Ha fatto parlare molto di sé in vita. Oculista di fama internazionale, collaboratore del premio Nobel per la Medicina Torsten Wiesel insignito dall’accademia svedese nel 1981 proprio per gli studi sulla fisiologia della visione pro- fessore all’Ateneo barese e alla Sapienza di Roma. Una vita al servizio della scienza tanto che, nel giugno 2014, il capo dello Stato Giorgio Napolitano lo volle Cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica. Ma il nome di Corrado Balacco Gabrieli, medico barese morto il 7 settembre a Roma, all’età di 79 anni, farà ancora discutere. Perché 700mila euro, il 10 per cento del suo patrimonio che si aggira sui sette milioni, sarà destinato al Comune di Bari. Il professore l’ha messo nero su bianco nel testamento che sarà eseguito Corrado Balacco Gabrieli è morto il 7 settembre a Roma, a 79 anni, era oculista di fama internazionale dal notaio Salvatore Pantaleo. Con un obbligo: quella parte dei suoi averi dovrà essere destinata a «sostenere l’infanzia dei più bisognosi, alle attività culturali e al restauro del patrimonio artistico». Non solo: «Fra i beneficiari designati ci sono anche le suore di madre Teresa di Calcutta, l’Unesco e la Società italiana di oftalmologia (di cui fu presidente dal 2005 al 2009, ndr)». E se l’appartamento nel Murattiano andrà alla massoneria del Grande oriente d’Italia Balacco è stato alla guida del Rito scozzese dal 2001 al 2009 un altro cinque per cento del patrimonio sarà destinato ai poveri di Bari. Un motivo di gratitudine per il sindaco Antonio Decaro: «Questa è davvero una bella storia di solidarietà e generosità che rende ancor più lieto il clima natalizio». Nel testamento non poteva mancare l’università barese, dove si laureò medico nel 1963. Ci sono Villa Balacco, oggi sede del Circolo Tennis, e altri terreni nei dintorni.
«Considerando che il Circolo ha un contratto di locazione fino al 2030 dice il rettore Antonio Uricchio significa che il canone mensile, sui 10-11mila euro, sarà versato all’Università. Da parte nostra c’è l’obbligo di investire quei fondi a sostegno dei migliori ricercatori». «Le sue volontà non mi sorprendono» racconta Marisa, moglie del fisico barese Francesco Adduci, entrambi legati a Balacco da «un’antica amicizia». «Quelle donazioni sono il suo modo di dimostrare attenzione verso i giovani meritevoli e il Sud». (Cenzio Di Zanni)