso a filo spinato". "Malvenuti a bordo", urla. Sindbad è il marinaio che li porterà in bocca all'Occidente. I migranti "sono delle casse, così è scritto nel libro di bordo". Tagliano il mare lasciandosi alle spalle l'inferno. Con queste pagine di grande intensità, Erri De Luca ha scritto una seconda 'opera sull'acqua', questa volta in forma di racconto teatrale. E anche in questo caso ha incrociato ricordi biblici e letterari con immagini della storia e della cronaca. (fonte Gerardo Picardo - Adnkronos)
De Masi, ecco come orientarci nel mondo nuovo
Mappa mundi
Se si parla sempre più spesso di crisi dell'Occidente, se ormai l'intero pianeta avverte un disagio che i profeti di sventura prevedono irreversibile, forse non è la realtà a essere in crisi, forse è in crisi il nostro modo di interpretarla, sono in crisi i nostri modelli esplicativi. Siccome le categorie mentali che abbiamo ereditato dall'epoca industriale non sono più capaci di spiegarci il presente, siamo indotti a diffidare del futuro, oscillando tra disorientamento e paura. Attendiamo il vento favorevole ma non sappiamo dove andare. Sentiamo crescere intorno a noi e dentro di noi l'esigenza di un mondo nuovo consapevole e solidale, l'urgenza di un nuovo modello di vita capace di orientare un progresso che, privo di regole e di scopi, risulta sempre più insensato. Ma a chi tocca l'onere di elaborare questo nuovo modello? Ne esiste già un embrione da qualche parte? A questi interrogativi risponde "Mappa mundi", il libro del sociologo Domenico De Masi, appena pubblicato da Rizzoli. De Masi parte dalle domande più urgenti del nostro tempo per avviare un'analisi a tutto campo dei modelli di vita elaborati dall'uomo nel corso dei secoli, dei sistemi sociali, culturali, religiosi creati per rispondere alle sfide dell'esistenza.
Se si parla sempre più spesso di crisi dell'Occidente, se ormai l'intero pianeta avverte un disagio che i profeti di sventura prevedono irreversibile, forse non è la realtà a essere in crisi, forse è in crisi il nostro modo di interpretarla, sono in crisi i nostri modelli esplicativi. Siccome le categorie mentali che abbiamo ereditato dall'epoca industriale non sono più capaci di spiegarci il presente, siamo indotti a diffidare del futuro, oscillando tra disorientamento e paura. Attendiamo il vento favorevole ma non sappiamo dove andare. Sentiamo crescere intorno a noi e dentro di noi l'esigenza di un mondo nuovo consapevole e solidale, l'urgenza di un nuovo modello di vita capace di orientare un progresso che, privo di regole e di scopi, risulta sempre più insensato. Ma a chi tocca l'onere di elaborare questo nuovo modello? Ne esiste già un embrione da qualche parte? A questi interrogativi risponde "Mappa mundi", il libro del sociologo Domenico De Masi, appena pubblicato da Rizzoli. De Masi parte dalle domande più urgenti del nostro tempo per avviare un'analisi a tutto campo dei modelli di vita elaborati dall'uomo nel corso dei secoli, dei sistemi sociali, culturali, religiosi creati per rispondere alle sfide dell'esistenza.
Rassegna Stampa GOI
Roma, 21 febbraio 2014 (Corriere della Sera) Pasolini e canzoni, lo stile Borgna Roma, 21 febbraio 2014 (La Repubblica) Elogio della Frugalità Vibo Valentia, 20 febbraio 2014 (Il Quotidiano della Calabria) Massoni vibonesi in festa per la loggia "Michele Morelli" Roma, 20 febbraio 2014 (La Repubblica) La filosofia di Eco Milano, 14 febbraio 2014 (Corriere della Sera - Sette) Mappiamo la nostra intolleranza Milano, 14 febbraio 2014 (Corriere della Sera - Sette) Anche Dante voleva che l'Europa fosse unita Napoli, 13 febbraio 2014 (La Repubblica) La legge dell'amore |
lunedì 24 febbraio 2014
Gran Maestro Raffi: "Non possiamo dimenticare. L'Europa della cultura contro ogni odio e il negazionismo. Solo così l'Inferno non tornerà"
Foibe, Il 10 febbraio il Giorno del Ricordo
"La verità storica è uscita da un colpevole, lunghissimo silenzio. L'imperativo è insegnare ai giovani che al confine orientale l'odio e l'ideologia ha lasciato tra le pietre solo morte e disperazione. Le coscienze libere di ogni tempo devono vincere l'oblio di quella memoria spezzata, rinnovando la lotta a ogni revisionismo e negazionismo. Non vogliamo e non possiamo dimenticare". Così Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia, nel Giorno del Ricordo, che celebra la memoria delle vittime delle foibe e dell'esodo giuliano-dalmata."Dalla storia di violenza e sopraffazioni cui furono oggetto i nostri connazionali - spiega il Gran Maestro - condannati per il solo fatto di essere riconosciuti come italiani, emerge ancora più forte la necessità del dialogo e del confronto, affinché orrori di questo tipo non si ripetano mai più. Nel decimo anniversario della promulgazione della Legge n. 92 del 30 marzo 2004 che istituisce il Giorno del Ricordo, riconosciamo che tanto cammino è stato percorso: il fatto che quei capitoli sbianchettati da una storiografia di parte siano entrati finalmente nei libri di storia e se ne parli nelle aule di scuola, è una conquista di civiltà. E' cresciuta la consapevolezza di quei fatti di sangue al confine orientale, e il bisogno di capire. L'Europa vera, quella delle cattedrali di cultura e del dialogo tra i popoli, deve restare vigile contro ogni odio etnico - avverte il Gran Maestro - per vivere il bene prezioso della convivenza e promuovere la consapevolezza del rispetto della dignità umana"."Mentre si riaccendono pericolosi focolai nei Balcani - conclude Raffi - dobbiamo impegnarci ogni giorno nella tutela di quei valori che sono patrimonio di ogni uomo: libertà, uguaglianza, democrazia e tolleranza per la costruzione di un mondo migliore, nell'accoglienza delle diversità e nel rispetto reciproco dell'altro. Solo così l'Inferno non tornerà".
"La verità storica è uscita da un colpevole, lunghissimo silenzio. L'imperativo è insegnare ai giovani che al confine orientale l'odio e l'ideologia ha lasciato tra le pietre solo morte e disperazione. Le coscienze libere di ogni tempo devono vincere l'oblio di quella memoria spezzata, rinnovando la lotta a ogni revisionismo e negazionismo. Non vogliamo e non possiamo dimenticare". Così Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia, nel Giorno del Ricordo, che celebra la memoria delle vittime delle foibe e dell'esodo giuliano-dalmata."Dalla storia di violenza e sopraffazioni cui furono oggetto i nostri connazionali - spiega il Gran Maestro - condannati per il solo fatto di essere riconosciuti come italiani, emerge ancora più forte la necessità del dialogo e del confronto, affinché orrori di questo tipo non si ripetano mai più. Nel decimo anniversario della promulgazione della Legge n. 92 del 30 marzo 2004 che istituisce il Giorno del Ricordo, riconosciamo che tanto cammino è stato percorso: il fatto che quei capitoli sbianchettati da una storiografia di parte siano entrati finalmente nei libri di storia e se ne parli nelle aule di scuola, è una conquista di civiltà. E' cresciuta la consapevolezza di quei fatti di sangue al confine orientale, e il bisogno di capire. L'Europa vera, quella delle cattedrali di cultura e del dialogo tra i popoli, deve restare vigile contro ogni odio etnico - avverte il Gran Maestro - per vivere il bene prezioso della convivenza e promuovere la consapevolezza del rispetto della dignità umana"."Mentre si riaccendono pericolosi focolai nei Balcani - conclude Raffi - dobbiamo impegnarci ogni giorno nella tutela di quei valori che sono patrimonio di ogni uomo: libertà, uguaglianza, democrazia e tolleranza per la costruzione di un mondo migliore, nell'accoglienza delle diversità e nel rispetto reciproco dell'altro. Solo così l'Inferno non tornerà".
Il Grande Oriente d'Italia ha festeggiato il suo Gran Maestro Onorario prof. Enzio Volli, decano degli avvocati triestini
Massoni illustri
Il 9 febbraio i Liberi Muratori del Grande Oriente d'Italia hanno festeggiato i 92 anni del loro Gran Maestro Onorario, prof. Enzio Volli. "Volli - ha detto il Gran Maestro Gustavo Raffi che si è recato a trovarlo a Trieste - è entrato nella storia dalla porta principale, quale interprete delle virtù repubblicane, dei valori della massoneria, grande giurista, scevro da egoismi e protagonismi. Gli auguriamo, con il nostro affetto riconoscente, ogni bene possibile". Una vita particolare e straordinaria quella del decano degli avvocato triestini, che è stato testimone di mille battaglie di libertà e pensiero. Diplomato in ingegneria chimica al Politecnico di Zurigo nel 1944, dopo aver conseguito il dottorato in chimica pura, ha lavorato presso la società farmaceutica Ciba. In seguito si è laureato in giurisprudenza diventando avvocato cassazionista e poi libero docente di Diritto della navigazione e incaricato all'università Ca' Foscari di Venezia e all'università di Trieste. Membro titolare del Comitè Maritime International, è autore di un centinaio di pubblicazioni scientifiche. Libero Muratore dagli anni '50, dopo un periodo di pausa negli anni '80, ha ripreso l'attività massonica con la Gran Maestranza di Gustavo Raffi nella Loggia 'Italia'. Dal 2007 è Gran Maestro Onorario del Grande Oriente d'Italia.
Il 9 febbraio i Liberi Muratori del Grande Oriente d'Italia hanno festeggiato i 92 anni del loro Gran Maestro Onorario, prof. Enzio Volli. "Volli - ha detto il Gran Maestro Gustavo Raffi che si è recato a trovarlo a Trieste - è entrato nella storia dalla porta principale, quale interprete delle virtù repubblicane, dei valori della massoneria, grande giurista, scevro da egoismi e protagonismi. Gli auguriamo, con il nostro affetto riconoscente, ogni bene possibile". Una vita particolare e straordinaria quella del decano degli avvocato triestini, che è stato testimone di mille battaglie di libertà e pensiero. Diplomato in ingegneria chimica al Politecnico di Zurigo nel 1944, dopo aver conseguito il dottorato in chimica pura, ha lavorato presso la società farmaceutica Ciba. In seguito si è laureato in giurisprudenza diventando avvocato cassazionista e poi libero docente di Diritto della navigazione e incaricato all'università Ca' Foscari di Venezia e all'università di Trieste. Membro titolare del Comitè Maritime International, è autore di un centinaio di pubblicazioni scientifiche. Libero Muratore dagli anni '50, dopo un periodo di pausa negli anni '80, ha ripreso l'attività massonica con la Gran Maestranza di Gustavo Raffi nella Loggia 'Italia'. Dal 2007 è Gran Maestro Onorario del Grande Oriente d'Italia.
