(da lacittadelladelleliberemura)
Un Libero Muratore "scava" prima di erigere, scava nel terreno bruto la fossa nella quale porrà le fondamenta dell'edificio che ha deciso e progettato di innalzare.Noi spesso, sempre direi, parliamo di mura erette o che stiamo erigendo, di pietre che squadriamo per collocare nel punto giusto delle mura. Sottacciamo, e forse dimentichiamo, che nessun edificio può essere costruito con l’intento di durare nel tempo, di resistere alle avversità della natura e dell’uomo, se non viene dotato di profonde e solide fondamenta.Ogni volta che un Libero Muratore, nella sua Loggia, si alza e, autorizzato dal suo Venerabile, prende la parola, in quel momento quel Libero Muratore sta partecipando alla costruzione delle mura del Tempio del pensiero “muratorio” della sua Loggia, della sua Istituzione. Ci sono Fratelli che portano la loro piccola o grande pietra che hanno squadrato con fatica ed accuratezza perché sia inserita nel “muro” della Loggia. Ci sono altri Fratelli che non erigono ma scavano. Scavano nella materia informe del terreno ove verrà poi eretto un muro portante. I Maestri sanno bene che quest’azione di scavo è necessaria e propedeutica all’erezione delle mura, per questo sono attenti a come viene eseguita e per questo chiedono una preparazione e una cura molto superiore al normale.Bisogna sapere dove scavare, in quale direzione, a quale profondità, in quale modo cioè con quali strumenti, ma ciò che più importa, seguendo quale progetto. Ecco perché, da parte dei Maestri più anziani ed esperti nell’arte dell’architettura “muratoria”, c’è un richiamo severo e costante, a quei Fratelli che vogliono dedicarsi all’azione di “scavo”, a tenere ben presente il “progetto architettonico comune”, cioè ad operare dentro il progetto edificativo della Loggia. In termini più nostri, ad operare nella costruzione del pensiero muratorio in senso stretto.
Il Gran Maestro rivendicando l’origine neoplatonica del pensiero massonico ci richiama ad individuare le fondamenta spirituali più profonde della Libera Muratoria stessa. Quelle fondamenta che legano la spiritualità dell’Assoluto di un Plotino e di un Proto alla concordia universale dei pensieri religiosi e filosofici di un Giovanni Pico, fino alla ribellione nei confronti del pensiero volto al puro materialismo, della scuola di Cambridge.In questo scorrere di pensiero neoplatonico, che attraversa i secoli e le culture, c’è il senso umano del percorso iniziatico massonico, senso umano nell’accezione forte del termine, cioè del destino e della centralità dell’Uomo all’interno della Natura come fenomeno universale. Proprio qui, in questo senso umano del pensiero massonico, si fondano le specificità sociali e civili, morali ed etiche, psicologiche e culturali, cioè le storicità in senso sostanziale e non circostanziale della ricerca del Libero Muratore.In più di un’occasione storica il pensiero profano ha ingenuamente creduto risolta la problematica dell’incontro-scontro tra le diverse spiritualità alla luce della ragione e del pensiero illuminato dalla ragione stessa. Parallelamente a questo pensiero razionale e razionalizzante, la Libera Muratoria ha sviluppato un percorso teoretico, non sempre univoco e coerente, nel tentativo di evitare di cadere in questa trappola illusoria proseguendo nella sua ricerca sui valori fondanti dell’essere e dell’esistere umano.Ad un “progressivismo” storicistico e materialistico, assunto ad ideologia giustificatoria di storici meccanismi di potere e con tutti i caratteri di una religiosità intollerante, la Libera Muratoria ha opposto ai tanti rivoli allegorici il flusso portante del “progressivismo” fondato sull’uomo come essere compiuto, sia sensibilmente sia spiritualmente. Al progressivismo della “separazione” e della “distinzione”, la Libera Muratoria oppone il progressivismo dell’”incontro” e dell’”universalità”, valori questi che fin dal rinascimento propugnava Giovanni Pico e prima ancora il Neoplatonismo.Il carattere universale della Libera Muratoria nasce dall’intrinseco misticismo della Libera Muratoria stessa, considerando la mistica come ricerca dell’unione e della completezza, come l’eliminazione della separazione, come l’esperienza dell’essere in sé, in quanto tale a prescindere dalle specificità. Il valore dell’universalità è quindi la storica determinazione e la conseguenza logica di questo senso mistico nascosto dietro ai simbolismi ed alle allegorie dei rituali e del pensiero della Libera Muratoria. Solo nel valore del senso universale dell’essere un Libero Muratore si percorre la via della ricerca del vero sé, superando i confini della sfera psicologica, dell’individualismoIl pensiero mistico massonico è un soliloquio, un parlare con sé del sé profondo, per essere proprio quel sé profondo, è, quindi, un fare essendo. Questo soliloquio non deve essere confuso col monologo, perché è un parlare corale del singolo, in quanto parlare del singolo all’interno della comunione massonica.Questo parlare del sé a sé è la ricerca di una conoscenza tutta speciale, quella conoscenza che è l’essere la cosa conosciuta stessa, è la ricerca dell’identità tra soggetto conoscente e oggetto conoscibile.È qui che si colloca il vero senso esoterico della Libera Muratoria. Quindi, non esoterismo come conoscenze chiuse agli estranei e riservate agli iniziati, ma esoterismo come conoscenza nel riparo dell’intimo del proprio essere, del proprio animus.
