I Poveri Cavalieri di Cristo e del Tempio di Salomone («Pauperes Commilitones Christi Templique Salomonis»), ordine monastico-cavalleresco fondato in Terra Santa nel 1118 (o 1119) da Hugues de Payns (o Payens), meglio conosciuti come Cavalieri Templari.
Fin dal Medio Evo la Sardegna era una rotta importante nel turismo religioso caratterizzato da pellegrini e crociati che partendo dal Nord si recava nei luoghi sacri di Gerusalemme e della Terra Santa.
L'isola era uno scalo ideale perché aveva nella parte settentrionale del Giudicato di Torres alcuni porti ben protetti come quello di 'Turris Lybissonis' e come 'Castel Genovese' odierna CastelSardo.
Non molto lontano dalla Città Regia di Castelgenovese stavano 'Ampurias' e l'abbazia di Tergu, centro monastico che commerciava il vetro con gli arabi e con l'oriente. (vedi De Re Monastica, Committenza, scelte insediative e organizzazione patrimoniale nel Medioevo, atti Convegno di studio, Tergu, 15 -- 17 settembre 2006).
La regola dei Templari o dei Cavalieri di Cristo consisteva nell'aiutare i pellegrini a raggiungere i luoghi sacri ed il Santo Sepolcro.
Secondo gli studiosi più eminenti di cose sarde e sacre, le 'Bocche di Bonifacio' erano un passaggio obbligato per raggiungere il sud del Mediterraneo e la Terra Santa.
I Templari lasciarono tracce della loro opera anche in Sardegna, costruendo e restaurando luoghi sacri come quello del complesso Monastico di Tergu; di Porto Torres (San Gavino) di San Pietro di Sorres,Borutta; di San Leonardo Siete Fuentes, Cuglieri; della Basilica di Saccargia, Codrongianus; di Santa Maria di Paulis, Uri; e della stessa Santa Maria di Corte, presso Sindia.
Secondo l'eminente studioso di cose sacre Don Tamponi fu lo stesso Giudice di Torres Gonario II uno dei protagonisti più importanti di questo movimento religioso: ... Gonario che, in base a precise ricostruzioni, documentate dalla mostra "I templari in Sardegna" tenutasi a Santa Teresa di Gallura nel 2005, fece ampliare importanti strutture in tutta la provincia di Sassari, tra cui la basilica romanica di San Gavino di Porto Torres, che sorge sull'antico martirion dei tre martiri Gavino, Proto e Gianuario."
Fece costruire inoltre il Simbolo del Goceano, il Castello di Burgos, sede oggi di convegni e manifestazioni culturali, maniero voluto da Gonario II di Torres, in un periodo presumibilmente da porsi tra il 1127 e il 1129.
Questo eminente Giudice ebbe rapporti molto amichevoli con San Bernardo ed i Cistercensi tanto che invitò una comunità di monaci a stabilirsi nel Giudicato di Torres, presso 'Cabbu Abbas' nella basilica di Santa Maria di Corte, Sindia.
Il complesso Monastico Benedettino di Nostra Signora di Corte o di Santa Maria Cabuabbas,(fondata nel 1147 dai Cistercensi).
Il Casula presenta una variabile paradigmatica dello stesso giudice presentandolo come Gonario de Lacon: "un bell'esempio si trova in clace ad una donazione fatta da Gonario de Lacon ai Benedettini di Montecassino, scritta in carolina dallo scrivano presbitero Furato" (pag.226 - Storia della Sardegna).
Dallo stesso testo apprendiamo che Gonnario dopo aver sposato Maria Ebriaci torno nel Logudoro con quattro galere armate sconfiggendo in modo cruento gli avversaria ad Ardara e Pozzomaggiore e nel Castello del Goceano da lui fatto costruire...
La chiesa sita nell'agro di Sindia rappresenta oggi unico dei pochi esemplari in Europa, di architettura in stile borbonico/borgognone).
I Cavalieri di Cristo lasciarono tracce anche presso altre chiese adiacenti il territorio di Bosa e forse lo stesso Castello del Monti Ferru potrebbe avere avuto contatti con questo movimento.
Per chi volesse avere maggiori informazioni si consiglia l'ultimo testo di B.Fois riguardante il ruolo dei 'Donnos Pauperos' nei Condaghi che presentano tracce linguistiche della presenza dei Cavalieri del Tempo in Sardegna.
Resta un mistero capire quali fossero i legami tra i Monaci Cistercensi, i Benedettini e gli stessi Cavalieri Poveri.
Una delle tante risposte ci viene in aiuto da http://www.duepassinelmistero.com/: Il Giudice Gonario II di Torres, che governava tutta la zona da Porto Torres fino al 'confine' con la Gallura, era divenuto molto amico di San Bernardo di Clairvaux (tra i fondatori storici dell'Ordine Cistercense e sostenitore di quello Templare), conosciuto al ritorno del suo viaggio in Terra Santa.
Gonario vi si era recato in occasione della seconda sfortunata Crociata, insieme al vescovo di Sorres, alcuni nobili sardi e un Cavaliere Templare, di cui è citato il nome, magister curiae Roberto Turonensis o di Tours.
Recatosi a Montecassino, poichè il padre (Costantino) aveva intrapreso rapporti con i potenti monaci benedettini, cui aveva affidato importanti monasteri in Anglona, vi aveva incontrato San Bernardo che tanto deve avere influito sulla sua vita tanto da fargli decidere di abbandonare tutto, nel 1154, dividere il suo regno tra i quattro figli e farsi monaco Cistercense a Citeaux (la casa-madre dei Cistercensi) dove morì e fu sepolto.