Il Gran Segretario della Gran Loggia Simbolica di Ungheria ospite della Leonessa Arnaldo (951) di Brescia
Dall'estero
La loggia Leonessa Arnaldo (951) Brescia ha ospitato il 24 gennaio scorso il Fratello Dezsco Max, Gran Segretario della Gran Loggia Simbolica d'Ungheria, accompagnato dal Fratello Vasa Vitanovic, Gran Rappresentante della Gran Loggia di Serbia. Dezsko ha partecipato alla tornata in cui si è proceduto all'insediamento delle cariche di loggia, con la riconferma a maestro venerabile di Alessandro Chiarini, e alla regolarizzazione di un fratello proveniente da un'altra obbedienza massonica. Il Gran Segretario ungherese ha portato i saluti del suo Gran Maestro e ha invitato tutti i fratelli a visitare le officine ungheresi che hanno la particolarità di praticare il rito Schroeder. Al termine della tornata, un'agape fraterna, nella casa massonica, è stata offerta dai fratelli bresciani per suggellare l'inizio di una fraterna e continua cooperazione.
La loggia Leonessa Arnaldo (951) Brescia ha ospitato il 24 gennaio scorso il Fratello Dezsco Max, Gran Segretario della Gran Loggia Simbolica d'Ungheria, accompagnato dal Fratello Vasa Vitanovic, Gran Rappresentante della Gran Loggia di Serbia. Dezsko ha partecipato alla tornata in cui si è proceduto all'insediamento delle cariche di loggia, con la riconferma a maestro venerabile di Alessandro Chiarini, e alla regolarizzazione di un fratello proveniente da un'altra obbedienza massonica. Il Gran Segretario ungherese ha portato i saluti del suo Gran Maestro e ha invitato tutti i fratelli a visitare le officine ungheresi che hanno la particolarità di praticare il rito Schroeder. Al termine della tornata, un'agape fraterna, nella casa massonica, è stata offerta dai fratelli bresciani per suggellare l'inizio di una fraterna e continua cooperazione.
Dagli States il Fratello Samir Bichara ospite della Massoneria piemontese. Prima tappa, la Loggia di Macello intitolata ai Cavalieri di San Giovanni
In visita in Italia
Alla fine di gennaio, il Fratello Samir Bichara, della Gran Loggia del Massachusetts, è giunto in Italia, e ha visitato due logge del Piemonte, grazie all'organizzazione del Presidente circoscrizionale di Piemonte-Valle d'Aosta, Renato Lavarini. Il 23 gennaio, il Fratello Bichara è stato ospitato dalla Loggia Cavalieri di San Giovanni (1389) di Macello, comune a pochi chilometri da Pinerolo, accompagnato dal Fratello Luigino Trifirò della Osiride (1271) di Torino. Samir appartiene a una delle più antiche logge degli Stati Uniti, 'The Massachusetts Lodge' di Boston costituita nel 1770, e nel 2012 è salito agli onori delle cronache massoniche statunitensi per essere il primo brasiliano che ne ha occupato il ruolo di maestro venerabile. Il Fratello Bichara è nato infatti a Barra do Pirai, città nello Stato di Rio de Janeiro, ma dal 1998 vive e lavora negli States. La tornata rituale di benvenuto, condotta dal Maestro Venerabile Giuseppe Barreca, si è svolta nella sede della Loggia Cavalieri di San Giovanni che, dal novembre scorso, si riunisce nei sontuosi locali settecenteschi del Castello dei Marchesi di Romagnano a Virle Piemonte, piccolo borgo medioevale a circa venti chilometri da Torino. Prima dell'apertura dei lavori il Fratello Bichara ha visitato, accompagnato dal Fratello Massimo M. Brighenti, alcuni locali affrescati del Castello, tra cui il meraviglioso 'Salone dei Piatti', curiosa e rara testimonianza decorativa caratterizzata da ceramiche di straordinario valore. Hanno preso parte alla tornata l'Oratore del Collegio Circoscrizionale di Piemonte-Valle d'Aosta, Paolo Accusani, che ha portato i saluti del Presidente Lavarini, il Fratello Dario Seglie, decano dei maestri venerabili della Loggia Mario Savorgnan d'Osoppo (587) di Pinerolo, con il Fratello Pedro Ricchiardi della stessa Officina, e i Fratelli Daniel Hartley, della Camillo Cavour (16) di Torino, Mario Perino e Paolo Baldini della Felice Govean (1428), sempre del capoluogo piemontese. Presenti pure due fratelli di una loggia milanese, Max Cordara e Cosimo de Falco della Tito Ceccherini (842), e molti altri ancora. Nei giorni successivi il Fratello Samir Bichara si è recato in visita alla Loggia Madre Ausonia 11 di Torino.
Alla fine di gennaio, il Fratello Samir Bichara, della Gran Loggia del Massachusetts, è giunto in Italia, e ha visitato due logge del Piemonte, grazie all'organizzazione del Presidente circoscrizionale di Piemonte-Valle d'Aosta, Renato Lavarini. Il 23 gennaio, il Fratello Bichara è stato ospitato dalla Loggia Cavalieri di San Giovanni (1389) di Macello, comune a pochi chilometri da Pinerolo, accompagnato dal Fratello Luigino Trifirò della Osiride (1271) di Torino. Samir appartiene a una delle più antiche logge degli Stati Uniti, 'The Massachusetts Lodge' di Boston costituita nel 1770, e nel 2012 è salito agli onori delle cronache massoniche statunitensi per essere il primo brasiliano che ne ha occupato il ruolo di maestro venerabile. Il Fratello Bichara è nato infatti a Barra do Pirai, città nello Stato di Rio de Janeiro, ma dal 1998 vive e lavora negli States. La tornata rituale di benvenuto, condotta dal Maestro Venerabile Giuseppe Barreca, si è svolta nella sede della Loggia Cavalieri di San Giovanni che, dal novembre scorso, si riunisce nei sontuosi locali settecenteschi del Castello dei Marchesi di Romagnano a Virle Piemonte, piccolo borgo medioevale a circa venti chilometri da Torino. Prima dell'apertura dei lavori il Fratello Bichara ha visitato, accompagnato dal Fratello Massimo M. Brighenti, alcuni locali affrescati del Castello, tra cui il meraviglioso 'Salone dei Piatti', curiosa e rara testimonianza decorativa caratterizzata da ceramiche di straordinario valore. Hanno preso parte alla tornata l'Oratore del Collegio Circoscrizionale di Piemonte-Valle d'Aosta, Paolo Accusani, che ha portato i saluti del Presidente Lavarini, il Fratello Dario Seglie, decano dei maestri venerabili della Loggia Mario Savorgnan d'Osoppo (587) di Pinerolo, con il Fratello Pedro Ricchiardi della stessa Officina, e i Fratelli Daniel Hartley, della Camillo Cavour (16) di Torino, Mario Perino e Paolo Baldini della Felice Govean (1428), sempre del capoluogo piemontese. Presenti pure due fratelli di una loggia milanese, Max Cordara e Cosimo de Falco della Tito Ceccherini (842), e molti altri ancora. Nei giorni successivi il Fratello Samir Bichara si è recato in visita alla Loggia Madre Ausonia 11 di Torino.
Loggia Rhegion si unisce alle 'Burns suppers' in onore del Bardo Scozzese
Reggio Calabria
Il 25 gennaio 1759 nasceva in Scozia, ad Alloway, Robert Burns, massone e poeta. Il 'Bardo Scozzese', così è conosciuto, morì nel 1796 ad appena 37 anni. Ebbe una vita breve ma intensa e ogni anno la sua nazione lo ricorda nell'anniversario della nascita, con le famose Burns suppers, le "cene di Burns", durante le quali recite, canzoni e discorsi ricordano colui che ha aiutato a mettere per iscritto l'identità della Scozia. Anche la Loggia Rhegion (1101) di Reggio Calabria, guidata dal Maestro Venerabile Enzo Cavallaro e con gli ex Maestri Venerabili Arturo Occhiuto ed Ettore Scuderi, nello stesso giorno, si è unita in spirito al popolo scozzese con un'agape fraterna. Il menù, tipicamente 'scottish', ha contemplato gallette di patate e salmone, minestra d'orzo, cosciotto d'agnello, dundee cake e scotch whisky. Al Primo Sorvegliante Tonino Nocera è stato affidato il compito di tracciare una Tavola sul Fratello Robert Burns.Curiosità per Liberi Muratori e non solo: con grande orgoglio dei Massoni di Scozia, la composizione di Robert Burns A Man's a Man for a' That (Per tutto questo e tutto quello, tradotta in italiano dal fratello Carlo Gentile) è stata cantata come inno all'apertura ufficiale del nuovo Parlamento scozzese nel 1999. Il testo rientra nell'ambito della cosiddetta 'poesia muratoria'.
Il 25 gennaio 1759 nasceva in Scozia, ad Alloway, Robert Burns, massone e poeta. Il 'Bardo Scozzese', così è conosciuto, morì nel 1796 ad appena 37 anni. Ebbe una vita breve ma intensa e ogni anno la sua nazione lo ricorda nell'anniversario della nascita, con le famose Burns suppers, le "cene di Burns", durante le quali recite, canzoni e discorsi ricordano colui che ha aiutato a mettere per iscritto l'identità della Scozia. Anche la Loggia Rhegion (1101) di Reggio Calabria, guidata dal Maestro Venerabile Enzo Cavallaro e con gli ex Maestri Venerabili Arturo Occhiuto ed Ettore Scuderi, nello stesso giorno, si è unita in spirito al popolo scozzese con un'agape fraterna. Il menù, tipicamente 'scottish', ha contemplato gallette di patate e salmone, minestra d'orzo, cosciotto d'agnello, dundee cake e scotch whisky. Al Primo Sorvegliante Tonino Nocera è stato affidato il compito di tracciare una Tavola sul Fratello Robert Burns.Curiosità per Liberi Muratori e non solo: con grande orgoglio dei Massoni di Scozia, la composizione di Robert Burns A Man's a Man for a' That (Per tutto questo e tutto quello, tradotta in italiano dal fratello Carlo Gentile) è stata cantata come inno all'apertura ufficiale del nuovo Parlamento scozzese nel 1999. Il testo rientra nell'ambito della cosiddetta 'poesia muratoria'.
Louis Nero e il viaggio esoterico della Commedia dal 21 febbraio per una settimana a Roma
"Il Mistero di Dante" in anteprima alla Casa Massonica di Ancona
Dalla tradizione orale che tramanda il sapere da bocca a orecchio, alla scrittura, fino a oggi, all'arte cinematografica. Dante Alighieri ha la forza, con la sua Commedia, di attraversare non solo tempo e spazio ma di rinnovare e rinvigorire il suo messaggio, in particolare di lanciare significati affascinanti e profondi, anche quello che purtroppo non si studia a scuola. Ed è quanto ha voluto rappresentare il regista Louis Nero nel suo film "Il Mistero di Dante", in questi giorni nelle sale italiane - con la magistrale interpretazione dell'attore premio Oscar Murray Abraham - e proiettato il 6 febbraio in anteprima presso la Casa Massonica di Ancona. L'evento è stato organizzato dalla Loggia Faiani (1087) di Osimo, in collaborazione con la Loggia Helvia Recina (739) di Macerata e il patrocinio del Collegio circoscrizionale delle Marche. Insieme a più di 100 Fratelli di tutta la regione, anche il regista, autore pure della sceneggiatura, che ha parlato dell'ispirazione esoterica e del messaggio contenuti nel suo film. "Il Mistero di Dante" è un film documento nato dalla ricerca e dal confronto del regista con molti esperti di storia ed esoterismo, per individuare la via iniziatica del sommo poeta che sta alla base del suo viaggio. "Un mistero - ha detto Louis Nero - che non ho mai compreso appieno e non ho mai terminato di studiare". Venerdì 21 febbraio alle ore 20,30 e 22,30 incontro dibattito a Roma al Cinema Film Studio di via degli Orti d'Alibert 1/c a Trastevere e proiezione del film, che resterà in programmazione per una settimana. (h. 18:30, 20:30 e 22:30).