Il Gran Maestro rivendicando l’origine neoplatonica del pensiero massonico ci richiama ad individuare le fondamenta spirituali più profonde della Libera Muratoria stessa. Quelle fondamenta che legano la spiritualità dell’Assoluto di un Plotino e di un Proto alla concordia universale dei pensieri religiosi e filosofici di un Giovanni Pico, fino alla ribellione nei confronti del pensiero volto al puro materialismo, della scuola di Cambridge.In questo scorrere di pensiero neoplatonico, che attraversa i secoli e le culture, c’è il senso umano del percorso iniziatico massonico, senso umano nell’accezione forte del termine, cioè del destino e della centralità dell’Uomo all’interno della Natura come fenomeno universale. Proprio qui, in questo senso umano del pensiero massonico, si fondano le specificità sociali e civili, morali ed etiche, psicologiche e culturali, cioè le storicità in senso sostanziale e non circostanziale della ricerca del Libero Muratore.In più di un’occasione storica il pensiero profano ha ingenuamente creduto risolta la problematica dell’incontro-scontro tra le diverse spiritualità alla luce della ragione e del pensiero illuminato dalla ragione stessa. Parallelamente a questo pensiero razionale e razionalizzante, la Libera Muratoria ha sviluppato un percorso teoretico, non sempre univoco e coerente, nel tentativo di evitare di cadere in questa trappola illusoria proseguendo nella sua ricerca sui valori fondanti dell’essere e dell’esistere umano.Ad un “progressivismo” storicistico e materialistico, assunto ad ideologia giustificatoria di storici meccanismi di potere e con tutti i caratteri di una religiosità intollerante, la Libera Muratoria ha opposto ai tanti rivoli allegorici il flusso portante del “progressivismo” fondato sull’uomo come essere compiuto, sia sensibilmente sia spiritualmente. Al progressivismo della “separazione” e della “distinzione”, la Libera Muratoria oppone il progressivismo dell’”incontro” e dell’”universalità”, valori questi che fin dal rinascimento propugnava Giovanni Pico e prima ancora il Neoplatonismo.Il carattere universale della Libera Muratoria nasce dall’intrinseco misticismo della Libera Muratoria stessa, considerando la mistica come ricerca dell’unione e della completezza, come l’eliminazione della separazione, come l’esperienza dell’essere in sé, in quanto tale a prescindere dalle specificità. Il valore dell’universalità è quindi la storica determinazione e la conseguenza logica di questo senso mistico nascosto dietro ai simbolismi ed alle allegorie dei rituali e del pensiero della Libera Muratoria. Solo nel valore del senso universale dell’essere un Libero Muratore si percorre la via della ricerca del vero sé, superando i confini della sfera psicologica, dell’individualismoIl pensiero mistico massonico è un soliloquio, un parlare con sé del sé profondo, per essere proprio quel sé profondo, è, quindi, un fare essendo. Questo soliloquio non deve essere confuso col monologo, perché è un parlare corale del singolo, in quanto parlare del singolo all’interno della comunione massonica.Questo parlare del sé a sé è la ricerca di una conoscenza tutta speciale, quella conoscenza che è l’essere la cosa conosciuta stessa, è la ricerca dell’identità tra soggetto conoscente e oggetto conoscibile.È qui che si colloca il vero senso esoterico della Libera Muratoria. Quindi, non esoterismo come conoscenze chiuse agli estranei e riservate agli iniziati, ma esoterismo come conoscenza nel riparo dell’intimo del proprio essere, del proprio animus.