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martedì 30 settembre 2008

Raimon Panikkar : osservazione sulle cause del “non dialogo”


"L'ossessione psicologica per la certezza, affermata da un grande filosofo quale fu Cartesio, ha portato all'ossessione patologica per la sicurezza" che caratterizza in mille modi il nostro vivere quotidiano.
Grazie a Dio niente è sicuro e l'aggrapparsi a presunte certezze ci pone sulla difensiva e finisce per renderci intolleranti, chiusi, incapaci di dialogo.
"Chi ha desiderio di sicurezza non può avere pace".
Tra gli ostacoli che impediscono un vero dialogo, non a caso, c'è la paura.
Ma a partire dal riconoscimento di tale paura si può lavorare al suo superamento ("il cuore puro").
Ed è la consapevolezza della propria vulnerabilità, la principale componente del dialogo: "Se sono convinto di avere ragione, di essere il più forte e penso di avere tutte le risposte, che dialogo è? Mi chiuderò al dialogo, pensando che l'altro non sia in grado di capirmi, e poi mi lamenterò della sua chiusura".
"La vulnerabilità, d'altra parte, non è una debolezza, ma una richiesta di dialogo discreta e senza parole.
È quello che mi consente di aprirmi, senza essere una minaccia per l'altro".
Il dialogo è essenziale alla vita umana - noi non siamo monadi chiuse in un narcisismo individualista - ma anche alla cultura e alla religione.