La cronaca integrale di Luca Guazzati sarà pubblicata sul prossimo numero della nostra rivista Erasmo
Dalla tradizione orale che tramanda il sapere da bocca a orecchio, alla scrittura, fino a oggi, all'arte cinematografica. Dante Alighieri ha la forza, con la sua Commedia, di attraversare non solo tempo e spazio ma di rinnovare e rinvigorire il suo messaggio, in particolare di lanciare significati affascinanti e profondi, anche quello che purtroppo non si studia a scuola. Ed è quanto ha voluto rappresentare il regista Louis Nero nel suo film "Il Mistero di Dante", in questi giorni nelle sale italiane - con la magistrale interpretazione dell'attore premio Oscar Murray Abraham - e proiettato il 6 febbraio in anteprima presso la Casa Massonica di Ancona. L'evento è stato organizzato dalla Loggia Faiani (1087) di Osimo, in collaborazione con la Loggia Helvia Recina (739) di Macerata e il patrocinio del Collegio circoscrizionale delle Marche. Insieme a più di 100 Fratelli di tutta la regione, anche il regista, autore pure della sceneggiatura, che ha parlato dell'ispirazione esoterica e del messaggio contenuti nel suo film. "Il Mistero di Dante" è un film documento nato dalla ricerca e dal confronto del regista con molti esperti di storia ed esoterismo, per individuare la via iniziatica del sommo poeta che sta alla base del suo viaggio. "Un mistero - ha detto Louis Nero - che non ho mai compreso appieno e non ho mai terminato di studiare". Venerdì 21 febbraio alle ore 20,30 e 22,30 incontro dibattito a Roma al Cinema Film Studio di via degli Orti d'Alibert 1/c a Trastevere e proiezione del film, che resterà in programmazione per una settimana. (h. 18:30, 20:30 e 22:30).
La cronaca integrale di Luca Guazzati sarà pubblicata sul prossimo numero della nostra rivista Erasmo
Nasce la nuova loggia Quatuor Coronati, la sesta in Italia
Cerimonia il 15 febbraio a Napoli
Il 15 febbraio nasce a Napoli una nuova loggia. A innalzare le colonne è la Quatuor Coronati (1459), la sesta con questa denominazione in Italia. Altre omonime officine sono operative a Perugia, Firenze, Rende, Cagliari e Brunate. Il loro nome rende omaggio a Sinforiano, Claudio, Castorio e Nicostrato, i quattro marmoriani della Pannonia, che secondo la tradizione,sarebbero stati messi a morte sotto Diocleziano per non aver voluto scolpire l'immagine di un dio pagano. Nel medioevo divennero patroni dei muratori, degli scalpellini, delle corporazioni edili e perciò molto cari alla Massoneria: la Loggia di ricerca Quatuor Coronati di Londra, ad esempio, tiene il suo festival annuale l'8 novembre, giorno della loro ricorrenza.
Il 15 febbraio nasce a Napoli una nuova loggia. A innalzare le colonne è la Quatuor Coronati (1459), la sesta con questa denominazione in Italia. Altre omonime officine sono operative a Perugia, Firenze, Rende, Cagliari e Brunate. Il loro nome rende omaggio a Sinforiano, Claudio, Castorio e Nicostrato, i quattro marmoriani della Pannonia, che secondo la tradizione,sarebbero stati messi a morte sotto Diocleziano per non aver voluto scolpire l'immagine di un dio pagano. Nel medioevo divennero patroni dei muratori, degli scalpellini, delle corporazioni edili e perciò molto cari alla Massoneria: la Loggia di ricerca Quatuor Coronati di Londra, ad esempio, tiene il suo festival annuale l'8 novembre, giorno della loro ricorrenza.
Il 17 febbraio a Roma in Campo de' Fiori appuntamento nel nome di Giordano Bruno. Cerimonia convegno su "Laicità e diritti"
Anniversari
Anche quest'anno l'Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno" in collaborazione con Roma Capitale ricorderà il 17 febbraio pomeriggio a Campo dei Fiori a Roma, il grande filosofo di Nola con il convegno "Nel nome di Giordano Bruno, laicità e diritti". Né dogmi, né padroni è il motto dei liberi pensatori in tutto il mondo. Ed è l'impegno etico-politico-sociale per la realizzazione della civile convivenza democratica che sarà al centro dell'incontro che si terrà a cielo aperto sotto la statua di Giordano Bruno a partire dalle 16,45. Il convegno, che ha il patrocinio del sindaco di Roma Ignazio Marino e del Centro internazionale di studi bruniani Giovanni Aquilecchia, inizierà dopo la cerimonia di deposizione delle corone d'alloro. All'evento partecipa anche la banda musicale di Roma Capitale. Tra i relatori Maria Mantello, Franco Ferrarotti, Gianni Ferrara, Alessandro Cecchi Paone. Presenta la scrittrice Antonella Cristofaro. Partecipa anche il Centro studi Enrico Maria Salerno.
Anche quest'anno l'Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno" in collaborazione con Roma Capitale ricorderà il 17 febbraio pomeriggio a Campo dei Fiori a Roma, il grande filosofo di Nola con il convegno "Nel nome di Giordano Bruno, laicità e diritti". Né dogmi, né padroni è il motto dei liberi pensatori in tutto il mondo. Ed è l'impegno etico-politico-sociale per la realizzazione della civile convivenza democratica che sarà al centro dell'incontro che si terrà a cielo aperto sotto la statua di Giordano Bruno a partire dalle 16,45. Il convegno, che ha il patrocinio del sindaco di Roma Ignazio Marino e del Centro internazionale di studi bruniani Giovanni Aquilecchia, inizierà dopo la cerimonia di deposizione delle corone d'alloro. All'evento partecipa anche la banda musicale di Roma Capitale. Tra i relatori Maria Mantello, Franco Ferrarotti, Gianni Ferrara, Alessandro Cecchi Paone. Presenta la scrittrice Antonella Cristofaro. Partecipa anche il Centro studi Enrico Maria Salerno.
Seconda lezione del prof. Fabbri agli studenti dei Licei di Montefiascone
Massoneria dall'Unità d'Italia al Fascismo
L'Aula Magna dei Licei, classico e scientifico, di Montefiascone ospiterà il 20 febbraio, alle ore 11, la seconda lezione di Fabio Marco Fabbri, dell'Università La Sapienza di Roma, sulla storia della Massoneria in Italia. Il docente approfondirà il ruolo dei Liberi Muratori e dell'Istituzione massonica nel periodo dall'Unità d'Italia al Fascismo attraverso un confronto tra i principi sociali e culturali massonici, accolti dai governi postunitari; si soffermerà poi sulla valenza dell'ideale triangolo politico, culturale e sociale formato dai Fratelli Francesco Crispi, Giosuè Carducci e Adriano Lemmi, Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia. Fabbri, oltre a percorrere il parallelismo esistente tra i governi italiani e le Gran Maestranze dell'epoca, traccerà i profili dei complessi rapporti intercorsi tra Chiesa e Massoneria, evidenziando, come sottolineava Ernesto Nathan, la profonda differenza tra cattolicesimo e clericalismo. La repressione fascista sulla Massoneria e l'attentato Zaniboni a Mussolini segnerà la parte finale della lezione di Fabbri che consentirà di definire un aspetto sociale della storia d'Italia minimizzato o, addirittura, taciuto.
L'Aula Magna dei Licei, classico e scientifico, di Montefiascone ospiterà il 20 febbraio, alle ore 11, la seconda lezione di Fabio Marco Fabbri, dell'Università La Sapienza di Roma, sulla storia della Massoneria in Italia. Il docente approfondirà il ruolo dei Liberi Muratori e dell'Istituzione massonica nel periodo dall'Unità d'Italia al Fascismo attraverso un confronto tra i principi sociali e culturali massonici, accolti dai governi postunitari; si soffermerà poi sulla valenza dell'ideale triangolo politico, culturale e sociale formato dai Fratelli Francesco Crispi, Giosuè Carducci e Adriano Lemmi, Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia. Fabbri, oltre a percorrere il parallelismo esistente tra i governi italiani e le Gran Maestranze dell'epoca, traccerà i profili dei complessi rapporti intercorsi tra Chiesa e Massoneria, evidenziando, come sottolineava Ernesto Nathan, la profonda differenza tra cattolicesimo e clericalismo. La repressione fascista sulla Massoneria e l'attentato Zaniboni a Mussolini segnerà la parte finale della lezione di Fabbri che consentirà di definire un aspetto sociale della storia d'Italia minimizzato o, addirittura, taciuto.
Concerto della memoria alla loggia Pitagora - Ventinove Agosto, interverrà l'ex Gran Maestro della Gran Loggia Svizzera Alpina
Tavola musicale il 28 febbraio a Palmi
Concerto della Memoria il 28 febbraio a Palmi (via F. Cilea,2). L'evento, organizzato dalla loggia Pitagora -Ventinove Agosto (1168) avrà luogo alle 19,30 nella casa massonica locale, dove il fratello Maurizio Piscitelli ricorderà con una tavola musicale la Shoah e tutti gli altri orrori di cui si è macchiata l'umanità nel corso della storia. La riflessione sul tema della giornata della memoria e sull'olocausto sarà affidata all'ex Gran Maestro della Gran Loggia Svizzera Alpina Alberto Menace, che nel corso della stessa serata riceverà la nomina di membro onorario dell'officina. Sull'invito una citazione di Italo Calvino: "Forse non farò cose importanti, ma la storia è fatta di piccoli gesti anonimi, forse domani morirò, magari prima di quel tedesco, ma tutte le cose che farò prima di morire e la mia morte stessa saranno pezzetti di storia, e tutti i pensieri che sto facendo adesso influiscono sulla mia storia di domani, sulla storia di domani del genere umano".
Concerto della Memoria il 28 febbraio a Palmi (via F. Cilea,2). L'evento, organizzato dalla loggia Pitagora -Ventinove Agosto (1168) avrà luogo alle 19,30 nella casa massonica locale, dove il fratello Maurizio Piscitelli ricorderà con una tavola musicale la Shoah e tutti gli altri orrori di cui si è macchiata l'umanità nel corso della storia. La riflessione sul tema della giornata della memoria e sull'olocausto sarà affidata all'ex Gran Maestro della Gran Loggia Svizzera Alpina Alberto Menace, che nel corso della stessa serata riceverà la nomina di membro onorario dell'officina. Sull'invito una citazione di Italo Calvino: "Forse non farò cose importanti, ma la storia è fatta di piccoli gesti anonimi, forse domani morirò, magari prima di quel tedesco, ma tutte le cose che farò prima di morire e la mia morte stessa saranno pezzetti di storia, e tutti i pensieri che sto facendo adesso influiscono sulla mia storia di domani, sulla storia di domani del genere umano".