Fin dal Medio Evo la Sardegna era una rotta importante nel turismo religioso caratterizzato da pellegrini e crociati che partendo dal Nord si recava nei luoghi sacri di Gerusalemme e della Terra Santa.
L'isola era uno scalo ideale perché aveva nella parte settentrionale del Giudicato di Torres alcuni porti ben protetti come quello di 'Turris Lybissonis' e come 'Castel Genovese' odierna CastelSardo.
Non molto lontano dalla Città Regia di Castelgenovese stavano 'Ampurias' e l'abbazia di Tergu, centro monastico che commerciava il vetro con gli arabi e con l'oriente. (vedi De Re Monastica, Committenza, scelte insediative e organizzazione patrimoniale nel Medioevo, atti Convegno di studio, Tergu, 15 -- 17 settembre 2006).
La regola dei Templari o dei Cavalieri di Cristo consisteva nell'aiutare i pellegrini a raggiungere i luoghi sacri ed il Santo Sepolcro.
Secondo gli studiosi più eminenti di cose sarde e sacre, le 'Bocche di Bonifacio' erano un passaggio obbligato per raggiungere il sud del Mediterraneo e la Terra Santa.
I Templari lasciarono tracce della loro opera anche in Sardegna, costruendo e restaurando luoghi sacri come quello del complesso Monastico di Tergu; di Porto Torres (San Gavino) di San Pietro di Sorres,Borutta; di San Leonardo Siete Fuentes, Cuglieri; della Basilica di Saccargia, Codrongianus; di Santa Maria di Paulis, Uri; e della stessa Santa Maria di Corte, presso Sindia.
Secondo l'eminente studioso di cose sacre Don Tamponi fu lo stesso Giudice di Torres Gonario II uno dei protagonisti più importanti di questo movimento religioso: ... Gonario che, in base a precise ricostruzioni, documentate dalla mostra "I templari in Sardegna" tenutasi a Santa Teresa di Gallura nel 2005, fece ampliare importanti strutture in tutta la provincia di Sassari, tra cui la basilica romanica di San Gavino di Porto Torres, che sorge sull'antico martirion dei tre martiri Gavino, Proto e Gianuario."
Fece costruire inoltre il Simbolo del Goceano, il Castello di Burgos, sede oggi di convegni e manifestazioni culturali, maniero voluto da Gonario II di Torres, in un periodo presumibilmente da porsi tra il 1127 e il 1129.
Questo eminente Giudice ebbe rapporti molto amichevoli con San Bernardo ed i Cistercensi tanto che invitò una comunità di monaci a stabilirsi nel Giudicato di Torres, presso 'Cabbu Abbas' nella basilica di Santa Maria di Corte, Sindia.
Il complesso Monastico Benedettino di Nostra Signora di Corte o di Santa Maria Cabuabbas,(fondata nel 1147 dai Cistercensi).
Il Casula presenta una variabile paradigmatica dello stesso giudice presentandolo come Gonario de Lacon: "un bell'esempio si trova in clace ad una donazione fatta da Gonario de Lacon ai Benedettini di Montecassino, scritta in carolina dallo scrivano presbitero Furato" (pag.226 - Storia della Sardegna).
Dallo stesso testo apprendiamo che Gonnario dopo aver sposato Maria Ebriaci torno nel Logudoro con quattro galere armate sconfiggendo in modo cruento gli avversaria ad Ardara e Pozzomaggiore e nel Castello del Goceano da lui fatto costruire...
La chiesa sita nell'agro di Sindia rappresenta oggi unico dei pochi esemplari in Europa, di architettura in stile borbonico/borgognone).
I Cavalieri di Cristo lasciarono tracce anche presso altre chiese adiacenti il territorio di Bosa e forse lo stesso Castello del Monti Ferru potrebbe avere avuto contatti con questo movimento.
Per chi volesse avere maggiori informazioni si consiglia l'ultimo testo di B.Fois riguardante il ruolo dei 'Donnos Pauperos' nei Condaghi che presentano tracce linguistiche della presenza dei Cavalieri del Tempo in Sardegna.
Resta un mistero capire quali fossero i legami tra i Monaci Cistercensi, i Benedettini e gli stessi Cavalieri Poveri.
Una delle tante risposte ci viene in aiuto da http://www.duepassinelmistero.com/: Il Giudice Gonario II di Torres, che governava tutta la zona da Porto Torres fino al 'confine' con la Gallura, era divenuto molto amico di San Bernardo di Clairvaux (tra i fondatori storici dell'Ordine Cistercense e sostenitore di quello Templare), conosciuto al ritorno del suo viaggio in Terra Santa.
Gonario vi si era recato in occasione della seconda sfortunata Crociata, insieme al vescovo di Sorres, alcuni nobili sardi e un Cavaliere Templare, di cui è citato il nome, magister curiae Roberto Turonensis o di Tours.
Recatosi a Montecassino, poichè il padre (Costantino) aveva intrapreso rapporti con i potenti monaci benedettini, cui aveva affidato importanti monasteri in Anglona, vi aveva incontrato San Bernardo che tanto deve avere influito sulla sua vita tanto da fargli decidere di abbandonare tutto, nel 1154, dividere il suo regno tra i quattro figli e farsi monaco Cistercense a Citeaux (la casa-madre dei Cistercensi) dove morì e fu sepolto.