Da La Stampa del 28/8/2008 di Luca Castelli.Dopo esser stati protetti gelosamente per quasi duemila anni dalle grotte di Qumran, in Cisgiordania, i Manoscritti del Mar Morto verranno resi disponibili a chiunque avrà voglia di consultarli su Internet. Le migliaia di frammenti che costituiscono uno dei patrimoni letterari, storici e culturali più importanti della civiltà umana verranno fotografati digitalmente e quindi pubblicati online.Il progetto è già in corso, con l'utilizzo di tecnologie all'avanguardia: da macchine fotografiche digitali molto più potenti di quelle comuni a luci particolari che non emettono calore o raggi ultravioletti, permettendo di scoprire nuovi particolari dei testi senza rovinarne la fragilissima struttura in pergamena o papiro.I Manoscritti, conosciuti anche come "Rotoli del Mar Morto", sono un insieme di documenti risalenti a un periodo che va dal secondo secolo avanti Cristo al primo dopo Cristo, rinvenuti a partire dal 1947 in diverse grotte sulla riva nord-occidentale del Mar Morto. Oltre a comprendere la più antica versione esistente della Bibbia ebraica (in versione quasi integrale), i vari testi della raccolta hanno aiutato a gettare luce sulla vita degli ebrei e dei cristiani ai tempi di Gesù.Per vederli online ci vorrà ancora un po' di tempo, almeno due anni, secondo il team di scienziati al lavoro sulla digitalizzazione. E il fatto di esseri scritti in ebraico, aramaico e greco antico non faciliterà certo l'immediata comprensione dell'eventuale visitatore di passaggio. Tuttavia l'operazione costituisce un ulteriore importante passo in quel processo di conservazione e divulgazione universale dei tesori artistici e culturali della storia dell'umanità che l'avvento delle tecnologie digitali ha reso possibile.Progetti simili sono sempre più comuni: dalla digitalizzazione (attualmente in corso) del Codex Sinaiticus, sforzo collettivo di diversi enti museali internazionali, alla straordinaria serie Turning the Pages della British Library, tramite cui si possono sfogliare (letteralmente) le versioni originali di vari testi, tra cui la prima edizione di Alice nelle meraviglie di Lewis Carroll, il diario musicale di Wolfgang Amadeus Mozart o un libro cinese risalente al nono secolo dopo Cristo. Senza dimenticare i manoscritti e i disegni originali di Leonardo Da Vinci, digitalizzati e resi disponibili dalla Biblioteca Leonardiana. Ma gli esempi ormai sono diverse decine.Man mano che passano gli anni, Internet si sta trasformando in una miniera di opere d'arte, la più grande biblioteca-museo della storia, il cui unico difetto rimane la confusione e la dispersione dei progetti. Non esiste un indice generale, insomma, una bussola per muoversi in mezzo a tutte queste meraviglie. Forse potrà esserlo, se non altro a livello continentale, Europeana, la biblioteca digitale europea sponsorizzata a più riprese dal commissario Viviane Reding, il cui decollo è previsto tra il 2009 e il 2010. "Grazie ad essa", ha affermato pochi giorni fa il commissario, "uno studente ceco potrà consultare la British Library senza andare a Londra o un irlandese appassionato di arte potrà ammirare la Gioconda senza fare la coda al Louvre".