Arriva la "paleodieta", a tavola come milioni di anni fa
"Settimana del cuore"
Arriva la "paleodieta" e si torna a tavola come milioni di anni fa. A riscoprire e riproporre l'ipotetico modello alimentare delle popolazioni umane vissute nel periodo precedente alla scoperta dell'agricoltura, avvenuta 10 mila anni fa, un'equipe di medici, nel corso di un incontro che si tiene il 15 febbraio alle 11,30 nell'aula magna dell'Istituto statale Achille Boroli di Novara nell'ambito della Settimana del cuore, sotto l'alto patronato della presidenza della Repubblica. Intervengono Angelo Sante Bongo, direttore di Cardiologia II, e vicedirettore del Dipartimento di Malattie cardiovascolari, Ospedale Maggiore di Novara, e consigliere nazionale dell'Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri; Federico D'Andrea, presidente dell'Ordine dei Medici di Novara e provincia, specialista in scienza dell'alimentazione e dietetica; Franco Aina , specialista in cardiologia e in medicina dello sport, già direttore di Cardiologia Riabilitativa, Ospedale Maggiore di Novara.
Arriva la "paleodieta" e si torna a tavola come milioni di anni fa. A riscoprire e riproporre l'ipotetico modello alimentare delle popolazioni umane vissute nel periodo precedente alla scoperta dell'agricoltura, avvenuta 10 mila anni fa, un'equipe di medici, nel corso di un incontro che si tiene il 15 febbraio alle 11,30 nell'aula magna dell'Istituto statale Achille Boroli di Novara nell'ambito della Settimana del cuore, sotto l'alto patronato della presidenza della Repubblica. Intervengono Angelo Sante Bongo, direttore di Cardiologia II, e vicedirettore del Dipartimento di Malattie cardiovascolari, Ospedale Maggiore di Novara, e consigliere nazionale dell'Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri; Federico D'Andrea, presidente dell'Ordine dei Medici di Novara e provincia, specialista in scienza dell'alimentazione e dietetica; Franco Aina , specialista in cardiologia e in medicina dello sport, già direttore di Cardiologia Riabilitativa, Ospedale Maggiore di Novara.
A Cagliari si festeggia il carnevale all'insegna della solidarietà. Nuova iniziativa benefica del Mediterranean Oasis Shrine
Dalla parte giusta
Gli Shriners cagliaritani mobilitano tutti i massoni isolani - e non solo - a partecipare il 1° marzo a Cagliari a una Festa di Carnevale in maschera che sarà soprattutto occasione di impegno verso chi soffre. L'obiettivo del Mediterranean Oasis Shrine del capoluogo isolano è quella di raggiungere il 50% di risorse mancanti all'acquisto di un macchinario medico per la cura dei bambini gravemente ustionati che sarà devoluto al Reparto di Chirurgia Pediatrica dell'Ospedale SS. Trinità di Cagliari. Con l'iniziativa del 30 novembre, sempre a Cagliari, gli organizzatori non hanno raggiunto in pieno il traguardo e ci riprovano chiamando a raccolta quanti più Fratelli, con parenti e amici, vogliano passare una serata di svago con la certezza di aver trascorso il proprio tempo per qualcosa di importante. La Festa in maschera in programma sabato 1° marzo si terrà alle ore 21:30 in un locale privato che i responsabili del Mediterranean Oasis Shrine hanno intitolato per l'occasione 'Alla Corte di Shahalazàr', la mitica principessa delle Mille e una notte. Il locale è situato a Cagliari nei pressi dell'ingresso del Parco di Molentargius. Durante la serata ci sarà l'estrazione di biglietti vincenti della Lotteria di Carnevale, con bellissimi premi offerti da generosi Fratelli. Il costo di ingresso (aperto al pubblico) è di 10 euro.
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Info e acquisto biglietti
Gli Shriners cagliaritani mobilitano tutti i massoni isolani - e non solo - a partecipare il 1° marzo a Cagliari a una Festa di Carnevale in maschera che sarà soprattutto occasione di impegno verso chi soffre. L'obiettivo del Mediterranean Oasis Shrine del capoluogo isolano è quella di raggiungere il 50% di risorse mancanti all'acquisto di un macchinario medico per la cura dei bambini gravemente ustionati che sarà devoluto al Reparto di Chirurgia Pediatrica dell'Ospedale SS. Trinità di Cagliari. Con l'iniziativa del 30 novembre, sempre a Cagliari, gli organizzatori non hanno raggiunto in pieno il traguardo e ci riprovano chiamando a raccolta quanti più Fratelli, con parenti e amici, vogliano passare una serata di svago con la certezza di aver trascorso il proprio tempo per qualcosa di importante. La Festa in maschera in programma sabato 1° marzo si terrà alle ore 21:30 in un locale privato che i responsabili del Mediterranean Oasis Shrine hanno intitolato per l'occasione 'Alla Corte di Shahalazàr', la mitica principessa delle Mille e una notte. Il locale è situato a Cagliari nei pressi dell'ingresso del Parco di Molentargius. Durante la serata ci sarà l'estrazione di biglietti vincenti della Lotteria di Carnevale, con bellissimi premi offerti da generosi Fratelli. Il costo di ingresso (aperto al pubblico) è di 10 euro.
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Cinque domeniche sera di musica a "piedi nudi"
Appuntamento a Roma fino al 30 marzo
Continuano al Teatro Lo Spazio di Roma le serate di musica a tema curate dall'agenzia Carta da Musica: spettacoli acustici, fatti di parole e note, voci recitanti e sussurri che vogliono rendere omaggio ad alcuni grandi miti della cultura popolare contemporanea. Il secondo appuntamento vedrà esibirsi Mimmo Cavallaro, indiscusso leader del movimento popolare che sta montando in Calabria negli ultimi anni, ma anche e soprattutto etnomusicologo e grande studioso della tradizione contadina della sua regione. Per anni ha seguito le tracce della tradizione orale popolare registrando le voci degli "anziani" in giro per i piccoli e suggestivi paesini della Calabria. Nel suo progetto "Sacro et Profano" (che è anche un doppio Cd in uscita per Cni) , Cavallaro raccoglie e reinterpreta, con tutta la cura possibile per la tradizione ma allo stesso tempo con grande spirito innovativo e moderno, una serie di brani della tradizione popolare, focalizzando la sua attenzione su brani di matrice Sacra, legati cioè alle principali ricorrenze religiose, ed anche sulle affascinanti canzoni di amore, partenza, sdegno ed episodi di vita quotidiana legati al mondo del lavoro con i drammi e le problematiche che da esso derivano, racchiusi poi nel capitolo "Profano". Il suo è un lavoro antologico di grande valore culturale ed allo stesso tempo di enorme impatto e fascino che dal vivo trova la sua massima espressione. Un viaggio nel tempo e nello spazio. Nei suggestivi eventi di presentazione del progetto "Sacro et Profano", Mimmo Cavallaro è affiancato da due importanti: Francesco Loccisano, musicista, arrangiatore e strumentista, considerato oggi come il più importante chitarrista battente al mondo e Andrea Simonetta, chitarrista raffinatissimo, nonché colonna portante dei Taranproject, la band che sta spopolando al sud Italia nella sua reinterpretazione in chiave moderna della musica popolare calabrese, band della quale tra l'altro Cavallaro è il leader.
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Continuano al Teatro Lo Spazio di Roma le serate di musica a tema curate dall'agenzia Carta da Musica: spettacoli acustici, fatti di parole e note, voci recitanti e sussurri che vogliono rendere omaggio ad alcuni grandi miti della cultura popolare contemporanea. Il secondo appuntamento vedrà esibirsi Mimmo Cavallaro, indiscusso leader del movimento popolare che sta montando in Calabria negli ultimi anni, ma anche e soprattutto etnomusicologo e grande studioso della tradizione contadina della sua regione. Per anni ha seguito le tracce della tradizione orale popolare registrando le voci degli "anziani" in giro per i piccoli e suggestivi paesini della Calabria. Nel suo progetto "Sacro et Profano" (che è anche un doppio Cd in uscita per Cni) , Cavallaro raccoglie e reinterpreta, con tutta la cura possibile per la tradizione ma allo stesso tempo con grande spirito innovativo e moderno, una serie di brani della tradizione popolare, focalizzando la sua attenzione su brani di matrice Sacra, legati cioè alle principali ricorrenze religiose, ed anche sulle affascinanti canzoni di amore, partenza, sdegno ed episodi di vita quotidiana legati al mondo del lavoro con i drammi e le problematiche che da esso derivano, racchiusi poi nel capitolo "Profano". Il suo è un lavoro antologico di grande valore culturale ed allo stesso tempo di enorme impatto e fascino che dal vivo trova la sua massima espressione. Un viaggio nel tempo e nello spazio. Nei suggestivi eventi di presentazione del progetto "Sacro et Profano", Mimmo Cavallaro è affiancato da due importanti: Francesco Loccisano, musicista, arrangiatore e strumentista, considerato oggi come il più importante chitarrista battente al mondo e Andrea Simonetta, chitarrista raffinatissimo, nonché colonna portante dei Taranproject, la band che sta spopolando al sud Italia nella sua reinterpretazione in chiave moderna della musica popolare calabrese, band della quale tra l'altro Cavallaro è il leader.
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"99 storie sorprendenti di Liberi Muratori" di Lino Sacchi
Sullo scaffale
Nei suoi tre secoli di vita la Massoneria ha mostrato una molteplicità di facce. Libero pensiero, globalismo, pacifismo e anticlericalismo hanno convissuto con un diffuso "penchant" esoterico. I 99 massoni presentati nel volume "99 storie sorprendenti di Liberi Muratori", edito dall'Età dell'Acquario, collana Tradizioni, ampliano e arricchiscono, con una ventina di nuovi medaglioni, la galleria di personaggi costruita da Sacchi in altri due libri, ormai introvabili. Si tratta di personaggi raramente banali, ognuno dei quali ha una storia per qualche aspetto sorprendente, tutta da scoprire. Nella galleria di ritratti il primo è quello seicentesco di Elias Ashmole, alchimista e artigliere, dopo di che - da Goethe a Mozart, da Robespierre a Wilde, a Casanova per fare solo alcuni nomi - si susseguono maghi, filosofi, esploratori, soldati, politici, poeti, scienziati e molti gli uomini del Risorgimento e del cinquantennio post-unitario italiano. In questi ritratti - che, nelle parole di Lino Sacchi, "in un certo senso sono qualcosa di meno che biografie e qualcosa di più" - i personaggi rivivono in una chiave inedita e sotto una luce insolita, che non mancherà di incuriosire chi ha verso la massoneria un interesse anche solo di tipo culturale. Sacchi, professore ordinario a Torino, è autore anche della "Massoneria per principianti", di "Miti della massoneria" e dello "Zibaldino Massonico".
