Gioacchino da Fiore, il filosofo citato a Denver dal candidato alla Presidenza degli Stati Uniti Barack Obama, che lo ha definito "maestro di civilta'", rappresenta un'icona massonica: insieme ad Ernst Lessing, infatti, l'abate calabrese e' il pensatore di riferimento della "massoneria illuminata" che si propone di "guidare il progresso, sociale e civile, nella direzione di una societa' piu' giusta e solidale". Lo rivela una studiosa italiana, Emanuela Bambara, sul quotidiano la Gazzetta del Sud, che ricorda in un articolo le profezie utopiche di Gioacchino da Fiore, dell'avvento di una "eta' dello Spirito, di concordia, prosperita', giustizia, fratellanza, all'insegna della liberta'". "Nel citare il mistico del XII secolo, che era membro dell'Ordine di Sion, da cui discesero i Templari, Obama - scrive la Bambara - avrebbe, dunque, inteso fare richiamo a questa massoneria, meta-storica e asettaria, lanciando un messaggio, perfino esplicito, di appartenenza a una tradizione antica, elevata e colta, non affaristica, non d'apparato ma di essenza, che ha l'ambizione di promuovere principi e valori universali e universalistici, che hanno dato vita alle Carte internazionali dei diritti dell'uomo e alla nascita stessa degli Stati Uniti d'America". Nel suo articolo la Bambara cita anche una ''certezza'' espressa in tempi non sospetti da Licio Gelli: "negli Stati Uniti, se non si passa attraverso la massoneria non si va avanti. Credo che soltanto quattro o cinque presidenti non siano stati massoni". Secondo il "maestro venerabile" della P2, gli inquilini della Casa Bianca "piu' che dell'Ordine del Grande Oriente, sono massoni del Rito scozzese antico e accettato, che e' molto forte". Di esso, aggiunge Bambara, "fa parte anche Clinton e ne era membro gia' Benjamin Franklin, primo presidente Usa".
Articolo su: http://www.repubblica.it/news/ired/ultimora/esteri/rep_esteri_n_3297249.html
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