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venerdì 3 luglio 2015

Alla Festa della Luce di San Galgano oltre 800 Fratelli

Solstizio d'Estate
Sotto le stelle dell'Abbazia cistercense intitolata a San Galgano, a festeggiare il solstizio d'estate erano presenti il 26 giugno scorso circa 600 fratelli e 200 ospiti, fra cui una rappresentanza delle Stelle D'Oriente e dei giovani DeMolay. Alla tornata organizzata dalle logge di Siena hanno preso parte il Gran Maestro, Stefano Bisi, i Gran Maestri Onorari Massimo Bianchi e Mauro Lastraioli, il Gran Segretario Michele Pietrangeli, oratore della serata, insieme ai membri di Giunta Emanuele Melani, Presidente degli Architetti Revisori, e Fabrizio Celani, Rappresentante del Consiglio dell'Ordine. Oltre alla delegazione della Serenissima Gran Loggia di San Marino, guidata da Simone Mariucci, Gran Segretario Aggiunto, numerosi i Grandi Ufficiali del Grande Oriente d'Italia: Moreno Milighetti, Primo Grande Ufficiale, Umberto Busolini, Paolo Passeri, Claudio Pagliai e Federico Donati. A seguire i Giudici della Corte Centrale Luca Curatti, Pierfranco Raffaelli, Ugo De Carolis, Raffaello Farsetti, Flavio Bindi e l'Ispettore Magistrale Luca Calugi; i Consiglieri dell'Ordine Luigi Vispi, Bruno Cum, Riccardo Petraroja, Giovanni Miconi, Patrizio Cipolli, Romano Baccioni, Umberto Limongelli, Paolo Mercati, Paolo Panerai, Luciano Angeli; I Presidenti di Collegio Francesco Borgognoni (Toscana), Carlo Alberto Melani (Liguria), Fabrizio Illuminati (Marche) accompagnati da membri di giunta, giudici ed ispettori circoscrizionali, 52 i Maestri Venerabili e più di 30 i rappresentati delle officine sparse in tutto il territorio nazionale. Dopo la sospensione dei lavori e l'ingresso degli ospiti profani, nel suo intervento Pietrangeli, sottolineando la valenza simbolica del Solstizio, ha descritto le emozioni che l'evento organizzato nell' Abbazia di San Galgano suscita. Dopo i numerosi ed apprezzati interventi, il Gran Maestro ha ricordato i Fratelli che ogni anno si adoperano per la preparazione e la buona riuscita di questa iniziativa, ringraziandoli per il loro impegno costante. Poi una riflessione sull'attualità e sul fanatismo religioso che tante vittime ha provocato e continua a provocare. Il pensiero è andato alla strage di Sousse, ai fatti accaduti in Francia e in altre località del mondo una settimana fa."Noi possiamo e dobbiamo cominciare una rivoluzione del cuore che apra il dialogo fra persone distanti geograficamente, mentalmente e culturalmente", ha detto il Gran Maestro riferendo le parole che una volta ebbe a rivolgergli il vescovo di Prato: "Io e lei, se guardiamo in alto vediamo lo stesso cielo stellato". Parole bellissime, le stesse pronunciate dall'Imam di Firenze, oggi divenuto una delle guide della comunità islamica italiana. Parole che ci ricordano che uno stesso destino accomuna tutti gli uomini della terra e che la scelta di una strada diversa non deve implicare uno scontro, ma il reciproco rispetto, perché "è con la tolleranza che possiamo percorrere il peculiare cammino che ci conduce verso la nostra meta finale che pare riunirci tutti": "Regaliamo del tempo agli altri lungo questo percorso da 'pellegrini dello spirito'".