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venerdì 14 ottobre 2016

A Cagliari nasce la Loggia Armando Corona. Cerimonia il 25 ottobre con il Gran Maestro Stefano Bisi


Il Grande Oriente Oriente d’Italia avrà una loggia dedicata ad Armando Corona. La cerimonia solenne della costituzione (di innalzamento delle colonne secondo la terminologia massonica) della Loggia Armando Corona (1509) di Cagliari è in programma il 25 ottobre nel capoluogo isolano alla presenza del Gran Maestro Stefano Bisi che sarà affiancato, per la Giunta del Grande Oriente, dal Primo Gran Sorvegliante Antonio Seminario e dal Gran Segretario Michele Pietrangeli. L’evento, a carattere interno, si svolgerà in un padiglione della Fiera Campionaria per accogliere i tantissimi esponenti del Grande Oriente d’Italia non solo sardi che hanno annunciato la loro presenza per rendere omaggio ad Armandino (così era conosciuto), uno dei Gran Maestri più conosciuti e apprezzati della Massoneria italiana del secondo dopoguerra e che è stato alla guida del Grande Oriente d’Italia dal 1982 al 1990. Corona, sardo conosciutissimo nella sua regione per l’attività politica, salì alla ribalta nazionale in veste massonica – come presidente della Corte Centrale, l’organo giurisdizionale del Grande Oriente – nel 1981 quando istruì e portò a termine il processo contro Licio Gelli che venne condannato ed espulso dal Grande Oriente d’Italia. Una posizione di netta censura che anticipò i tempi della Commissione Anselmi e della magistratura sulla questione Gelli-P2. A Corona, diventato Gran Maestro l’anno successivo, fu affidato il compito di riportare la tranquillità nelle logge e di ripristinare l’immagine della Massoneria in Italia fortemente compromessa da quei fatti, impegno che portò avanti con responsabilità per otto anni conseguendo il rispetto delle più alte istituzioni del nostro paese. È scomparso nell’aprile 2009.
Armando Corona
Armando Corona
SCHEDA
Nato nel 1921 a Villaputzu, in provincia di Cagliari, Armando Corona ha esercitato per molti anni la professione medica in una delle zone più povere della Sardegna affiancando sempre alla sua attività un sentito impegno sociale a sostegno delle classi meno abbienti. La sua militanza politica, sempre orientata all’interesse comune, ha segnato alcune fra le scelte più significative del Partito Sardo d’Azione e successivamente del Partito Repubblicano Italiano in cui ha ricoperto incarichi di rilievo: nel 1975 è stato presidente del Collegio dei Probiviri e nel 1979, dopo la morte di Ugo La Malfa, componente di rilievo della segreteria nazionale guidata da Giovanni Spadolini. Nello stesso anno, dopo precedenti incarichi amministrativi locali, tra cui quello di consigliere regionale dal 1969 al 1984, è stato eletto a larga maggioranza presidente del Consiglio regionale della Sardegna, carica che ha ricoperto fino a marzo 1981.
Iniziato Libero Muratore il 23 ottobre 1869 nella Loggia “Giovanni Mori” (533) di Carbonia, fu elevato al grado di maestro il 2 luglio 1971; nello stesso anno si affiliò alla Loggia “Hiram” (657) di Cagliari. Nel 1979 fu eletto Presidente della Corte Centrale, l’organo giurisdizionale del Grande Oriente d’Italia. Fu lui che il 31 ottobre del 1981 decretò l’espulsione dal Grande Oriente di Licio Gelli. Era già esplosa la campagna stampa denigratoria nei confronti della Massoneria e del Grande Oriente a seguito del ‘caso P2’. Il 28 marzo 1982, con il 55% di voti, fu eletto Gran Maestro con l’impegno gravoso di traghettare l’Istituzione fuori dalle acque tumultuose in cui Gelli e seguaci avevano gettato la Massoneria. Per fare questo s’impegnò su più fronti con il supporto di una giunta di governo validissima: in ambito esterno, organizzando iniziative culturali pubbliche che manifestarono, in primo luogo, l’infondatezza di una Massoneria occulta; in ambito interno, richiamando lo studio continuo della tradizione iniziatica, essenza stessa della Libera Muratoria universale; infine, sul piano internazionale, curando particolarmente i rapporti con le Grandi Logge estere, soprattutto con la Gran Loggia Unita d’Inghilterra con cui il Grande Oriente d’Italia aveva reciproci rapporti dal 1972.
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Due immagini di Armando Corona all'epoca della sua gran maestranza nell'archivio storico dell'Unità
Due immagini di Armando Corona all’epoca della sua gran maestranza nell’archivio storico dell’Unità
Riforma statutaria, attenzione ai rituali e simbolismo della Libera Muratoria, impegno culturale e apertura all’esterno furono la costante dell’impegno di Armando Corona anche nel corso del suo secondo mandato, iniziato il 30 marzo 1985 con un momento particolare nella vita del Grande Oriente d’Italia: l’abbandono forzato di Palazzo Giustiniani e il trasferimento degli uffici nella nuova sede di Villa Il Vascello, sul Colle Gianicolo, acquistata nel 1980.
Il libro “Dal bisturi alla squadra”, da lui pubblicato nel 1987, è un’importante testimonianza della sua esperienza di quegli anni. Morì a Cagliari il 3 aprile 2009.