“Segretezza? Siamo qui, nell’Aula magna dell’università di Sassari. Una manifestazione pubblica,come ne facciamo in tutta Italia. La sede del Grande Oriente d’Italia a Cagliari è aperta. Siamo così segreti che facciamo i convegni pubblici nelle aule universitarie, nella aule delle istituzioni”. Con queste parole Stefano Bisi ha replicato alle polemiche suscitate sulla stampa locale dalla scelta di tenere nell’Aula Magna dell’Università degli Studi di Sassari, il convegno organizzato dal Collegio dei Maestri Venerabili della Sardegna, del Grande Oriente d’Italia, sabato 16 dicembre, dedicato alla figura di Armando Corona, che fu Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia dal 1982 al 1990, medico, ex Assessore Regionale ed ex Presidente del Consiglio Regionale della Regione Sardegna.
Un convegno, moderato da Giancarlo Lucchi, al quale è intervenuto anche il rettore Massimo Carpinelli, che, come padrone di casa, ha portato i saluti dell’ateneo e ricordato la figura di Corona, il suo attivismo e la sua statura internazionale. A tracciare il ritratto di Corona come politico è stato il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau. “Seppe lavorare – ha detto- sempre in squadra ottenendo importanti risultati riguardo alla difesa dei diritti della Sardegna nei confronti dello strapotere del Governo centrale”.
Fra i relatori di spicco Pietrino Soddu, già deputato in Parlamento e presidente della Regione nella cui Giunta figurava proprio lo stesso Armandino Corona. Soddu ha parlato del ruolo del Gran maestro di Villaputzu nel Partito Sardo d’Azione e più in generale nella storia dell’autonomia della Sardegna. Un’opera proseguita fino alla morte, avvenuta a Cagliari nel 2009. La vasta platea ha seguito i lavori con attenzione fino alle conclusioni di Bisi che ha sottolineato come il Grande Oriente abbia “radici forti in Sardegna, l’Isola che ha espresso un Gran Maestro come Armandino Corona”.
Corona, ha ricordato il Gran Maestro è “la persona che ha contrastato la P2, che ha fatto pulizia”. Tanti gli argomenti toccati da Bisi, parlando con i giornalisti a margine del convegno.
Il Gran Maestro in particolare ha rievocato la visita della Guardia di Finanza al Vascello e il sequestro degli elenchi degli iscritti della Calabria e della Sicilia, su ordine su ordine della Commissione parlamentare antimafia. Un provvedimento, che “consideriamo una ferita nell’anima, un abuso. Un uso spregiudicato dei poteri”, ha detto Bisi, riferendo che il Grande Oriente ha risposto denunciando il comportamento dell’Antimafia “alla Procura della Repubblica di Roma e alla Corte europea dei diritti dell’Uomo”.
Quanto alle contestazioni sulla presenza liberi muratori nell’ateneo il Gran Maestro ha sottolineato: “L’università è il luogo della confronto e del dialogo. Le autorità accademiche non hanno assolutamente fatto dei problemi. Ho visto che c’è un documento del Partito comunista italiano. Ricordo che Antonio Gramsci difese i massoni, quando due uomini come Benito Mussolini e Alfredo Rocco proposero una legge contro la Massoneria. Ai sindacati dico che alla fondazione delle Camere del lavoro hanno partecipato molti massoni”. E che oggi, ha aggiunto, “il Grande Oriente è impegnato in tantissime attività culturali e di solidarietà, accanto ai più fragili. La Massoneria di Sassari, ad esempio, ha realizzato la Casa della fraterna solidarietà, molto bella. L’animatore è Aldo Meloni, mi hanno detto che ogni giorno si vedono file di persone che vengono aiutate. Una iniziativa importante”, che si aggiunge a tante altre messe in campo in tutt’Italia.
Scheda
Armando Corona, (Villaputzu, 3 aprile 1921 – Cagliari, 3 aprile 2009), medico, imprenditore e politico italiano – fu presidente del Consiglio regionale della Sardegna– venne iniziato alla Massoneria il 23 ottobre 1969 nella loggia “Giovanni Mori”, Dal 1982 al 1990 ricoprì l’incarico di gran maestro del Grande Oriente d’Italia: fu lui a espellere Licio Gelli dalla Comunione , per aver fondato la loggia segreta P2. Corona più tardi dedicò a questo evento un libro: Dal bisturi alla squadra – La Massoneria italiana senza cappuccio, edito da Bompiani nel 1987.