Nei suoi tre secoli di vita la Massoneria ha mostrato una molteplicità di facce. Libero pensiero, globalismo, pacifismo e anticlericalismo hanno convissuto con un diffuso "penchant" esoterico. I 99 massoni presentati nel volume "99 storie sorprendenti di Liberi Muratori", edito dall'Età dell'Acquario, collana Tradizioni, ampliano e arricchiscono, con una ventina di nuovi medaglioni, la galleria di personaggi costruita da Sacchi in altri due libri, ormai introvabili. Si tratta di personaggi raramente banali, ognuno dei quali ha una storia per qualche aspetto sorprendente, tutta da scoprire. Nella galleria di ritratti il primo è quello seicentesco di Elias Ashmole, alchimista e artigliere, dopo di che - da Goethe a Mozart, da Robespierre a Wilde, a Casanova per fare solo alcuni nomi - si susseguono maghi, filosofi, esploratori, soldati, politici, poeti, scienziati e molti gli uomini del Risorgimento e del cinquantennio post-unitario italiano. In questi ritratti - che, nelle parole di Lino Sacchi, "in un certo senso sono qualcosa di meno che biografie e qualcosa di più" - i personaggi rivivono in una chiave inedita e sotto una luce insolita, che non mancherà di incuriosire chi ha verso la massoneria un interesse anche solo di tipo culturale. Sacchi, professore ordinario a Torino, è autore anche della "Massoneria per principianti", di "Miti della massoneria" e dello "Zibaldino Massonico".
Rassegna Stampa GOI
Roma, 13 febbraio 2014 (Corriere della Sera)
Castelli, mura del Seicento e monumenti. Il patrimonio italiano si sta sbriciolando
Napoli, 13 febbraio 2014 (Il Mattino)
L'ultima beffa del principe stregone. "Anticipò la scienza di cento anni"
Ancona, 13 febbraio 2014 (Corriere Adriatico)
In anteprima nazionale ad Ancona "Il Mistero di Dante"
Roma, 12 febbraio 2014 (La Repubblica)
Molte tasse, tante auto e pochi libri ecco l'Italia del disagio economico
Napoli, 12 febbraio 2014 (Il Mattino)
Come trovare il migliore dei mondi possibili
Napoli, 11 febbraio 2014 (Il Mattino)
La giraffa sacrificata a una vita senza qualità
Milano, 10 febbraio 2014 (Corriere della Sera)
Siate filosofi, cercate voi stessi
Napoli, 10 febbraio 2014 (Il Mattino)
La democrazia ai tempi dell'antipolitica
Roma, 10 febbraio 2014 (La Repubblica)
L'ingiustizia culturale
giovedì 13 febbraio 2014
Grande Oriente celebra ricorrenza della Repubblica Romana e festeggia i 92 anni del Gran Maestro onorario Enzio Volli
9 febbraio cerimonia sul Monte Gianicolo
Il Grande Oriente d'Italia celebra la ricorrenza della Repubblica Romana del 9 febbraio 1849, a difesa della quale si immolò la miglior gioventù di Italia, in gran parte formata da Liberi Muratori. Quel giorno, in una Roma accerchiata dalle truppe francesi, che volevano restaurare lo Stato Pontificio, mentre tuonava il cannone, i legislatori repubblicani seppero redigere ed approvare una Costituzione, ancor oggi modello irrealizzato da perseguire, interprete di un pensiero collettivo di un'epoca nuova, che avrebbe bandito i privilegi, la sopraffazione di classe, le lotte di egoismi e particolarismi per realizzare l'integrazione piena dell'Uomo nella società, del cittadino nella Patria e della Patria nell'Umanità: incarnazione più completa e piena della coscienza nazionale. Un modello ancor oggi insuperato, nonostante la nostra Carta Costituzionale risulti influenzata dai principi di quella del 1849, espressamente richiamati nei lavori preparatori. Il 9 febbraio, alle ore 10, si terrà una cerimonia sul Monte Gianicolo, presso il Sacrario dei Caduti per la Repubblica Romana, alla quale parteciperanno le Logge capitoline e le massime autorità del Collegio circoscrizionale del Lazio con le rispettive insegne, e il Grande Oriente nazionale con il proprio labaro, scortato dal Gran Segretario Aggiunto Gabriele Brenca. Al termine della commemorazione, è prevista una visita guidata presso il museo multimediale della Repubblica Romana e della Memoria Garibaldina di Porta San Pancrazio che, a seguito dell'ampio intervento di recupero e valorizzazione realizzato per il 150esimo dell'Unità d'Italia, è entrato a far parte del Sistema Musei Civici di Roma Capitale. Nello stesso giorno, non a caso, i Liberi Muratori del Grande Oriente d'Italia festeggiano i 92 anni del loro Gran Maestro Onorario, Enzio Volli, entrato nella storia dalla porta principale, quale interprete delle virtù repubblicane, dei valori della Massoneria, grande giurista, scevro da egoismi e protagonismi, augurandogli, con il loro affetto riconoscente, ogni bene possibile.
Per ulteriori informazioni www.grandeoriente.it
Il Grande Oriente d'Italia celebra la ricorrenza della Repubblica Romana del 9 febbraio 1849, a difesa della quale si immolò la miglior gioventù di Italia, in gran parte formata da Liberi Muratori. Quel giorno, in una Roma accerchiata dalle truppe francesi, che volevano restaurare lo Stato Pontificio, mentre tuonava il cannone, i legislatori repubblicani seppero redigere ed approvare una Costituzione, ancor oggi modello irrealizzato da perseguire, interprete di un pensiero collettivo di un'epoca nuova, che avrebbe bandito i privilegi, la sopraffazione di classe, le lotte di egoismi e particolarismi per realizzare l'integrazione piena dell'Uomo nella società, del cittadino nella Patria e della Patria nell'Umanità: incarnazione più completa e piena della coscienza nazionale. Un modello ancor oggi insuperato, nonostante la nostra Carta Costituzionale risulti influenzata dai principi di quella del 1849, espressamente richiamati nei lavori preparatori. Il 9 febbraio, alle ore 10, si terrà una cerimonia sul Monte Gianicolo, presso il Sacrario dei Caduti per la Repubblica Romana, alla quale parteciperanno le Logge capitoline e le massime autorità del Collegio circoscrizionale del Lazio con le rispettive insegne, e il Grande Oriente nazionale con il proprio labaro, scortato dal Gran Segretario Aggiunto Gabriele Brenca. Al termine della commemorazione, è prevista una visita guidata presso il museo multimediale della Repubblica Romana e della Memoria Garibaldina di Porta San Pancrazio che, a seguito dell'ampio intervento di recupero e valorizzazione realizzato per il 150esimo dell'Unità d'Italia, è entrato a far parte del Sistema Musei Civici di Roma Capitale. Nello stesso giorno, non a caso, i Liberi Muratori del Grande Oriente d'Italia festeggiano i 92 anni del loro Gran Maestro Onorario, Enzio Volli, entrato nella storia dalla porta principale, quale interprete delle virtù repubblicane, dei valori della Massoneria, grande giurista, scevro da egoismi e protagonismi, augurandogli, con il loro affetto riconoscente, ogni bene possibile.
Per ulteriori informazioni www.grandeoriente.it
Il Gran Maestro Gustavo Raffi risponde al sindaco di Messina: "Così si rischia di discriminare uomini liberi. Accorinti è l'unico a cui piace giocare alle ombre"
Lettera aperta alla Gazzetta del Sud
"La verità cammina sempre insieme alla franchezza". Lo scrive il Gran Maestro Gustavo Raffi in una lettera aperta alla "Gazzetta del Sud", nella quale replica al sindaco di Messina, Renato Accorinti, sottolineando che dopo aver letto le sue affermazioni e la replica al presidente del collegio dei Maestri Venerabili di Messina, Luigi Raffa, si rende necessario un chiarimento. "Poiché gli uomini del Grande Oriente d'Italia hanno dimostrato sempre volontà di dialogo portando nei fatti e con la loro storia le 'argomentazioni' per le loro tesi, invitando più volte Accorinti a uscire dal qualunquismo, ci sembra che l'unico a cui piace giocare alle ombre sia proprio il sindaco di Messina che - sottolinea Raffi, ricordando l'invito al confronto, caduto nel vuoto e nel silenzio, rivolto al primo cittadino in agosto - non vuole sedersi a un tavolo e parlare con noi dopo averci guardato negli occhi". "Di fronte a una polemica assurda, che rischia di discriminare uomini liberi occorre estrema chiarezza. Delle due l'una: o il sindaco è prevenuto verso la Libera Muratoria e ha pregiudizi insormontabili che gli impediscono di confrontarsi con i massoni, in questo caso ha dei limiti evidenti nel trattare con alcuni dei suoi cittadini, oppure ha un atteggiamento che punta a far sentire i massoni come dei discriminati", osserva il Gran Maestro, ricordando che "l'Europa ha condannato da tempo discriminazioni contro il diritto alla libertà di associazione". "Il Gran Maestro Onorario prof. Santi Fedele e, tra tanti altri, il notaio Silverio Magno e soprattutto il sottoscritto, in qualità di primo Fratello accanto ai Fratelli tutti di Messina, attendono solo di poter chiarire questa vicenda kafkiana - conclude Raffi - Accorinti ci indichi come, dove e quando preferisce farlo. Sono pronto a venire domani stesso in una città che amo e che non discrimina i Massoni perché è abituata al vento del confronto".
Leggi il testo completo della lettera
"La verità cammina sempre insieme alla franchezza". Lo scrive il Gran Maestro Gustavo Raffi in una lettera aperta alla "Gazzetta del Sud", nella quale replica al sindaco di Messina, Renato Accorinti, sottolineando che dopo aver letto le sue affermazioni e la replica al presidente del collegio dei Maestri Venerabili di Messina, Luigi Raffa, si rende necessario un chiarimento. "Poiché gli uomini del Grande Oriente d'Italia hanno dimostrato sempre volontà di dialogo portando nei fatti e con la loro storia le 'argomentazioni' per le loro tesi, invitando più volte Accorinti a uscire dal qualunquismo, ci sembra che l'unico a cui piace giocare alle ombre sia proprio il sindaco di Messina che - sottolinea Raffi, ricordando l'invito al confronto, caduto nel vuoto e nel silenzio, rivolto al primo cittadino in agosto - non vuole sedersi a un tavolo e parlare con noi dopo averci guardato negli occhi". "Di fronte a una polemica assurda, che rischia di discriminare uomini liberi occorre estrema chiarezza. Delle due l'una: o il sindaco è prevenuto verso la Libera Muratoria e ha pregiudizi insormontabili che gli impediscono di confrontarsi con i massoni, in questo caso ha dei limiti evidenti nel trattare con alcuni dei suoi cittadini, oppure ha un atteggiamento che punta a far sentire i massoni come dei discriminati", osserva il Gran Maestro, ricordando che "l'Europa ha condannato da tempo discriminazioni contro il diritto alla libertà di associazione". "Il Gran Maestro Onorario prof. Santi Fedele e, tra tanti altri, il notaio Silverio Magno e soprattutto il sottoscritto, in qualità di primo Fratello accanto ai Fratelli tutti di Messina, attendono solo di poter chiarire questa vicenda kafkiana - conclude Raffi - Accorinti ci indichi come, dove e quando preferisce farlo. Sono pronto a venire domani stesso in una città che amo e che non discrimina i Massoni perché è abituata al vento del confronto".
