Uno dei più antichi documenti sulla Massoneria è rappresentato dal manoscritto Regius o di Halliwell del sec. IV. Si tratta di un poema massonico, scritto in inglese arcaico, composto da 796 versi di cui 37 sono riservati al culto dei Quattro Santi Coronati, patroni dell’arte edilizia.
Ecco come ci descrive la leggenda Jacopo da Varagine nella "Leggenda aurea":
"I Quattro Coronati furono Severo, Severino, Carpoforo, Vittoriano; per ordine di Diocleziano furono battuti sino a che non furono morti, con flagelli terminanti in pallottole di piombo. Per molto tempo i loro nomi restarono sconosciuti, ma furono poi rivelati dal Signore e la loro festa fu fissata insieme a quella di cinque altri martiri: Claudio, Castore, Nicostrato, Sinforiano e Simplicio che subirono il martirio due anni dopo i quattro Coronati. Questi cinque erano scultori e perché rifiutarono di scolpire la statua di un idolo, come Diocleziano aveva comandato, e di sacrificare agli dei, furono condannati ad essere chiusi vivi in una cassa di piombo e gettati in mare nell’anno 287 del Signore. Furono venerati insieme agli altri quattro di cui si ignorava il nome e che il papa Melchiade volle fossero chiamati i Quattro Coronati; quando più tardi i loro nomi furono conosciuti, l’uso continuo a chiamarli così".
Certamente in questa leggendo vennero fuse due storie: una relativa a cinque muratori o scalpellini (mirificos in arte quadratana) dell’antica Sirmio, i quali rifiutarono di eseguire una statua del dio Esculapio; l’altra relativa a quattro soldati romani che non vollero sacrificare allo stesso dio.
I nove martiri vennero posti in una medesima sepoltura. Nel 310 il papa Melchiade diede ai quattro soldati il titolo di Quatuor Coronati. Nel VII secolo il papa Onorio eresse sul monte Celio una basilica in memoria dei Quatuor Coronati. Nell’anno 848 i resti dei nove martiri furono portati nella chiesa dei Quatuor Coronati e da qui nacque la confusione: mentre i cinque scalpellini (marmorarii) furono dimenticati, i Quatuor Coronati divennero i protettori dell’arte del costruire in sostituzione degli altri cinque la cui professione venne unita al nome dei quattro.
Una rappresentazione dei Quattro Coronati si trova nella cattedrale di Pavia. Ogni statua ha il suo nome che però differisce da quelli enumerati da Jacopo da Varagine: Claudio, Nicostrato, Simplicio e Sinforiano. Essi hanno un martello, un compasso, uno scalpello ed altri utensili.
R. Freke Gould asserisce che i quattro martiri fossero dei soldati dell’esercito romano (Cornicularii) da cui il nome di Coronati. Secondo il Leti furono chiamati Coronati perché probabilmente portavano la corona di centurione che costituiva la più alta classe dei graduati dell’esercito romano.
I Quatuor Coronati divennero uno dei miti (come quello di Hiram) delle varie gilde, corporazioni e fraternite che precedettero lo stabilirsi della Massoneria propriamente detta.
La fama dei Quatuor Coronati si diffuse rapidamente dall’Italia all’Europa. Gli Statuti dei tagliapietre pubblicati a Strasburgo nel 1459 menzionano il patronato dei Quattro Santi Coronati. Secondo Goblet d’Alviella, nel secolo XV esistevano a Bruxelles e ad Anversa delle corporazioni dei Quattro Coronati comprendenti muratori, scalpellini, scultori; i loro membri erano conosciuti sotto il nome di "compagni delle logge" (Gesellen van der Logen).
Pierre Mariel segnala che nella chiesa di Notre-Dame-du-Font a Etampes, una delle chiavi di volta delle navate laterali nord del coro porta l’effige dei Quatuor Coronati. Si trovano pure su una chiave di volta della chiesa di San Sulpicio a Chars (Seine-et-Oise).
Paul Naudon ha dimostrato che la più antica menzione dei Quattro Coronati risale al 1317 e si trova negli Statuti di maestria dei tagliapietre di Venezia. In alcune città fiamminghe, il nome dei Quatuor Coronati era dato ad alcuni mestieri dell’arte edilizia riuniti in una unica corporazione (Ambacht).
La leggenda penetrò anche in Inghilterra assai presto. Il Beda nella sua "Historia Ecclesiastica" narra che a Canterbury si manifestò un incendio che per poco non distrusse anche la chiesa dedicata ai Quattro Coronati: erat autem eo loci, flammarum impetus maxime incumbebat, martyrum beatorum Quatuor Coronatorum.
Secondo l’Ireland questa chiesa fu eretta nel 597 subito dopo l’arrivo in Inghilterra di Sant’Agostino, Ma un altro autore, C. Purdon Clarke, sostiene che se la chiesa resistette al fuoco, si deve al fatto che essa venne costruita nell’epoca romana con materiali resistenti, mentre le altre costruzioni erano sorte dopo la conversione dei Sassoni nel 597 quando tutti gli edifici erano di legno.
Il culto dei Quattro Santi Coronati scomparve con la Riforma Protestante; si preferì onorare altri santi e soprattutto i due Giovanni (il Battista e l’Evangelista) che in Massoneria vennero ad occupare un posto assai importante sia per la loro posizione nel calendario, sia dal punto di vista del simbolismo massonico.
