Magica è la notte di san Giovanni. Sin dai tempi più remoti il cambio di direzione che il sole compie, tra il 21 e il 22 giugno, è visto come un momento particolare e magico.Questo giorno, detto solstizio d'estate, è il primo giorno di una nuova stagione e in magia è associato alla festa di San Giovanni Battista, 24 giugno, giorno della sua nascita 6 mesi prima del Cristo perché in questo breve ma intenso arco di tempo, tutte le piante e le erbe sulla terra vengono influenzate con particolare forza e potere.Diverse sono le tradizioni di questa notte magica.Pare che le erbe raccolte in questa notte hanno un potere particolare, sono in grado di scacciare ogni malattia e tutte le loro caratteristiche e proprietà sono esaltate e alla massima potenza.Le erbe più note da raccogliere nella notte del 24 sono:
l'iperico detto anche erba di S. Giovanni;
l'artemisia chiamata anche assenzio volgare e dedicata a Diana-Artemide;
la verbena protettiva anch'essa
e il ribes rosso che proteggeva dai malefici.Oltre a quelle sopra citate erano anche ricercate: vischio, sambuco, aglio, cipolla, lavanda, mentuccia, biancospino, corbezzolo, ruta e rosmarino.
Con alcune delle piante sopra citate era possibile fare "l’acqua di San Giovanni": si prendevano foglie e fiori di lavanda, iperico, mentuccia, ruta e rosmarino e si mettevano in un bacile colmo d'acqua che si lasciava per tutta la nottata fuori casa. Alla mattina successiva le donne prendevano quest’acqua e si lavavano per aumentare la bellezza e preservarsi dalle malattie. Altre erbe, usate nella medesima maniera davano origine ad altri tipi di acqua di s. Giovanni (ci sono delle variazioni tra regione e regione), che servivano comunque sempre contro il malocchio, la malasorte e le malattie, di adulti e bambini.