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A Firenze lunedì cerimonia in memoria di Lando Conti, massone ucciso dalle Br
L'agguato il 10 febbraio 1986
Il 10 febbraio del 1986 veniva assassinato dalle Brigate Rosse a Firenze Lando Conti, sindaco della Città dal 1984 al 1985 e massone. Nel giorno dell'anniversario della sua morte a Firenze, alle ore 9, avrà luogo davanti alla lapide posta sul luogo dell'attentato, via Faentina-Largo Lando Conti, una cerimonia commemorativa alla presenza dei familiari, delle autorità comunali di Firenze e Fiesole e dei Fratelli della loggia a lui intitolata, Lando Conti (884) di Firenze. Conti era stato iniziato nella loggia del Grande Oriente d'Italia Mazzini (62) di Prato nel 1957. E fu proclamato Gran Maestro onorario alla memoria nella Gran Loggia del 2006. "Testimone del suo tempo, democratico esemplare e coerente, Conti - disse in quell'occasione il Gran Maestro Gustavo Raffi- era un cittadino giusto che amava la Patria e la pace, mai indulgente nei confronti di ogni forma di degenerazione politica e morale verso la quale il terrorismo voleva far sprofondare il nostro Paese. Difendere la Repubblica democratica era il suo obiettivo primario mantenendo forte e vivo il legame tra il mondo della politica e delle istituzioni e la società civile. Tutto il suo pensiero e la sua azione politica poggiavano su una profonda concezione etica della vita e della missione cui il cittadino è chiamato; ruotavano intorno ai principi di tolleranza, fede nella ragione, libertà, uguaglianza e fratellanza che gli derivavano dal suo essere un vero Massone".
Il 10 febbraio del 1986 veniva assassinato dalle Brigate Rosse a Firenze Lando Conti, sindaco della Città dal 1984 al 1985 e massone. Nel giorno dell'anniversario della sua morte a Firenze, alle ore 9, avrà luogo davanti alla lapide posta sul luogo dell'attentato, via Faentina-Largo Lando Conti, una cerimonia commemorativa alla presenza dei familiari, delle autorità comunali di Firenze e Fiesole e dei Fratelli della loggia a lui intitolata, Lando Conti (884) di Firenze. Conti era stato iniziato nella loggia del Grande Oriente d'Italia Mazzini (62) di Prato nel 1957. E fu proclamato Gran Maestro onorario alla memoria nella Gran Loggia del 2006. "Testimone del suo tempo, democratico esemplare e coerente, Conti - disse in quell'occasione il Gran Maestro Gustavo Raffi- era un cittadino giusto che amava la Patria e la pace, mai indulgente nei confronti di ogni forma di degenerazione politica e morale verso la quale il terrorismo voleva far sprofondare il nostro Paese. Difendere la Repubblica democratica era il suo obiettivo primario mantenendo forte e vivo il legame tra il mondo della politica e delle istituzioni e la società civile. Tutto il suo pensiero e la sua azione politica poggiavano su una profonda concezione etica della vita e della missione cui il cittadino è chiamato; ruotavano intorno ai principi di tolleranza, fede nella ragione, libertà, uguaglianza e fratellanza che gli derivavano dal suo essere un vero Massone".
E' nata Unità Massonica, alla cerimonia presente il Gran Maestro Raffi ed il Gran Maestro di Albania Caçi
Innalzate le colonne di una nuova loggia massonica ad Orbetello
Tornata di respiro internazionale il 26 gennaio nella casa massonica di Ghirlanda a Massa Marittima, per l'innalzamento delle colonne di una loggia a Orbetello.Si chiama Unità Massonica, porta il numero identificativo 1458, ed è guidata dal maestro venerabile Mario Torzoni. Oltre 100 i fratelli presenti, con il Gran Maestro Gustavo Raffi e il Gran Maestro della Gran Loggia di Albania Elton Caçi che ha portato il saluto della Comunione massonica albanese con la quale il Grande Oriente d'Italia ha strettissimi rapporti essendone il fondatore.L'Oriente di Orbetello comprende un ampio comprensorio territoriale della Maremma che include anche i Comuni di Monte Argentario, Capalbio, Magliano in Toscana, Manciano e Pitigliano. Alla tornata sono state rappresentate 25 logge delle circoscrizioni di Toscana, Piemonte, Emilia Romagna e Lazio, con la partecipazione del Gran Maestro Aggiunto Massimo Bianchi, del Gran Segretario Aggiunto Gianfranco Morrone, del Gran Maestro Onorario Mauro Lastraioli, di Grandi Ufficiali, Garanti d'Amicizia e Consiglieri dell'Ordine. Naturalmente presente il Presidente circoscrizionale toscano Francesco Borgognoni.
Tornata di respiro internazionale il 26 gennaio nella casa massonica di Ghirlanda a Massa Marittima, per l'innalzamento delle colonne di una loggia a Orbetello.Si chiama Unità Massonica, porta il numero identificativo 1458, ed è guidata dal maestro venerabile Mario Torzoni. Oltre 100 i fratelli presenti, con il Gran Maestro Gustavo Raffi e il Gran Maestro della Gran Loggia di Albania Elton Caçi che ha portato il saluto della Comunione massonica albanese con la quale il Grande Oriente d'Italia ha strettissimi rapporti essendone il fondatore.L'Oriente di Orbetello comprende un ampio comprensorio territoriale della Maremma che include anche i Comuni di Monte Argentario, Capalbio, Magliano in Toscana, Manciano e Pitigliano. Alla tornata sono state rappresentate 25 logge delle circoscrizioni di Toscana, Piemonte, Emilia Romagna e Lazio, con la partecipazione del Gran Maestro Aggiunto Massimo Bianchi, del Gran Segretario Aggiunto Gianfranco Morrone, del Gran Maestro Onorario Mauro Lastraioli, di Grandi Ufficiali, Garanti d'Amicizia e Consiglieri dell'Ordine. Naturalmente presente il Presidente circoscrizionale toscano Francesco Borgognoni.
Il suo libro al rogo. Lo scrittore, roba da anni '30 che ha avuto esiti tragici
Caso Augias
Il grande poeta tedesco dell'epoca dei lumi, Heinrich Heine, diceva: "Là dove si bruciano i libri si finisce per bruciare anche gli uomini". Un monito che non servì a evitare i Bücherverbrennungen, i terribili roghi organizzati nel 1933 dai nazisti e concepiti per eliminare "lo spirito non germanico" dalla cultura. Non sarebbe dovuto accadere mai più e invece accade anche oggi. E' finito tra le fiamme il libro "I misteri d'Italia" di Corrado Augias. L'autore del gesto, un presunto grillino, dal quale il leader del Movimento Cinque Stelle ha poi preso le distanze, ne ha anche postato la foto su Facebook, suscitando indignazione ma ottenendo anche molti "mi piace". "Voglio sperare che sia l'atto isolato di uno sconsiderato che non si è reso conto della gravità di quello che stava facendo forse perché è giovane e non sa che negli anni Trenta queste cose sono già avvenute. Con esiti tragici", ha sottolineato lo scrittore esprimendo il desiderio di poter avere un colloquio franco con lui.
Il grande poeta tedesco dell'epoca dei lumi, Heinrich Heine, diceva: "Là dove si bruciano i libri si finisce per bruciare anche gli uomini". Un monito che non servì a evitare i Bücherverbrennungen, i terribili roghi organizzati nel 1933 dai nazisti e concepiti per eliminare "lo spirito non germanico" dalla cultura. Non sarebbe dovuto accadere mai più e invece accade anche oggi. E' finito tra le fiamme il libro "I misteri d'Italia" di Corrado Augias. L'autore del gesto, un presunto grillino, dal quale il leader del Movimento Cinque Stelle ha poi preso le distanze, ne ha anche postato la foto su Facebook, suscitando indignazione ma ottenendo anche molti "mi piace". "Voglio sperare che sia l'atto isolato di uno sconsiderato che non si è reso conto della gravità di quello che stava facendo forse perché è giovane e non sa che negli anni Trenta queste cose sono già avvenute. Con esiti tragici", ha sottolineato lo scrittore esprimendo il desiderio di poter avere un colloquio franco con lui.
Premio nazionale Giorgio Asproni e convegno su "Laicità e sfera pubblica"
Selezionate tre tesi di laurea
La Sala consiliare del Palazzo Regio di Cagliari ospiterà il prossimo 28 febbraio, alle ore 17, la cerimonia di consegna del Premio Nazionale tesi di laurea Giorgio Asproni. La rassegna, alla sua prima edizione, è stata istituita dall'Associazione Culturale Giorgio Asproni (www.associazioneasproni.it), di emanazione massonica e che fa capo alla Loggia cagliaritana Quatuor Coronati (1365). Impegnata da anni nella promozione della cultura legata soprattutto a tematiche storiche, l'associazione, presieduta da Idimo Corte, organizza eventi e convegni, anche nazionali, di carattere divulgativo e di approfondimento scientifico, con la finalità di tramandare l'eredità morale e far conoscere l'attualità politica di Giorgio Asproni, massone dell'Ottocento di cui porta il nome. "Laicità e sfera pubblica" è il titolo del convegno organizzato per la premiazione e al quale interverranno gli storici Anna Maria Isastia dell'università La Sapienza di Roma, Fulvio Conti dell'università di Firenze, Luciano Marrocu, Stefano Pira e Marco Pignotti, tutti dell'università di Cagliari. Nel corso dei lavori saranno premiate tre tesi di laurea. Il primo premio è stato assegnato a Daria Arduini (Università La Sapienza di Roma) per "Anna Franchi, giornalista e scrittice", il secondo a Basilio Fadda (Università Alma Mater Studiorum di Bologna) per "Conquistare la periferia; la fascistizzazione della provincia nuorese tra consenso e opposizione" e il terzo a Valentina Anedda (Università degli studi di Cagliari), per la tesi dal titolo "Stanislao Caboni e Giuseppe Musio: la classe dirigente sarda nel Risorgimento". Ai vincitori sarà consegnata anche una copia dei sette volumi del "Diario politico" di Giorgio Asproni, a cura di Carlino Sole e Tito Orrù, quest'ultimo, insignito dal Gran Maestro Gustavo Raffi dell'onorificenza 'Galileo Galilei".