Ecco come ci descrive la leggenda Jacopo da Varagine nella "Leggenda aurea":
"I Quattro Coronati furono Severo, Severino, Carpoforo, Vittoriano; per ordine di Diocleziano furono battuti sino a che non furono morti, con flagelli terminanti in pallottole di piombo. Per molto tempo i loro nomi restarono sconosciuti, ma furono poi rivelati dal Signore e la loro festa fu fissata insieme a quella di cinque altri martiri: Claudio, Castore, Nicostrato, Sinforiano e Simplicio che subirono il martirio due anni dopo i quattro Coronati. Questi cinque erano scultori e perché rifiutarono di scolpire la statua di un idolo, come Diocleziano aveva comandato, e di sacrificare agli dei, furono condannati ad essere chiusi vivi in una cassa di piombo e gettati in mare nell’anno 287 del Signore. Furono venerati insieme agli altri quattro di cui si ignorava il nome e che il papa Melchiade volle fossero chiamati i Quattro Coronati; quando più tardi i loro nomi furono conosciuti, l’uso continuo a chiamarli così".
Certamente in questa leggendo vennero fuse due storie: una relativa a cinque muratori o scalpellini (mirificos in arte quadratana) dell’antica Sirmio, i quali rifiutarono di eseguire una statua del dio Esculapio; l’altra relativa a quattro soldati romani che non vollero sacrificare allo stesso dio.
I nove martiri vennero posti in una medesima sepoltura. Nel 310 il papa Melchiade diede ai quattro soldati il titolo di Quatuor Coronati. Nel VII secolo il papa Onorio eresse sul monte Celio una basilica in memoria dei Quatuor Coronati. Nell’anno 848 i resti dei nove martiri furono portati nella chiesa dei Quatuor Coronati e da qui nacque la confusione: mentre i cinque scalpellini (marmorarii) furono dimenticati, i Quatuor Coronati divennero i protettori dell’arte del costruire in sostituzione degli altri cinque la cui professione venne unita al nome dei quattro.
Una rappresentazione dei Quattro Coronati si trova nella cattedrale di Pavia. Ogni statua ha il suo nome che però differisce da quelli enumerati da Jacopo da Varagine: Claudio, Nicostrato, Simplicio e Sinforiano. Essi hanno un martello, un compasso, uno scalpello ed altri utensili.
R. Freke Gould asserisce che i quattro martiri fossero dei soldati dell’esercito romano (Cornicularii) da cui il nome di Coronati. Secondo il Leti furono chiamati Coronati perché probabilmente portavano la corona di centurione che costituiva la più alta classe dei graduati dell’esercito romano.
I Quatuor Coronati divennero uno dei miti (come quello di Hiram) delle varie gilde, corporazioni e fraternite che precedettero lo stabilirsi della Massoneria propriamente detta.
La fama dei Quatuor Coronati si diffuse rapidamente dall’Italia all’Europa. Gli Statuti dei tagliapietre pubblicati a Strasburgo nel 1459 menzionano il patronato dei Quattro Santi Coronati. Secondo Goblet d’Alviella, nel secolo XV esistevano a Bruxelles e ad Anversa delle corporazioni dei Quattro Coronati comprendenti muratori, scalpellini, scultori; i loro membri erano conosciuti sotto il nome di "compagni delle logge" (Gesellen van der Logen).
Pierre Mariel segnala che nella chiesa di Notre-Dame-du-Font a Etampes, una delle chiavi di volta delle navate laterali nord del coro porta l’effige dei Quatuor Coronati. Si trovano pure su una chiave di volta della chiesa di San Sulpicio a Chars (Seine-et-Oise).
Paul Naudon ha dimostrato che la più antica menzione dei Quattro Coronati risale al 1317 e si trova negli Statuti di maestria dei tagliapietre di Venezia. In alcune città fiamminghe, il nome dei Quatuor Coronati era dato ad alcuni mestieri dell’arte edilizia riuniti in una unica corporazione (Ambacht).
La leggenda penetrò anche in Inghilterra assai presto. Il Beda nella sua "Historia Ecclesiastica" narra che a Canterbury si manifestò un incendio che per poco non distrusse anche la chiesa dedicata ai Quattro Coronati: erat autem eo loci, flammarum impetus maxime incumbebat, martyrum beatorum Quatuor Coronatorum.
Secondo l’Ireland questa chiesa fu eretta nel 597 subito dopo l’arrivo in Inghilterra di Sant’Agostino, Ma un altro autore, C. Purdon Clarke, sostiene che se la chiesa resistette al fuoco, si deve al fatto che essa venne costruita nell’epoca romana con materiali resistenti, mentre le altre costruzioni erano sorte dopo la conversione dei Sassoni nel 597 quando tutti gli edifici erano di legno.
Il culto dei Quattro Santi Coronati scomparve con la Riforma Protestante; si preferì onorare altri santi e soprattutto i due Giovanni (il Battista e l’Evangelista) che in Massoneria vennero ad occupare un posto assai importante sia per la loro posizione nel calendario, sia dal punto di vista del simbolismo massonico.