La Sala consiliare del Palazzo Regio di Cagliari ospiterà il prossimo 28 febbraio, alle ore 17, la cerimonia di consegna del Premio Nazionale tesi di laurea Giorgio Asproni. La rassegna, alla sua prima edizione, è stata istituita dall'Associazione Culturale Giorgio Asproni (www.associazioneasproni.it), di emanazione massonica e che fa capo alla Loggia cagliaritana Quatuor Coronati (1365). Impegnata da anni nella promozione della cultura legata soprattutto a tematiche storiche, l'associazione, presieduta da Idimo Corte, organizza eventi e convegni, anche nazionali, di carattere divulgativo e di approfondimento scientifico, con la finalità di tramandare l'eredità morale e far conoscere l'attualità politica di Giorgio Asproni, massone dell'Ottocento di cui porta il nome. "Laicità e sfera pubblica" è il titolo del convegno organizzato per la premiazione e al quale interverranno gli storici Anna Maria Isastia dell'università La Sapienza di Roma, Fulvio Conti dell'università di Firenze, Luciano Marrocu, Stefano Pira e Marco Pignotti, tutti dell'università di Cagliari. Nel corso dei lavori saranno premiate tre tesi di laurea. Il primo premio è stato assegnato a Daria Arduini (Università La Sapienza di Roma) per "Anna Franchi, giornalista e scrittice", il secondo a Basilio Fadda (Università Alma Mater Studiorum di Bologna) per "Conquistare la periferia; la fascistizzazione della provincia nuorese tra consenso e opposizione" e il terzo a Valentina Anedda (Università degli studi di Cagliari), per la tesi dal titolo "Stanislao Caboni e Giuseppe Musio: la classe dirigente sarda nel Risorgimento". Ai vincitori sarà consegnata anche una copia dei sette volumi del "Diario politico" di Giorgio Asproni, a cura di Carlino Sole e Tito Orrù, quest'ultimo, insignito dal Gran Maestro Gustavo Raffi dell'onorificenza 'Galileo Galilei".
100 anni fa la prima volta di Charlot - La cineteca di Bologna riscopre romanzo inedito
Grandi anniversari
Il 7 febbraio 1914 il personaggio di Charlot appare per la prima volta sul grande schermo, è il Vagabondo ("The tramp") nel cortometraggio "Kid Auto Races at Venice". Nasce così quella che sarebbe diventata la più importante icona della storia del cinema. Icona che oggi compie cent'anni. La Cineteca di Bologna, che da anni lavora al restauro dell'intera filmografia di Charles Chaplin e che nel 2013 ha portato a termine il lungo lavoro di catalogazione e digitalizzazione dell'intero archivio dell'artista, celebrerà nel corso di quest'anno su mandato dell' Association Chaplin, i festeggiamenti ufficiali del centenario. Lungo calendario di appuntamenti, cominciato il 3 febbraio con la distribuzione in sala, su tutto il territorio nazionale, del restauro di "The Gold Rush - La febbre dell'oro", capolavoro realizzato nel 1925 e abbinato, per l'occasione, proprio a "Kid Auto Races at Venice". Sempre in questi giorni, grazie alle Edizioni Cineteca di Bologna che ne curano la prima pubblicazione internazionale e con l'approvazione della famiglia Chaplin, riemerge dall'archivio privato e vede per la prima volta la luce "Footlights" , il romanzo inedito che l'artista scrisse nel 1948 e dal quale verrà tratto nel 1952 il famosissimo film "Limelight-Luci della ribalta".
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Il 7 febbraio 1914 il personaggio di Charlot appare per la prima volta sul grande schermo, è il Vagabondo ("The tramp") nel cortometraggio "Kid Auto Races at Venice". Nasce così quella che sarebbe diventata la più importante icona della storia del cinema. Icona che oggi compie cent'anni. La Cineteca di Bologna, che da anni lavora al restauro dell'intera filmografia di Charles Chaplin e che nel 2013 ha portato a termine il lungo lavoro di catalogazione e digitalizzazione dell'intero archivio dell'artista, celebrerà nel corso di quest'anno su mandato dell' Association Chaplin, i festeggiamenti ufficiali del centenario. Lungo calendario di appuntamenti, cominciato il 3 febbraio con la distribuzione in sala, su tutto il territorio nazionale, del restauro di "The Gold Rush - La febbre dell'oro", capolavoro realizzato nel 1925 e abbinato, per l'occasione, proprio a "Kid Auto Races at Venice". Sempre in questi giorni, grazie alle Edizioni Cineteca di Bologna che ne curano la prima pubblicazione internazionale e con l'approvazione della famiglia Chaplin, riemerge dall'archivio privato e vede per la prima volta la luce "Footlights" , il romanzo inedito che l'artista scrisse nel 1948 e dal quale verrà tratto nel 1952 il famosissimo film "Limelight-Luci della ribalta".
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Il simbolismo degli Arcani Maggiori per conoscere se stessi
La conoscenza e la via dei Tarocchi
L'antichissimo Libro dei Tarocchi, come sostengono alcuni studiosi del passato, contiene indicazioni chiare ed efficaci affinché il vero ricercatore percorra la strada che potrà indurlo a recuperare la propria natura spirituale. In esso è tracciata una via simbolica e straordinariamente lineare che è in grado di condurre chiunque, per gradi e in maniera sistematica e infallibile, al cospetto di ciò che contiene le risposte agli eterni interrogativi umani: Chi sono? Da dove vengo? Dove vado? Nel seminario che l'8 e il 9 febbraio terrà a Roma Maria Pia Fiorentino si esploreranno in maniera semplice e accessibile a tutti i significati esoterici, alchemici, cabalistici, mitologici, iniziatici e religiosi dei 22 arcani maggiori. Il loro simbolismo diviene, in questa ottica, uno strumento unico e privilegiato che permette di far affiorare alla mente dell'uomo il ricordo ancestrale della propria vera natura. In base a questa seducente ed innovativa prospettiva i Tarocchi, infatti, non predicono il futuro ma, semmai, possono indicarci come diventare artefici del nostro destino modificando così la nostra vita consapevolmente e in base alle nostre reali esigenze. Maria Pia Fiorentino, giornalista e saggista, ha ideato e diretto alcune tra le più qualificate testate esoteriche e filosofiche italiane, quali "Abstracta" e "MagicaMente" ed ha collaborato alla realizzazione di trasmissioni televisive tra cui "Italia Misteriosa". Attualmente dirige il periodico trimestrale a carattere storico, scientifico, culturale e spirituale "L'Eterno Ulisse".
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L'antichissimo Libro dei Tarocchi, come sostengono alcuni studiosi del passato, contiene indicazioni chiare ed efficaci affinché il vero ricercatore percorra la strada che potrà indurlo a recuperare la propria natura spirituale. In esso è tracciata una via simbolica e straordinariamente lineare che è in grado di condurre chiunque, per gradi e in maniera sistematica e infallibile, al cospetto di ciò che contiene le risposte agli eterni interrogativi umani: Chi sono? Da dove vengo? Dove vado? Nel seminario che l'8 e il 9 febbraio terrà a Roma Maria Pia Fiorentino si esploreranno in maniera semplice e accessibile a tutti i significati esoterici, alchemici, cabalistici, mitologici, iniziatici e religiosi dei 22 arcani maggiori. Il loro simbolismo diviene, in questa ottica, uno strumento unico e privilegiato che permette di far affiorare alla mente dell'uomo il ricordo ancestrale della propria vera natura. In base a questa seducente ed innovativa prospettiva i Tarocchi, infatti, non predicono il futuro ma, semmai, possono indicarci come diventare artefici del nostro destino modificando così la nostra vita consapevolmente e in base alle nostre reali esigenze. Maria Pia Fiorentino, giornalista e saggista, ha ideato e diretto alcune tra le più qualificate testate esoteriche e filosofiche italiane, quali "Abstracta" e "MagicaMente" ed ha collaborato alla realizzazione di trasmissioni televisive tra cui "Italia Misteriosa". Attualmente dirige il periodico trimestrale a carattere storico, scientifico, culturale e spirituale "L'Eterno Ulisse".
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Incontro con Bernardo Nante sul Libro Rosso di Jung
A Roma il 13 febbraio
Organizzato dal Servizio Biblioteca del Grande Oriente d'Italia si terrà a Roma, giovedì 13 febbraio alle ore 18.00 presso il Palazzo delle Esposizioni - Libreria Arion - (Via Milano, n. 15-17, angolo via Nazionale) l'incontro con lo studioso Bernardo Nante, estensore della prima e unica guida al Libro Rosso di C. G. Jung (Bollati Boringhieri). Interverranno con l'autore argentino (Universidad del Salvador di Buenos Aires), Marco Innamorati (Università di Roma "Tor Vergata") e Ferdinando Testa (Psicoterapeuta, analista junghiano). Sarà presente Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia. Carl Gustav Jung, fondatore della psicologia analitica, dopo essersi separato da Freud, insistendo sulle nozioni di archetipo, tipi psicologici e inconscio collettivo, incominciò a scrivere il Libro Rosso nel 1913.I testi e i dipinti che ne fanno parte sono paralleli alla nascita degli scritti che costituiscono il nucleo centrale della psicologia analitica di Jung nella sua versione matura. Il Libro Rosso, però, non è un testo teorico in sé ma la testimonianza di un vero e proprio viaggio iniziatico, perché tale può essere considerata la malattia creativa junghiana. Testi e dipinti sono il tentativo di un dialogo diretto con l'inconscio, e in particolare con lo strato trans-personale di esso, che Jung comincia a denominare inconscio collettivo.
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Organizzato dal Servizio Biblioteca del Grande Oriente d'Italia si terrà a Roma, giovedì 13 febbraio alle ore 18.00 presso il Palazzo delle Esposizioni - Libreria Arion - (Via Milano, n. 15-17, angolo via Nazionale) l'incontro con lo studioso Bernardo Nante, estensore della prima e unica guida al Libro Rosso di C. G. Jung (Bollati Boringhieri). Interverranno con l'autore argentino (Universidad del Salvador di Buenos Aires), Marco Innamorati (Università di Roma "Tor Vergata") e Ferdinando Testa (Psicoterapeuta, analista junghiano). Sarà presente Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia. Carl Gustav Jung, fondatore della psicologia analitica, dopo essersi separato da Freud, insistendo sulle nozioni di archetipo, tipi psicologici e inconscio collettivo, incominciò a scrivere il Libro Rosso nel 1913.I testi e i dipinti che ne fanno parte sono paralleli alla nascita degli scritti che costituiscono il nucleo centrale della psicologia analitica di Jung nella sua versione matura. Il Libro Rosso, però, non è un testo teorico in sé ma la testimonianza di un vero e proprio viaggio iniziatico, perché tale può essere considerata la malattia creativa junghiana. Testi e dipinti sono il tentativo di un dialogo diretto con l'inconscio, e in particolare con lo strato trans-personale di esso, che Jung comincia a denominare inconscio collettivo.
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Il premio Oscar Murray Abraham conquistato da Louis Nero e dal suo film "Il Mistero di Dante"
A San Valentino per celebrare il Sommo Poeta
L'attore premio Oscar Murray Abraham protagonista di un film italiano dove interpreta l'alter ego di Dante Alighieri: succede ne "Il mistero di Dante", pellicola diretta da Louis Nero dal 14 febbraio nei cinema. Attraverso verie testimonianze si indaga sul livello esoterico della "Divina Commedia", per cercare di comprendere il valore dell'opera sotto un altro profilo.Per Abraham Dante insegna molto ancora oggi."Questo mondo ha bisogno di aiuto, perché c'è un'enorme crisi, e assenza di speranza. Dante descrive un viaggio nel Purgatorio e nell'Inferno, che è un po' quello che sta succedendo oggi al mondo. Ma lui dice che c'è una via d'uscita, e bisogna avere speranza. Questo è il suo significato oggi". Abraham, indimenticabile Salieri in "Amadeus", ha una grande passione per la cultura italiana, non solo per Dante."L'Italia con la sua cultura ha dato un contribuito enorme al mondo, e il mondo oggi dovrebbe ricordarlo. Si parla solo della crisi politica, ma l'Italia ha dato tanto con la sua arte, la musica, la letteratura. Perché parliamo solo di Berlusconi e non di Vivaldi, Caravaggio, Calvino o Pirandello?". In questo periodo di crisi globale secondo Abraham c'è solo un uomo che può rappresentare una nuova guida, al pari di Dante."Ci sono pochi veri leader nel mondo oggi, e quando vedi un vero leader, non importa se condividi la sua fede, riconosci la verità: il Papa è un vero leader e credo avrà un effetto su molte persone, al di là della religione cattolica". (La Stampa)
L'attore premio Oscar Murray Abraham protagonista di un film italiano dove interpreta l'alter ego di Dante Alighieri: succede ne "Il mistero di Dante", pellicola diretta da Louis Nero dal 14 febbraio nei cinema. Attraverso verie testimonianze si indaga sul livello esoterico della "Divina Commedia", per cercare di comprendere il valore dell'opera sotto un altro profilo.Per Abraham Dante insegna molto ancora oggi."Questo mondo ha bisogno di aiuto, perché c'è un'enorme crisi, e assenza di speranza. Dante descrive un viaggio nel Purgatorio e nell'Inferno, che è un po' quello che sta succedendo oggi al mondo. Ma lui dice che c'è una via d'uscita, e bisogna avere speranza. Questo è il suo significato oggi". Abraham, indimenticabile Salieri in "Amadeus", ha una grande passione per la cultura italiana, non solo per Dante."L'Italia con la sua cultura ha dato un contribuito enorme al mondo, e il mondo oggi dovrebbe ricordarlo. Si parla solo della crisi politica, ma l'Italia ha dato tanto con la sua arte, la musica, la letteratura. Perché parliamo solo di Berlusconi e non di Vivaldi, Caravaggio, Calvino o Pirandello?". In questo periodo di crisi globale secondo Abraham c'è solo un uomo che può rappresentare una nuova guida, al pari di Dante."Ci sono pochi veri leader nel mondo oggi, e quando vedi un vero leader, non importa se condividi la sua fede, riconosci la verità: il Papa è un vero leader e credo avrà un effetto su molte persone, al di là della religione cattolica". (La Stampa)
La Casa Massonica di Firenze ospita conferenza del pastore valdese Pawel Andrzei Gajewski
Appuntamento il 22 febbraio
"I Protestantesimi degli italiani. Cittadini o Discepoli?" è il tema della conferenza che sabato 22 febbraio alle ore 16, 30 nella Casa Massonica di Firenze (Borgo degli Albizi, 18) terrà Pawel Andrzei Gajewski , Pastore della Chiesa valdese del capoluogo toscano. L'iniziativa si colloca nel più ampio quadro di un ciclo di pubbliche conferenze su percorsi laici e religiosi in Toscana, e del quale costituisce la prima data. Pawel Andrzej Gajewski, nato in Polonia nel 1965, dal 1991 vive e lavora in Italia. Dottore in teologia, pastore della Chiesa evangelica valdese, collabora stabilmente come docente incaricato con la Facoltà valdese di teologia e la Facoltà pentecostale di scienze religiose. Ha curato insieme a Gino Conte il primo volume delle Opere scelte di Giovanni Calvino Dispute con Roma.
"I Protestantesimi degli italiani. Cittadini o Discepoli?" è il tema della conferenza che sabato 22 febbraio alle ore 16, 30 nella Casa Massonica di Firenze (Borgo degli Albizi, 18) terrà Pawel Andrzei Gajewski , Pastore della Chiesa valdese del capoluogo toscano. L'iniziativa si colloca nel più ampio quadro di un ciclo di pubbliche conferenze su percorsi laici e religiosi in Toscana, e del quale costituisce la prima data. Pawel Andrzej Gajewski, nato in Polonia nel 1965, dal 1991 vive e lavora in Italia. Dottore in teologia, pastore della Chiesa evangelica valdese, collabora stabilmente come docente incaricato con la Facoltà valdese di teologia e la Facoltà pentecostale di scienze religiose. Ha curato insieme a Gino Conte il primo volume delle Opere scelte di Giovanni Calvino Dispute con Roma.
"Le vie del sacro", dedicata a a Kazuyoshi Nomachi
In mostra a Roma
Le vie del sacro" è la più grande mostra antologica mai dedicata al fotografo giapponese Kazuyoshi Nomachi, la prima mai realizzata in Occidente. Circa 200 fotografie per illustrare il mondo di un fotografo che da oltre 40 anni esplora il tema della sacralità e della spiritualità, in tutte le forme e in tutti i luoghi in cui si presenti. Sarà visitabile a Roma, nello spazio espositivo della Pelanda, in piazza Giustiniani a Testaccio, fino al 4 maggio 2014. Il catalogo è curato da National Geographic Italia, e si può acquistare nel bookshop della mostra, che è divisa in sette spazi espositivi che riflettono le tappe più importanti della carriera e del percorso spirituale del grande fotografo: il Sahara, dove Nomachi fu colpito dalle dure condizioni di vita degli abitanti in un ambiente ostile; il Nilo, flusso d'acqua inestinguibile e fonte di civiltà, risalito fino alle sorgenti; l'Etiopia, patria di una delle più antiche e fiere comunità cristiane; e poi ancora il Gange, fiume sacro per eccellenza; le Ande, dove il Cristianesimo si fonde con le antiche credenze indie; il Tibet, con la profonda spiritualità del Buddhismo; e i luoghi sacri dell'Islam, che Nomachi, dopo aver abbracciato la fede musulmana, ha potuto più volte visitare, scattando indimenticabili immagini dei pellegrinaggi alla Mecca e a Medina.
Il sito web della mostra
Le vie del sacro" è la più grande mostra antologica mai dedicata al fotografo giapponese Kazuyoshi Nomachi, la prima mai realizzata in Occidente. Circa 200 fotografie per illustrare il mondo di un fotografo che da oltre 40 anni esplora il tema della sacralità e della spiritualità, in tutte le forme e in tutti i luoghi in cui si presenti. Sarà visitabile a Roma, nello spazio espositivo della Pelanda, in piazza Giustiniani a Testaccio, fino al 4 maggio 2014. Il catalogo è curato da National Geographic Italia, e si può acquistare nel bookshop della mostra, che è divisa in sette spazi espositivi che riflettono le tappe più importanti della carriera e del percorso spirituale del grande fotografo: il Sahara, dove Nomachi fu colpito dalle dure condizioni di vita degli abitanti in un ambiente ostile; il Nilo, flusso d'acqua inestinguibile e fonte di civiltà, risalito fino alle sorgenti; l'Etiopia, patria di una delle più antiche e fiere comunità cristiane; e poi ancora il Gange, fiume sacro per eccellenza; le Ande, dove il Cristianesimo si fonde con le antiche credenze indie; il Tibet, con la profonda spiritualità del Buddhismo; e i luoghi sacri dell'Islam, che Nomachi, dopo aver abbracciato la fede musulmana, ha potuto più volte visitare, scattando indimenticabili immagini dei pellegrinaggi alla Mecca e a Medina.
Il sito web della mostra
Le rivoluzioni nella fisica del Novecento
E-Book Treccani
A partire dalla fine degli anni Venti del secolo scorso la stagione delle grandi rivoluzioni nella fisica, avviata all'inizio del secolo con l'ipotesi quantistica di Max Planck e la relatività di Albert Einstein, conobbe significativi sviluppi. Nel 1928, Dirac gettava le basi dell'elettrodinamica quantistica che avrebbe conosciuto importanti sviluppi negli anni successiva grazie ai contributi di Wolfgang Pauli di Werner Heisenberg e da ultimo di Enrico Fermi. Nel 1930, Pauli avanzava l'ipotesi dell'esistenza di un'ipotetica particella, il neutrino, alla quale era tra l'altro assegnata la funzione di garantire la validità dei principi di conservazioni nei processi di decadimento beta. Nello stesso periodo, Heisenberg aveva dimostrato che era incompatibile con le leggi della meccanica quantistica un modello del nucleo atomico composto da protoni ed elettroni. Nel 1932, James Chadwich scopriva l'esistenza di una nuova particella, il neutrone, e di lì a poco Fermi formulava la teoria del decadimento beta; queste scoperte da una parte contribuivano a sciogliere i principali enigmi riguardanti la struttura del nucleo, dall'altra avrebbero aperto la strada per ulteriori studi sui costituenti elementari della materia. Si inaugurava così una lunga stagione di studi e di ricerche nel corso della quale sarebbero stati modificati radicalmente i principi e i concetti che sono alla base della nostra conoscenza del mondo della natura. Questa storia affascinante nel volume "Le rivoluzioni nella fisica del Novecento" E-Book Treccani, autori Sandro Petruccioli, Laurie M. Brown, Olivier Darigo, Niccolò Guicciardini, John L. Heilbron, Clive W. Kilmister Helge Kragh Arthur I. Miller, Giulio Peruzzi. Arturo Russo. Curiosità per i Liberi Muratori e non solo: Enrico Fermi aderì alla massoneria nel 1923.
A partire dalla fine degli anni Venti del secolo scorso la stagione delle grandi rivoluzioni nella fisica, avviata all'inizio del secolo con l'ipotesi quantistica di Max Planck e la relatività di Albert Einstein, conobbe significativi sviluppi. Nel 1928, Dirac gettava le basi dell'elettrodinamica quantistica che avrebbe conosciuto importanti sviluppi negli anni successiva grazie ai contributi di Wolfgang Pauli di Werner Heisenberg e da ultimo di Enrico Fermi. Nel 1930, Pauli avanzava l'ipotesi dell'esistenza di un'ipotetica particella, il neutrino, alla quale era tra l'altro assegnata la funzione di garantire la validità dei principi di conservazioni nei processi di decadimento beta. Nello stesso periodo, Heisenberg aveva dimostrato che era incompatibile con le leggi della meccanica quantistica un modello del nucleo atomico composto da protoni ed elettroni. Nel 1932, James Chadwich scopriva l'esistenza di una nuova particella, il neutrone, e di lì a poco Fermi formulava la teoria del decadimento beta; queste scoperte da una parte contribuivano a sciogliere i principali enigmi riguardanti la struttura del nucleo, dall'altra avrebbero aperto la strada per ulteriori studi sui costituenti elementari della materia. Si inaugurava così una lunga stagione di studi e di ricerche nel corso della quale sarebbero stati modificati radicalmente i principi e i concetti che sono alla base della nostra conoscenza del mondo della natura. Questa storia affascinante nel volume "Le rivoluzioni nella fisica del Novecento" E-Book Treccani, autori Sandro Petruccioli, Laurie M. Brown, Olivier Darigo, Niccolò Guicciardini, John L. Heilbron, Clive W. Kilmister Helge Kragh Arthur I. Miller, Giulio Peruzzi. Arturo Russo. Curiosità per i Liberi Muratori e non solo: Enrico Fermi aderì alla massoneria nel 1923.